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Eventi, notizie, impressioni di Beppe de Leonardis da Gravina in Puglia

31 maggio, 2017

Vermi in soccorso della Cina. Riciclare si può e conviene!

L'allevamento di insetti mangiatori di spazzatura si moltiplica in Cina, un paese in difficoltà per i rifiuti alimentari. 
https://twitter.com/SCMP_News/status/869059699307630592
La Cina è inondata di rifiuti alimentari. Ogni anno, 40 milioni di tonnellate di rifiuti vengono prodotti in tutto il paese, 29 chili a persona. Per riciclare i nutrienti nella catena alimentare, le aziende agricole stanno moltiplicando i vermi "golosi" mangiatori di spazzatura. 

In una fattoria nella provincia di Sichuan (sud-ovest), migliaia di larve bianche, a sciami, in vasche piene di resti marrone di carne, verdure, frutta, uova, pasta o riso. "In media, un chilo di vermi può mangiare due chili di rifiuti in quattro ore", dice Hu Rong, la manager di questa fattoria vicino alla città di Pengshan. 

Queste larve voraci sono quelli della famiglia hermetia illucens, originarie delle Americhe. Questi insetti sono riconosciuti come campioni del mondo nella digestione di rifiuti alimentari, feci, animali morti e in generale tutta la materia organica in decomposizione. 

"Se si mette un pesce, dopo un po' appare solo il suo scheletro bianco" sorride Wang Jinhua, direttore del Chengwei Environment, una società che recupera i resti di 2.000 ristoranti nella città di Chengdu, che poi rivende. I rifiuti alimentari, sono un problema globale, particolarmente grave in Cina per motivi culturali. 

Il vantaggio della mosca soldato nera, creatura piuttosto lunga e sottile, tuttavia, non si limita alla eliminazione fisica dei rifiuti. 

Una volta ingrassate, alcune delle larve sono vendute vive o essiccate per l'alimentazione degli animali (pollo, pesci, tartarughe). Sono interessanti a causa della loro composizione molto nutriente (fino al 63% di proteine ​​e 36% di grassi). 

Chiaramente, queste larve riescono a recuperare le proteine ​​e anche i grassi presenti nei rifiuti. Poi le si consegna al ciclo alimentare umano attraverso l'alimentazione del bestiame. 

La Cina è uno dei paesi più aperti in questo settore, con altri, come l'Australia o il Sud Africa, dove è consentito come mangime per pesci e polli o per i piatti umani con gli insetti. 

"Negli Stati Uniti, la legislazione è più restrittiva. Così anche nell'Unione Europea" riassume Christophe Derrien, segretario generale IPIFF, la Federazione europea dei produttori di insetti. 

"Dal luglio 2017 sarà possibile, però, nell'UE alimentare gli allevamenti di pesce con le proteine ​​degli insetti trasformate. Questo è un primo passo incoraggiante, in quanto l'UE si apre sempre di più...". 

Come ultimo vantaggio gli escrementi larvali possono essere utilizzati come fertilizzante organico in agricoltura. 

Le prime fattorie della mosca soldato (hermetia illucens) hanno cominciato ad aprire tre anni fa in tutta la Cina. "Quest'anno, speriamo di aprirne tre o quattro nuove vicino a Chengdu", afferma M. Wang. "L'idea è quella di trasformare questi rifiuti in materiale utile". 

L'interesse non è soltanto ecologico, ma anche economico. Attraverso la vendita di larve vive e fertilizzanti, Hu Rong vive comodamente. Dopo aver calcolato i costi (acquisti rifiuti, energia elettrica, trasporti), dice di percepire un reddito annuo dai 200.000 ai 300.000 yuan (2200-3400 euro al mese), una grossa somma in Cina. 

Il trattamento dei rifiuti alimentari, ha un avvenire economico? Gli oli di cucina dei ristoranti, a volte riutilizzati illegalmente in Cina, potrebbero essere nel medio termine anche riciclati. Il gigante petrolifero Sinopec ha annunciato la costruzione nel 2018 a Ningbo, nella provincia di Zhejiang (est), di una fabbrica di riciclaggio in "biocarburanti" per aerei di linea, un'alternativa organica al cherosene. 
__________  

vedi anche:
La larva mangiaplastica risolverà il problema dei rifiuti che ci sommergono? 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 13:55 Nessun commento:
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Etichette: ambiente, ecologia, economia, Mondo, notizie, scienza

30 maggio, 2017

Molto presto si andrà in pensione ad 80 anni. Pensioni su una bomba ad orologeria.

Il nuovo rapporto del World Economic Forum suona l'allarme per la mancanza di finanziamento delle pensioni in tutto il mondo. L'unica soluzione, continuare a lavorare sempre più a lungo, come dicono i giornali britannici. 
http://www.telegraph.co.uk/business/2017/05/26/pensions-sitting-global-time-bomb-warns-wef/
"Le pensioni siedono su una bomba ad orologeria globale": questo è il titolo del The Telegraph nel riassumere l'analisi appena pubblicata dal World Economic Forum sulle pensioni. 

