30 settembre, 2017

Le foreste tropicali emettono più Co2 di quanto non ne assorbano.

La diffusa deforestazione e il degrado delle regioni tropicali hanno conseguenze dannose per il clima: emettono più anidride carbonica di quanta non ne catturino. I tropici perdono così il loro ruolo storico di protezione naturale dal cambiamento climatico. 
https://daac.ornl.gov/CMS/guides/CMS_Pantropical_Forest_Biomass.html
Questa analisi si basa sulle immagini satellitari, sulle tecnologie laser e sulle indagini sul campo, raccolte tra il 2003 e il 2014 e pubblicata giovedì sulla rivista americana Science

Gli scienziati hanno potuto concentrarsi sugli aspetti della deforestazione, prima difficili da misurare. In particolare, hanno analizzato il degrado delle foreste, vale a dire la perdita e la mortalità di alberi su piccola scala. 

La maggioranza (quasi il 70%) delle emissioni di CO2 delle foreste tropicali nelle Americhe, Asia e Africa sono legate al loro degrado, ha detto lo studio. L'anidride carbonica è un gas serra considerato come la causa principale del riscaldamento globale. 

Lo studio mostra che le regioni tropicali ora rilasciano circa 425 teragrammi (Tg) di CO2 - un teragramma rappresenta un milione di tonnellate all'anno nell'atmosfera, più delle emissioni di tutti camion e automobili negli Stati Uniti. 

'Questi risultati sono un allarme per le foreste mondiali', ha dichiarato Alessandro Baccini, ricercatore presso il Woods Hole Research Center. 'Se vogliamo impedire che le temperature globali raggiungano livelli pericolosi, dobbiamo drasticamente ridurre le emissioni e aumentare la capacità delle foreste di assorbire e conservare l'anidride carbonica'. 

La maggior parte della scomparsa delle foreste tropicali (circa il 60%) è avvenuta in America Latina, dove si trova la foresta amazzonica, circa il 24% in Africa e il 16% in Asia.

Dietro alla canicola di questa estate si nasconde il riscaldamento globale.

Uno studio ha confermato mercoledì scorso che il riscaldamento globale è legato al caldo eccezionale dell'estate 2017 in Europa. 
https://twitter.com/wxrisk/status/912890065570996232/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.lematin.ch%2Fsante%2Fenvironnement%2Frechauffement-global-derriere-canicule%2Fstory%2F29135393
Le ondate di caldo che hanno colpito l'Europa meridionale questa estate portano dritte al cambiamento climatico, secondo una relazione scientifica sul clima pubblicata mercoledì. 

Secondo i ricercatori, che hanno elaborato modelli matematici e rilevato le temperature, la disgregazione del clima, generata dalle attività umane, ha reso dieci volte più probabile il verificarsi di una tale estate calda. 

Entro il 2050, aggiungono, l'estate 2017 sarà un'estate tipica nell'Europa meridionale se il mondo non riesce a ridurre le concentrazioni di gas a effetto serra nell'atmosfera. 

Questa ricerca è stata condotta nell'ambito del progetto Internazionale Worldwide Weather Attribution per determinare se eventi climatici estremi siano legati al riscaldamento globale. 
https://wwa.climatecentral.org
'Abbiamo trovato evidenti evidenze di un'influenza umana sul record di calore di quest'estate - sulla temperatura in generale e in particolare sull'ondata di calore chiamata Lucifero', dice Geert Jan van Oldenborgh, ricercatore presso l'Istituto meteorologico regionale olandese (KNMI). 

Questo 'Lucifero' ha toccato all'inizio di agosto in particolare il sud-est di Francia, l'Italia e la Croazia. Lo studio stima che un evento di questo tipo sia almeno quattro volte più probabile che si verifichi che nel 1900. 

'Molti comuni dell'Europa meridionale hanno ora una possibilità su dieci di sperimentare ogni estate un episodio di ondate di calore forte quanto questa estate', dicono al KNMI. 'All'inizio del XX secolo, una tale estate sarebbe stata estremamente rara'. 

Per i ricercatori del Laboratorio per le Scienze Ambientali e Climatiche (LSCE, vicino a Parigi), 'è essenziale che le città cooperino con gli scienziati ed esperti di sanità pubblica per sviluppare piani d'azione, perché tale calore estremo sarà la norma a metà del secolo'. 

29 settembre, 2017

Sarà donna la prossima Einstein. Harvard dixit.

Sabrina Gonzalez Pasterski: Secondo Harvard, questa giovane donna di 24 anni sarà 'il prossimo Einstein'. 

https://twitter.com/hashtag/sabrinapasterskiBella e intelligente, La millennial, data l'età, Sabrina Gonzalez Pasterski è attualmente molto corteggiata nell'ambiente scientifico. Dotata di un'intelligenza fenomenale, è già considerata dai suoi pari come vero genio. 

A 24 anni, Sabrina non ha sprecato il suo tempo. Dopo aver immaginato un aereo che è riuscita a costruire da sola all'età di 14 anni, questa giovane donna di origine americano-cubana ha appena completato gli studi presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) con il massimo dei voti. 

Soprannominata 'il nuovo Albert Einstein' è molto ambita. Avvicinata, tra gli altri, da Jeff Besos, fondatore di Amazon, che vorrebbe averla nelle sua squadra, Sabrina è stata recentemente contattata anche dalla NASA che vorrebbe assumerla come fisico. 

Mentre aspetta a rispondere favorevolmente o meno a queste offerte, la giovane donna continua la sua ricerca a Harvard dove sta attualmente preparando una tesi sul tessuto dello spazio-tempo. Se riuscisse a risolvere il rapporto tra la fisica quantistica e la teoria della relatività generale, allora potrebbe aprire nuove prospettive all'umanità. 

Originaria di Chicago, Sabrina Pasterski vive letteralmente solo per la scienza. Molto diversa dai giovani della sua generazione, non ha nessun account su Facebook o Twitter, né possiede uno smartphone. Ha un blog chiamato 'PhysicsGirl', sul quale informa il suo pubblico circa il progresso del suo lavoro. 

28 settembre, 2017

Un placebo è efficace anche quando lo si conosce come tale.

L'esperimento consisteva nel riscaldare l'avambraccio di 160 pazienti fino a quando non lo supportavano più. 
https://www.unibas.ch/en/News-Events/News/Uni-Research/Even-Open-Label-Placebos-Work---if-They-Are-Explained.html
Il placebo può essere efficace, anche se apertamente descritto come tale. Perché questo accada, tuttavia, sono necessarie spiegazioni dettagliate sull'effetto placebo. 

I ricercatori della Facoltà di Psicologia dell'Università di Basilea con i loro colleghi della Harvard Medical School di Boston hanno provato l'efficacia dei medicinali placebo apertamente indicati come tali in uno studio sperimentale. I risultati sono stati confrontati con quelli di altri gruppi, lo si legge in un comunicato dello scorso martedì. 

L'esperimento consisteva nel riscaldare l'avambraccio di 160 pazienti finché non lo sopportavano più. Una crema veniva poi somministrata contro il dolore. Tre gruppi distinti hanno ricevuto tre diverse informazioni su questa crema. 

Il primo gruppo di pazienti ha ricevuto indicazioni che l'antidolorifico conteneva l'ingrediente attivo 'Lidocaina'. Intenzionalmente, quindi con false informazioni circa il valore curativo di quello che era in effetti un placebo. 

La crema del secondo gruppo era chiaramente etichettata 'Placebo'. Questo gruppo è stato anche informato sull'effetto placebo per quindici minuti: cosa succede, quali sono gli effetti, e così via. 

Nel terzo gruppo è stata data anche una crema denominata 'Placebo', ma non è stata fornita alcuna informazione aggiuntiva. 

Dopo l'esperimento, i soggetti di studio dei primi due gruppi hanno riportato una significativa diminuzione dell'intensità del dolore e del disagio, si legge nella dichiarazione. Il terzo gruppo, che aveva ricevuto il placebo senza spiegazioni, non ha avvertito alcun effetto legato a questa crema antidolorifica. 

I ricercatori concludono, dopo questa esperienza che il placebo produce i suoi effetti anche se designato come tale, ma solo quando accompagnato da spiegazioni. Secondo lo studio pubblicato nella rivista specializzata 'Pain', la prescrizione del placebo in modo aperto offre nuove prospettive di uso etico di questo processo in quanto consente di non ingannare il paziente. 

La somministrazione di placebo designato come tale mostra 'effetti clinicamente significativi', in particolare per il dolore cronico della schiena, la sindrome dell'intestino irritabile, l'emicrania episodica e la rinite. 
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Vedi la rivista Pain: 
É la logica più importante dell'inganno? un test controllato randomizzato di placebo in analgesia a carte scoperte.

27 settembre, 2017

Scarpe da tennis 'Anti-vomito' per l'Oktoberfest. 'Prosit'.

Per completare la panoplia del Bavarese perfetto, si devono indossare scarpe impermeabili alla 'birra, ma anche al vomito' prima di andare a Oktoberfest, che si tiene a Monaco di Baviera fino al 3 ottobre, ironizza il quotidiano tedesco Die Welt. 
https://www.welt.de/regionales/bayern/article168172270/Bier-Erbrochenes-Kein-Problem-fuer-den-Oktoberfest-Sneaker.html
Dal 16 settembre e fino al 3 ottobre, il Festival della Birra è in pieno svolgimento a Monaco di Baviera. Se i pantaloni in pelle e il cappello tirolese sono di rigore, Adidas propone di completare il look con le sue scarpe da ginnastica 'Prost' (che poi sarebbe un Prosit da brindisi). 