"Il buco nelle casse di circa 70 000 miliardi attuale, si prevede che raggiungerà i 400.000 negli anni quaranta prossimi venturi, se non verranno attivate azioni immediatamente". Continuando, il quotidiano conservatore britannico, cita l'istituzione Davos e dice che "i sei paesi con i più grandi fondi pensione sono Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Paesi Bassi, Canada e Australia, per non parlare di Cina e India, i paesi più popolosi, messi insieme accumuleranno un deficit di 428.000 miliardi nel 2050, contro i 67.000 miliardi di dollari del 2015". 

Una situazione che, nei paesi evidenziati dal Forum, non ha lasciato indifferenti molti giornali. 

Così che, nel Regno Unito, The Guardian ha detto in un articolo intitolato "Don't want to work until you are 70? You will have to, says WEF - Tu non vuoi lavorare fino a 70 anni? Lo dovrai fare dice il WEF": "Dimenticate la Brexit, la sfida più grande è quello di creare abbastanza ricchezza per l'invecchiamento della popolazione". 

Il Financial Times si spinge oltre, sottolinea la necessità, nel Regno Unito, di prepararsi ad avere una forza lavoro di 80 anni ... In realtà, "per alleggerire la crisi delle pensioni che incombe, il World Economic Forum raccomanda che l'età di pensionamento a 70 anni diventi la norma entro il 2050 nei paesi in cui le generazioni future hanno un'aspettativa di vita di più di 100 anni come nel Regno Unito". 


vedi anche del World Economic Forum: 
We’ll Live to 100 – How Can We Afford It? 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 14:16 Nessun commento:
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Etichette: diritti, economia, lavoro, Mondo

29 maggio, 2017

Come far ridere un'opera d'arte o un amico molto serio.

Per far sorridere i dipinti nei musei utilizza FaceApp. 

http://www.bbc.com/news/entertainment-arts-39949092

Utilizzando la famosa applicazione FaceApp ha fatto sorridere i dipinti del museo, un esperimento divertente del designer Olly Gibbs nel Rijksmuseum di Amsterdam!  Lo riferisce, tra gli altri, la BBC. 

Grazie al deep learning, l'applicazione FaceApp può utilizzare un viso in una foto al fine di trasformarla, un uomo in una donna, un giovane in vecchio o semplicemente aggiungere un sorriso.

A quanto pare, l'applicazione funziona alla grande anche sui dipinti dei grandi maestri. 

Divertente! 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 16:58 Nessun commento:
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Etichette: arte, foto, internet, Mondo, Musei

28 maggio, 2017

Il sesso non è gioco per bambini. Campagna choc contro la prostituzione minorile.

https://www.freeagirl.nl/en/
L'associazione olandese "Free a girl" ha colpito duro con il suo ultimo video "Sexs is not a childs play - il sesso non è un gioco da ragazzi", che aumenta la consapevolezza sul traffico di esseri umani e la prostituzione infantile. 
https://vimeo.com/user66395012La "Settimana contro la prostituzione infantile" si è svolta dal 15 al 21 maggio, una settimana in cui i Paesi Bassi raccolgono fondi per finanziare la lotta contro la prostituzione infantile in tutto il mondo. 

Per aumentare la consapevolezza sul traffico di esseri umani e la prostituzione infantile, l'associazione olandese "Free a Girl" - che opera nei paesi come Bangladesh, Brasile, Nepal, Paesi Bassi e Thailandia - ha condotto una campagna più che inquietante. 

"Il sesso non è un gioco da ragazzi" inizia con una ragazza che scopre innocentemente giocattoli sessuali e si conclude con immagini reali girate in un bordello in India. 
Sexs is not a childs play from Free a Girl on Vimeo.
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 19:48 Nessun commento:
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Etichette: diritti, documenti, filmati, Mondo, notizie

Strane le regole dei moderatori di Facebook. Si muovono in un campo minato.

Domenica 21 maggio, il quotidiano britannico The Guardian pubblicò un'indagine sulle regole di moderazione del social network Facebook. Un po' strano il regolamento per una rete sociale sempre più sboccata e trash.

https://www.theguardian.com/news/2017/may/21/revealed-facebook-internal-rulebook-sex-terrorism-violence"La divulgazione delle regole di condotta rivela come Facebook moderi il più grande social network del mondo", annuncia il Guardian in un video, (in basso).

Domenica, il quotidiano britannico ha pubblicato un'indagine sui metodi di moderazione del social network con due miliardi di utenti: Facebook. Un inchiesta, secondo il giornale, "per alimentare il dibattito globale sul ruolo e l'etica del gigante del social networking". 

In questa inchiesta, chiamata 'Facebook Files (dossier facebook)', formata di dieci parti, il giornale londinese afferma di aver analizzato un centinaio di documenti interni, destinati ai moderatori, che hanno permesso di avere "una visione senza precedenti delle strategie utilizzate da Facebook sulla moderazione di problemi come la violenza, le espressioni di odio, il terrorismo, la pornografia, il razzismo e l'autolesionismo". 

Da diversi anni, il social network è fortemente criticato per le sue scelte nella moderazione, spesso considerate molto arbitrarie o permissive: i video di omicidi o violenze, abusi e foto di animali maltrattati sono ammessi, ma, allo stesso tempo, censura l'allattamento al seno delle donne del loro bambino o la famosa foto della ragazza nuda (oggi ambasciatrice dell'Unesco) nella guerra del Vietnam. 

"La decisione (moderazione) è piuttosto bizzarra" così la definisce il quotidiano britannico in un video, prima di proseguire: "Molti moderatori dicono di essere preoccupati circa le incoerenze e la strana natura di alcune norme. Quelle sul contenuto sessuale, per esempio, sono considerate le più complesse e confuse". 

Il giornale fornisce molti esempi di ciò che è permesso e ciò che è proibito sul social network, precisando regole, dietro alla scelta, finora misteriose. Ad esempio, la frase "qualcuno sconfigga Trump" è proibita, ma che "dia un calcio ad un rosso" sarebbe stata permessa. 

Il documento spiega la ragione alla base di questo: Donald Trump è un capo di Stato, una classe protetta, così che le minacce contro di lui vengono censurate. Per le altre categorie di persone, le minacce non vengono rimosse perché il sito considera che le "parole odiose spesso non siano credibili" fintanto che non ci sono obiettivi specifici. Se le minacce non sono "credibili", rimangono sul sito. 

Con 1,3 milioni di messaggi condivisi ogni minuto, "Facebook non può controllare tutto". Per il quotidiano, "questi documenti interni illustrano la difficoltà affrontata dai responsabili, che stanno cercando in qualche modo di reagire all'emergere di nuove sfide come la 'revenge porn - vendetta porno' (vendetta attraverso la pubblicazione di immagini pornografiche) - e le sfide dei moderatori che dicono di essere sopraffatti dal volume di lavoro, e che spesso dispongono solo di 'dieci secondi' per prendere una decisione". 

Per il giornale, conoscere la politica del "più grande censore del mondo ... mostra come il sito stia cercando di evolversi in un campo minato". 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 02:11 Nessun commento:
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Etichette: filmati, filosofia, internet, recensioni, società, sondaggi

27 maggio, 2017

La serie televisiva sulle donne jihadiste del Daesh.

In occasione del Ramadan (2017 - 27 maggio > 24 giugno), l'emittente saudita MBC TV lancerà una serie televisiva choc ambientata nello stato islamico. 
https://www.nytimes.com/2017/05/16/world/middleeast/isis-ramadan-tv-drama.html?_r=0
Il mondo violento e crudele delle donne del Daesh costituisce la cornice della serie televisiva per il Ramadan in cui una emittente saudita pone grandi speranze. 

Il blockbuster (campione di incassi) "Black Ravens" è stato lanciato dal Gruppo MBC due anni dopo il primo tentativo nel 2015. 


Uno degli episodi della serie "selfie" del gruppo Stato Islamico (ISIS) aveva riportato un enorme successo sul gruppo canali televisivi, impegnati in una folle corsa all'audience durante il mese di giugno, mese in cui ha inizio quest'anno la ricorrenza.

Questo episodio racconta l'esecuzione di un padre da parte del figlio, andato al fronte nei ranghi del Daesh. Il padre aveva a suo tempo rifiutato di effettuare un attacco, perdendo così il suo esame finale all'interno del gruppo jihadista. 

Trattata in uno stile umoristico, l'episodio ha provocato minacce di morte contro i suoi attori, prova, questa, che non si può sempre ridere l'Isis, il cui acronimo in arabo è Daesh adattamento di DAIISH, cioè l’acronimo tratto direttamente dall’arabo Al Dawla Al Islamiya fi al Iraq wa al Sham (داعش). 

La nuova serie "Black Ravens" ha mobilitato enormi risorse ed è costato una enormità, 10 milioni di dollari. Racconta di abusi da parte delle donne del Daesh sotto il sedicente "califfato" jihadista su grandi parti di territori iracheni e siriani occupati durante l'estate del 2014. 

"C'è voluto un anno di ricerca e sei mesi di riprese", dice Mazen Hayek, portavoce del gruppo MBC con sede a Dubai. 

Secondo lui, la serie si basa su fatti reali ed ha scopi didattici. "Abbiamo voluto riprodurre eventi reali che tocchino gli spettatori e riflettano la brutta faccia del terrorismo". 

In gran parte girato in Libano con attori provenienti da diversi paesi arabi, la serie denuncia "i metodi utilizzati dal Daesh per attirare seguaci sotto la copertura della religione" musulmana, ha dichiarato il gruppo in una nota di presentazione di questo campione d'incassi. 