Come segnala Die Welt dal 1° settembre, il marchio con le tre bande commercializza, in edizione limitata, questa versione del modello Munchen (Monaco di Baviera). In cuoio e decorato con una piccola pretzel sul tallone, queste scarpe da ginnastica sono state fatte in Germania e quindi 'impermeabili non solo alla birra ma anche al vomito', riferisce il giornale. 

'Ma perché parlare di questo? Chi vorrebbe pagare 200 euro per delle scarpe che poi devono essere sporcate' si chiede Die Welt? Forse perché 'alla periferia dei luoghi di goduria sorge quello che gli autoctoni chiamano la montagna di vomito. Quella che di solito si cerca di aggirare con cura. Con le scarpe da ginnastica Prost, potreste salire senza timore. Se davvero lo voleste'. 

26 settembre, 2017

Piccole e medie imprese svizzere cercano disperatamente ingegneri e tecnici.

Nel paese vi è una tragica mancanza di lavoratori qualificati. Le piccole e medie imprese, che impiegano più di due terzi della popolazione attiva, sono le prime ad essere colpite. 
https://www.credit-suisse.com/corporate/fr/articles/news-and-expertise/swiss-smes-strategies-201708.html
Alto livello di allarme per la carenza di lavoratori qualificati! Un quarto delle piccole e medie imprese svizzere stanno lottando per reclutarne, riferisce il quotidiano Le Temps, citando un'indagine di Credit Swisse svolta su un campione di 1900 imprese. Nella realtà è una PMI su due che ha difficoltà a trovare il candidato ideale: 

"In Svizzera, circa 90.000 piccole e medie imprese si trovano ad affrontare una fortissima mancanza di personale qualificato. I settori dell'industria e della costruzione tradizionali, che impiegano principalmente ingegneri o tecnici, sono particolarmente colpiti". 

Mancano soprattutto le competenze specialistiche. Mentre le professioni sanitarie e dell'istruzione sono meno preoccupate che in passato, le posizioni di management o di gestione dei progetti rimangono difficili da riempire. 

Le aziende svizzere stanno affrontando due sfide, riassumo Credit Suisse (vedi), la digitalizzazione e l'invecchiamento della popolazione: 
"La digitalizzazione e l'automazione porteranno alla creazione di nuove posizioni e profili di competenze. Se oggi una su quattro PMI sta investendo nella digitalizzazione per affrontare la carenza di lavoratori specializzati, il 40% di queste crede che questi sviluppi porteranno ad un crescente bisogno di professionisti specializzati negli anni a venire". 

Inoltre, nei prossimi cinque o dieci anni, la generazione del baby boom si ritirerà in pensione - almeno, 500.000 posti di lavoro saranno da riempire: 'Le aziende avranno questo consistente potenziale dovuto alla stagnazione ed all'invecchiamento della forza lavoro'. Un contesto in cui i lavoratori transfrontalieri rappresentano un contributo significativo all'economia svizzera, sottolinea RTS Info

"In regioni come il Lago di Ginevra o il Ticino, le aziende hanno avuto vantaggi in modo evidente della loro vicinanza all'estero, beneficiando di una più ampia gamma di potenziali dipendenti. Non sorprende che il numero dei lavoratori transfrontalieri sia superiore alla media".

25 settembre, 2017

Gli adolescenti americani sono in ritardo rispetto agli adulti.

Sesso, alcol e lavoro: i teen agers sono indietro di circa tre anni rispetto ai loro omologhi degli anni '70, lo dice uno studio pubblicato martedì. 
http://nypost.com/2017/09/20/teens-are-working-less-and-mooching-off-their-parents-more/
Basata su sette grandi ricerche nazionali, le più rappresentative, svolte tra il 1976 e il 2016, questo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Child Development, analizza il modo di vivere dei giovani tra i 13 ei 19 anni. 

Questo studio indaga su come inizino a praticare attività da adulti, sesso, alcol, guida o primi lavori; i ricercatori vi hanno trovato 'una chiara evoluzione culturale'. gli adolescenti attuali 'hanno meno probabilità dei ragazzi dei decenni precedenti di lavorare, guidare, uscire in coppia, bere alcolici, uscire senza i loro genitori di praticare sesso'. 

Queste modifiche sono generali, valide in tutte le regioni e indipendentemente dalla razza, dal sesso o dalla posizione socioeconomica. 'Il percorso di sviluppo adolescenziale ha rallentato il suo ritmo e gli adolescenti crescono più lentamente rispetto a prima', dice l'autrice dell'introduzione, Jean Twenge, professoressa di psicologia presso l'Università di San Diego. 'In termini di attività adulte, i diciottenni di oggi sono simili a quelli ai quindicenni di alcuni anni fa' (ricordate 'i bamboccioni' di Padoa Schioppa?). 