Gli episodi mostrano la violenza cruda delle donne Daech, come l'esecuzione a sangue freddo da un ispettrice del corpo Hisba (polizia) di una ambulante la cui unica colpa era quella di esporre alla vendita piatti con immagini di animali. 

In un altro episodio, un gruppo dello stesso corpo, a un posto di blocco, accusavano di non indossare i guanti e di utilizzare telefoni cellulari, "strumento satanico". Allo stesso modo, "i profumi che portano all'adulterio" e "il trucco condannato" dall'Islam. 

In un terzo episodio, si vedono bambini soldato esercitarsi al tiro con munizioni prendendo di mira prigionieri Daesh. 

Per Fadi Ismaïl, amministratore delegato della società di produzione, "le scene scioccanti" della serie tv "possono attrarre o far inorridire lo spettatore, ma mai lasciarlo indifferente". 

Il regista Amer Sabbah ha detto che "la sfida più grande" è stata la sicurezza. "Quando si converte una regione del Libano in Quartier Generale del Daesh, si è costretti a fare molta attenzione, dopo, alla sicurezza e protezione del team di produzione". 

Hayek riconosce che il suo gruppo ha voluto capitalizzare il successo della puntata della serie selfie, il cui stile era "impegnato e toccava le persone facilmente". 

La produzione di tutta una serie sul Daesh si inscrive in un concetto preciso, ha aggiunto, "i media arabi non potevano rimanere a braccia conserte mentre la macchina della propaganda dei gruppi islamisti si dava tanto da fare". 

L'Arabia Saudita vuole essere il campione della lotta contro il sedicente califfato e, durante la recente visita a Riad del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha promesso di raddoppiare gli sforzi in questa direzione. 

Questa non è la prima volta che la televisione prende posizione nella lotta contro il Daesh. Nel 2014, la televisione irachena aveva dato un saggio in chiave comica nella sua serie "lo stato fittizio", evidentemente riferito allo "Stato islamico".
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 02:40 Nessun commento:
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Etichette: Donne, Mondo, società, TV

26 maggio, 2017

In certe parti del mondo è meglio non ammalarsi.

Dove dunque dobbiamo proprio evitare di ammalarci sulla terra? Uno studio americano ha confrontato i sistemi sanitari di 195 paesi. L'Italia si attesta al 12° posto di questa classifica (vedi tabella complessiva, nel dettaglio). 
https://www.sciencenews.org/article/global-access-quality-health-care-has-improved-last-two-decades
Sulla base di uno studio dell'autorevole The Lancet, confrontando i diversi sistemi sanitari in tutto il mondo, il sito Science News ha tracciato ed illustrato le disuguaglianze tra 195 paesi nel 2015. 

In particolare, i ricercatori si sono interessati alle "morti che si sarebbero potute evitare con una migliore cura. I problemi di costi e di organizzazione sanitaria non sono stati presi in considerazione". Si sono, in particolare, basati su 33 malattie (tubercolosi, appendicite, morbillo, epilessia, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro ...) che oggi si è in grado di gestire. 

Essa mostra come l'Europa occidentale si comporti abbastanza bene. Con 13 paesi tra i primi 15, perchè si distingue nettamente per la qualità del sistema di assistenza. 

Andorra ha ottenuto un punteggio di 95/100, seguita da Islanda (94) e la Svizzera (92). L'Italia al dodicesimo posto con un punteggio di 88/100. Il Regno Unito e gli Stati Uniti arrivano al 30° e 35° posto rispettivamente. Nella classifica finale, fanalino di coda, c'è la Repubblica Centrafricana. 
Inoltre, lo studio sottolinea che "167 paesi hanno visto l'accessibilità ai servizi e la qualità del loro sistema sanitario aumentare in modo significativo". Finalmente una buona notizia! 

Su una lista di 33 malattie che normalmente siamo in grado di curare (tubercolosi, appendicite, morbillo, alcuni tipi di cancro e malattie cardiovascolari ...). 

Quanto al morbillo, l'Italia passerà, presumo, nell'indagine del prossimo anno, nella lista nera, grazie anche alla insensata campagna di stampa di alcune comunità. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 13:58 Nessun commento:
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Etichette: documenti, Mondo, Sanità, scienza

25 maggio, 2017

La lingua ed il piacere intraducibile.

Il futuro é dei poliglotti. "Colui che non sa le lingue straniere non sa nulla della propria lingua", diceva Goethe, inventore del concetto di letteratura mondiale. 
https://myriamthibault.wordpress.com/2016/12/10/le-monde-est-mon-langage-dalain-mabanckou/
Scrittori e artisti, in patria, in esilio o in viaggio, non smettono mai di costruire ponti tra paesi e culture. 
http://www.lafeltrinelli.it/ebook/alain-mabanckou/black-moses/9781782832676Per meglio "prestare l'orecchio alla voce del mondo"¹, come ha scritto l'intellettuale Alain Mabanckou, il suo ultimo libro è un meraviglioso periplo intorno al mondo. Tradotto in quindici lingue. 

Per lui, il romanziere, "Il Congo è il luogo del cordone ombelicale, la Francia, la patria d'adozione dei miei sogni e l'America un angolo da cui guardo le impronte del mio vagabondare", lui è abitato da questo costante agitarsi, che contraddistingue i viaggiatori costanti. 

Nel mondo professionale, saltare da un continente all'altro o da una lingua ad un'altra è un'abitudine, una necessità. Un passaporto che apre i confini senza, peraltro, standardizzare il mondo. 
Una garanzia di chiarezza. Pensate per un momento alle discussioni tra i generali della NATO, tra gli astronauti dell'ESA e i diplomatici dell'ONU. 

Tra imprenditori e sportivi di alto livello. Tra un subappaltatore messicano e il suo referente americano. Un banchiere cinese e le PMI in Mozambico. Una startup finlandese ed i suoi clienti di Abu Dhabi. Un campus a Singapore o una missione scientifica in Antartide. Si parla, si lavora insieme. 

Si comprende l'altro, comprendiamo noi stessi. Ma né una traduzione simultanea, né le applicazioni di traduzione automatica multilingue cancellano completamente la stranezza del mondo. 

L'ultima frontiera, è quella di "scendere nell'intraducibile", per dirla con Roland Barthes². In inglese, si dice "lost in translation". 


¹ Le monde est mon langage, Alain Mabanckou, (Grasset), 2016 

² "La lingua sconosciuta" impero dei segni, Roland Barthes, 1970 
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Etichette: libri, Mondo, viaggi

24 maggio, 2017

Se vi dicono che vivete in una bolla. Di fatto, questa affermazione, vale per tutti noi

Gli esseri umani hanno creato una barriera intorno alla Terra. 
Le interazioni tra le onde radio a bassissime frequenze e le particelle ad alta energia nello spazio creano uno scudo attorno al pianeta. Lo dicono i ricercatori della NASA. 

"La prossima volta che qualcuno ti dice che vivi in una bolla, ricordagli che questo vale per tutti noi", scrive divertito The Atlantic. La rivista si riferisce alla barriera creata accidentalmente dalle attività umane intorno al nostro pianeta. Lo dice un comunicato dell'agenzia spaziale statunitense (Nasa), pubblicato da Space Science Review, "Anthropogenic Space Weather". 

"Una coppia di sonde della NASA ha rilevato una bolla artificiale attorno alla Terra che si forma quando le onde radio (a bassissima frequenza), utilizzate (in certi tipi di comunicazione) dal suolo, interagiscono con particelle di radiazione ad alta energia nello spazio" dice The Atlantic. 

"Per gli scienziati, questa scoperta è una buona notizia", ci rassicura Newsweek, "dal momento che questa barriera può proteggere la Terra da perturbazioni violente provenienti dallo spazio risultanti da eventi come le grandi esplosioni solari". Per esempio, queste possono causare tempeste magnetiche che possono avere gravi conseguenze nelle comunicazioni via satellite. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 17:19 Nessun commento:
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Etichette: ambiente, Mondo, scienza, spazio

23 maggio, 2017

In fondo, siamo tutti "sangue misto"

"Tutti mixed-Bloods", una riflessione sull'identità culturale. 
http://www.macval.fr/francais/expositions-temporaires/tous-des-sang-meles/
Come costruire un'identità culturale? Chi siamo? Che cosa ci separa? Cosa ci unisce? Queste sono alcune delle domande poste dalla mostra "Tutti sangue misto", aperta il 21 aprile scorso presso il museo di arte contemporanea MAC Val, a Vitry della valle di Marna, che sarà visitabile fino a settembre. 

Frank Lamy e Julie Crenn, curatori di questa mostra hanno riunito 120 opere di 60 artisti internazionali. 

Una "visita inventata (Tour inventé)" animata dal comico Bachir Saïfi c'é stata sabato 19 maggio, nell'ambito della "Notte dei musei 2017" (passata, qui da noi, nel più assoluto silenzio). Evento che stato reso accessibile a sordi e udenti con video, workshop e performance di artisti, visite guidate e / o narrate, accessibili anche ai non vedenti e ipovedenti (e .... a chi non vuol sentire). 
Tous des sang-mêlés da Le Département du Val-de-Marne su Vimeo.
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Etichette: arte, Mondo, Musei, società

Come l'autobiografia di una migrante diventa virale. 'Io non ho talento'

Sconosciuta fino a pochi giorni fa Fan Yusu si é raccontata in un testo pubblicato in un blog letterario. Il social network wechat, poi, l'ha resa famosa in poche ore. 
 
https://deeply.thenewhumanitarian.org/refugees/articles/2017/05/19/i-am-fan-yusu-a-chinese-migrant-workers-tale
Interrogata da diversi giornalisti, garantisce di essere la prima a sorprendersi. "Non ho alcun talento. ... Non avrei mai sognato di cambiare il corso della mia vita con la mia penna", riporta The Guardian in un articolo a lei dedicato. 

Niente faceva minimamente supporre, a priori, che questa nativa cinese di Hubei, della Cina centrale, diventasse famosa. Come milioni di suoi connazionali, Fan Yusu lasciò il suo villaggio per andare a vivere a Pechino. 

Lei aveva 20 anni. Quasi un quarto di secolo più tardi, ha voluto condividere la sua esperienza. Pubblicata su un blog letterario il 24 aprile, "la sua storia in modo fulmineo é diventata virale", dice il sito China Digital Times, che pubblica, in inglese, parte del racconto. 

Ha colpito dritto al cuore degli Internauti cinesi, che in maniera massiccia hanno condiviso su Wechat", il social network con 800 milioni di utenti in Cina. 

Il South China Morning Post dice: "In appena ventiquattr'ore, (la sua storia) è stata condivisa più di 100.000 volte e ha ricevuto più di 20.000 commenti. Fan é diventata dalla notte al giorno l'autrice più ricercata in Cina. Durante una visita nel povero quartiere dove vive, una trentina di chilometri dal centro di Pechino, almeno una ventina di giornalisti ed editori hanno fatto ressa alla sua porta. Un abitante del villaggio riferisce che era scappata a nascondersi perché si sentiva sopraffatto dalla curiosità". 

Fan Yusu iniziò a lavorare a 12 anni. "É stata difficile da sopportare la monotonia della vita di campagna. Era come guardare il cielo dal fondo di un pozzo" , ha scritto. Dopo alcuni anni, la giovane donna cercava la sua fortuna a Pechino: finalmente la città "il vasto mondo"... ma la disillusione era in agguato. 

Vittima di un marito violento, Fan decise di tornare a vivere con la sua famiglia in Hubei, ma ne venne respinta con la motivazione che "una donna sposata non appartiene alla famiglia dei suoi genitori".

Il Quotidiano del Popolo ne parla così: ritorna a Pechino, Fan Yuzu, per un lavoro da governante per conto di un milionario. Mentre si prende cura del figlio che quest'uomo ha avuto con la sua amante, lei stessa, privata dei suoi due figli; ha dovuto lasciarli ad una nutrice per lavorare: "Ho spesso dovuto alzarmi di notte per prendermi cura del bambino ... non ho potuto fare a meno di pensare poi alle mie figlie. Erano notti da incubo senza la madre al loro fianco? Singhiozzavano? Mi capitava spesso di piangere. Fortunatamente, ... non c'era nessuno a notarlo".

Secondo il South China Morning Post, il suo impatto è stato tale che il testo di Yuzu è stato tale da essere "recensito dal Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista, benchè contenesse critiche contro il sistema". L'articolo ammette, secondo il South China Morning Post che "non dobbiamo ignorare la sofferenza personale ed i problemi sociali descritti in questo testo, come le questioni dell'istruzione dei bambini, dei lavoratori migranti ed i risarcimenti per la terra (da cui i contadini vengono espulsi)".

Se si sfoglia il sito Sixth Tone, la storia di Fun rappresenta tutt'altro che un caso isolato. Lei è, si legge, "l'ultimo esempio di lavoratrice migrante che diventa famosa per la sua produzione artistica. Grazie alle piattaforme di pubblicazione come Wechat [...] e il crescente desiderio dei lettori di storie non-fiction, centrate su esseri umani, trovare un vasto pubblico non è mai stato così facile. Tra i tanti migranti (nel quartiere Fan) v'è anche Ruo Li, diventato famoso per le sue poesie".

Pechino, dice anche il sito, è "la culla degli Jiu Ye, un gruppo che dà concerti in tutto il paese, con canzoni che parlano la vita dei migranti". 
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Etichette: blog, diritti, Donne, internet, Mondo, società

21 maggio, 2017

Nel Medioevo, non si gettava olio bollente sul nemico.

Lo storico medievalista Patrick Boucheron è esplicito: "L'olio era troppo costoso e riservato alla cucina". Nessun dubbio, non lo si sprecava gettandolo attraverso i merli. 
 
https://www.ibs.it/medioevo-raccontato-da-jacques-goff-libro-jacques-le-goff/e/9788858117491?inventoryId=47570615&queryId=c651e5b7f6a26611e297f679c633a248
Non si sa da dove venga questa diffusione della leggenda nelle scuole e nelle visite ai castelli (ma anche in gruppi rievocanti quel periodo). Basti anche solo consultare 'il Medioevo spiegato ai ragazzi? di Jacques Le Goff

Nelle scene dal "Robin Hood" di Ridley Scott (2010)  per respingere un assalto, i combattenti hanno preferito versare sui loro nemici acqua bollente, pece o proiettili. Un libro sui castelli fornisce ulteriori dettagli: 

"É curioso vedere come questo immaginario tradizionale sia quasi legge. Ma chi potrebbe immaginare, a pensarci bene, che i difensori accendessero fuochi per riscaldare pentole pesanti, piene di liquido molto costoso e, inoltre, che questi stessi difensori prendessero queste pentole infuocate, per svuotarle su qualche assalitore ...? 
Gli antichi testi permettono di affermare, invece, che la difesa dall'alto si basasse essenzialmente sull'uso di proiettili solidi, a cominciare dalle pietre impilate prima dell'assedio sulla parte superiore delle torri; ma si sono anche utilizzati materiali altrettanto efficaci come l'olio bollente, per esempio, la calce liquida". 

Così "come le prigioni sotterranee (segrete) o le cinture di castità",  Gérard Giuliato, professore presso l'Università di Lorena, ci dice che questa leggenda "è stata certamente forgiata nel XIX secolo, come prigioni e la cintura di castità". 

"Nelle contabilità per le spese militari, non si sono mai trovate le spese per questi capitoli. La maggior parte della difesa delle facciate e delle torri è stata fatta con lanci di pietre e frecce. 

Peraltro l'uso di prodotti infiammabili è comune. Nel XII secolo mettevano grasso animale (sego) su fascine e tronchi accatastati sui carrelli perchè fossero spinti contro le palizzate di legno o le porte dei castelli". 

In conclusione: la bollente fuoriuscita di olio non è meno divertente dei lanci di bestiame in Monty Python, ma altrettanto immaginari. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 10:28 Nessun commento:
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Etichette: libri, Mondo, scuola, società, storia

17 maggio, 2017

Un minimo di attenzione è molto meglio della esclusione.

Un po 'di attenzione riduce notevolmente gli effetti di una decisione negativa. Essere ignorati è molto peggio, secondo uno studio recente. 

Un rifiuto esplicito o anche dei commenti sprezzanti sono preferibili al silenzio, secondo il lavoro dell'Università di Basilea e della Purdue University (Indiana / USA). 

É già stato dimostrato che l'essere umano è molto sensibile ai minime segni di esclusione. Questi, mettono in pericolo i bisogni di base come l'appartenenza, l'autostima e il controllo, hanno detto giovedi gli studiosi di Basilea in un comunicato (Better a “No” Than No Answer at All). 

Per questo studio, è stato chiesto ad alcune persone di giocare una partita di pallone virtuale durante la quale ad alcuni giocatori non veniva passata la palla o in una ricerca di appartamenti fittizia il cui momento chiave consisteva in una risposta negativa formulata in modo simpatico, neutro o poco gradevole. 


Risultati: il più piccolo segno di integrazione e di attenzione migliora il disagio. La formulazione, positiva o negativa che sia, è irrilevante, secondo il lavoro pubblicato sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin. 


"I responsabili del personale, le università e altre situazioni potrebbero ispirarsi a questi risultati, mostrando un minimo di attenzione ai candidati non selezionati a mezzo lettera o e-mail", dice Selma Rudert, autrice della ricerca presso l'Università di Basilea. 

Nel lavoro, dice, anche una critica negativa è la cosa migliore, perchè gratificante nel lungo periodo più che l'essere ignorati. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 23:46 Nessun commento:
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Etichette: psicologia, recensioni, società

14 maggio, 2017

Se si viaggia molto, attenzione alle ossa!

Secondo un recente studio, le persone che volano spesso hanno maggiori probabilità di essere vulnerabili alle fratture ossee. Gli espatriati dovrebbero essere particolarmente consapevoli di poter incorrere in questo problema. 

https://www.washingtonpost.com/lifestyle/travel/the-dangers-of-flying-post-surgery/2013/01/17/d7cd4b06-5e6c-11e2-9940-6fc488f3fecd_story.html
già nel 2013 il WP
Il lavoro non fa sempre rima con salute, lo evidenzia un recente studio dell'Università del Colorado, che sottolinea i rischi per le persone che volano frequentamente. Chi passa da aeroporto ad aeroporto deve sentirsi particolarmente colpito, stima il quotidiano Khaleej Times: 

"Gli Emirati Arabi Uniti, per esempio, rappresentano un crocevia geografico e un centro per il business dove molti locali sono impiegati nel trasporto aereo. La prolungata mancanza di sonno e le perturbazioni dell'orologio interno subite sono responsabili in parte della perdita di massa ossea". 

Lo studio in questione dimostra che le persone che viaggiano molto e soprattutto i giovani uomini, hanno maggiori probabilità di sviluppare l'osteoporosi e, quindi, sono vulnerabili alle fratture ossee. Molte carriere ad alta quota sono a rischio dice The National.  

Il dottor Ottmar Gorchewsky, chirurgo ortopedico a Dubai, consiglia di essere consapevoli dei rischi che fa correre questo stile di vita alla salute. "Per garantire una sana crescita ossea, i giovani devono accettare e mettere in conto un minimo di riposo. É essenziale per la salute ed una priorità per evitare complicazioni nel futuro". 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 00:42 Nessun commento:
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Etichette: lavoro, Mondo, salute, scienza, viaggi

12 maggio, 2017

Prosperità e debiti nell'UE. Grafico dei debiti e redditi.

Quali sono i paesi europei con maggior reddito pro capite e quali i più indebitati? 

click su immagineper ingrandire
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJ1OxPTTe9xJ8DQ-x6MfPlqc3LnkKQe85QXsfudyqQoiDa8Qw6DJfBA4OwLyeAg9x2t4fmfNDnZ6zvm1nL2o0OBivk4JYZNzlY2bE4hX24Zo72bGRq7W2Giuf7GuqhbXGulT_jYwyV7k/s1600/debito+pil.jpg
I paesi dell'UE, tra loro, rivelano importanti differenze, in termini di prodotto interno lordo, dei loro indici di indebitamento. 
Uno dei criteri di Maastricht richiede che il debito pubblico non superi il 60% del PIL. 

Nel 2015, solo dieci paesi della zona euro presentavano questa condizione: Svezia, Danimarca, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria. 

Con l'eccezione di Svezia e Danimarca, hanno tutti aderito all'Unione europea tra il 2004 e il 2007. Tutti hanno un PIL pro capite inferiore alla media dell'Unione europea. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 13:58 Nessun commento:
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Etichette: documenti, economia, Europa

11 maggio, 2017

La borsa Ikea è ormai incontrollabile.

Di quella borsa vi avevo riferito qualche giorno fa (vedi). Ora, stringhe, cappelli o scarpe, bikini .... e molto altro - La borsa IKEA è diventata incontrollabile. 

Dopo la risposta esilarante dell' IKEA a proposito della borsa del marchio Balenciaga somigliante a quella Frakta-Ikea, che suggerisce il modo come non confondersi nell'acquisto, gli utenti del web si sono scatenati. 

Hanno svelato le loro creazioni fai da te utilizzando la famosa borsa blu IKEA: collana, berretto, scarpe, costume da bagno, borse o portafogli, maschere anti inquinamento... 

Beh, ora è possibile ripensare a tutto il vostro guardaroba grazie alla borsa cult di IKEA ! 

Internet i love you!. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 18:21 Nessun commento:
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Etichette: costume, cronaca, Mondo, società

Trump destituito? I bookmakers ci credono. Sarà impeachment?

Dal momento in cui Donald Trump ha licenziato il capo del FBI, i bookies stanno scommettendo sull'impeachment del presidente degli Stati Uniti. 
http://www.todayonline.com/world/americas/betting-odds-trump-impeachment-jump-after-comey-firing
L'estromissione del capo del FBI James Comey non ha soltanto sorpreso ma ha anche provocato reazioni a Washington ed anche in tutto il mondo, su un possibile impeachment. I bookmakers tra questi. 

Secondo loro, la probabilità che il presidente degli Stati Uniti, di cui una procedura parlamentare di "impeachment" aveva quasi raddoppiato i sottoscrittori mercoledì, dal 33% al 60%. Lo conferma Lewis Davey, portavoce della compagnia irlandese Paddy Power. "Non avevamo mai raggiunto un tale rischio di impeachment per Trump al suo primo mandato". 

Donald Trump ha affrontato una raffica di critiche dopo il siluramento, martedì, di James Comey, che si era occupato di indagare sulla possibile collusione tra il team della campagna presidenziale del miliardario repubblicano e le autorità russe. 

Questo sfratto ha risvegliato i ricordi della decisione del 1973 del presidente Richard Nixon di revocare il procuratore speciale incaricato delle indagini dello scandalo Watergate. Un anno dopo, Richard Nixon si dimise di fronte alla certezza di essere messo sotto accusa dal Congresso. 

Il parallelo non è sfuggito ad alcuni scommettitori. Uno di questi era pronto a scommettere 129.000 dollari sulle dimissioni forzate di Donald Trump entro quest'anno, anche se la scommessa non ha avuto ancora un seguito, ha detto Naomi Totten, del sito britannico Betfair. 

Nelle ore dopo il licenziamento di James Comey, la probabilità di una destituzione del presidente degli Stati Uniti, nel corso dell'anno, è aumentata dal 10% al 25%, ha aggiunto. Peraltro, non è detto che gli scommettitori in fuga non abbiano un solido fondamento. 

Queste probabilità riflettono ancora solo vagamente le opinioni degli americani. 

Il fatto che i repubblicani abbiano il controllo di entrambe le camere del Congresso rende piuttosto improbabile l'impeachment del presidente, che a quel partito appartiene. 
Pubblicato da Beppe de Leonardis alle 10:06 Nessun commento:
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Etichette: costume, cronaca, Mondo
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