I ricercatori ritengono che l'aumento 'significativo' del tempo trascorso online potrebbe essere un fattore chiave di questa evoluzione. Può tuttavia essere attribuito anche ad un aumento dei compiti o attività extrascolastiche, il tempo 'diminuito per la scuola media e mantenuto stabile tra i liceali e giovani studenti'. 

24 settembre, 2017

Lo zero invecchia di 500 anni.

L'Università di Oxford ha individuato la prima traccia dell'uso del simbolo zero in un manoscritto indiano risalente al 3° o al 4° secolo.

Un punto nero in un vecchio manoscritto indiano, la cui origine risale al 3° o 4° secolo, è stato identificato dall'Università di Oxford come la più antica traccia dell'uso del simbolo zero. Una scoperta che fa risalire l'età dello zero di 500 anni. 

"Gli scienziati del Bodleian Library della Oxford University hanno utilizzato la datazione al carbonio 14 per risalire alle origini della cifra raffigurata nella famosa antica scrittura indiana" chiamato manoscritto Bakhshali, ha detto in un comunicato l'università. "Il testo risale al terzo o quarto secolo, rendendolo il più antico uso conosciuto di questo simbolo'. 

'Questa importante scoperta permette di individuare la nascita dello zero ... 500 anni prima di quanto gli esperti pensassero finora', ha aggiunto l'istituzione. Il documento contiene 'centinaia di zeri' simboleggiati da un singolo punto nero che rappresenta questo ordine di grandezza nel vecchio sistema numerico indiano. È questo punto che si è evoluto sino a diventare il simbolo usato oggi in tutto il pianeta. 

Il primo uso dello zero è stato fino ad ora attribuito ad un'iscrizione dal IX secolo sulla fortezza di Gwalior, nello stato indiano di Madhya Pradesh. Il manoscritto di Bakhshali, considerato il più antico documento matematico indiano in possesso della Bodleian Library dal 1902, è stato scoperto nel 1881, sepolto in un campo vicino al villaggio di Bakhshali, che si trovava in India, al momento del ritrovamento, oggi in Pakistan. 

Composto da 70 fogli di corteccia di betulla, la sua datazione è stata finora contestata all'interno della comunità scientifica. 

23 settembre, 2017

I primogeniti hanno più vantaggi dei cadetti.

È noto da trent'anni che i primogeniti sono più brillanti, più diplomati e meglio pagati rispetto ai loro cadetti. 

https://twitter.com/EdinburghUni/status/829313121764376578Indipendentemente dal numero di fratelli, dall loro sesso e dal luogo di origine dei genitori, le statistiche sono indiscutibili: i fratelli più anziani fanno meglio. Da decenni la ricerca ha dimostrato che i neonati hanno un QI superiore, migliori prestazioni accademiche, più laureati, assumono posizioni di responsabilità e guadagnano salari più alti. 

Secondo un recente studio dell'Università di Edimburgo, i bambini di un anno hanno già capacità cognitive superiori a quelle dei loro fratelli e sorelle minori. Per capire le ragioni di tale ingiustizia, i ricercatori hanno testato la prestazione di 5000 bambini dalla nascita all'adolescenza. Verdetto: gli anziani non devono il loro successo né alla fortuna né alla genetica, ma al comportamento dei genitori. 

'Mentre tutti i bambini hanno ricevuto un livello di attenzione emotivamente equivalente, gli anziani sono stati più stimolati da compiti che sviluppano le proprie abilità cognitive', spiegano gli autori dello studio, man mano che la famiglia cresce, i genitori hanno sempre meno tempo da dedicare ad ogni bambino. Tendono a giocare meno, leggere e intrattenersi sia con i piccoli che con i primi. 

Questi risultati non sorprendono lo psicologo, che evoca un ulteriore fattore. "Oltre ad essere stimolato, l'anziano è spesso mostrato come un esempio, è incoraggiato a spiegare ai più piccoli cose certe. Si scopre così che questo ruolo di 'tutor' è vantaggioso nello sviluppo delle proprie abilità cognitive". 

Un intelletto performante non è l'unico elemento degli anziani per far carriera. Questi 'hanno più facilmente un comportamento da leader. In effetti, hanno maggiori motivazioni verso l'autosufficienza e sentono maggiormente le aspettative della famiglia in termini di successo accademico e professionale'. 

Lo psicologo osserva che questo ruolo nei fratelli non solo influenza la vita professionale della famiglia l'individuo, ma anche la sua vita sentimentale: gli anziani spesso si accoppiano con i cadetti, riproducendo una dinamica simile a quella conosciuta nella loro infanzia. Circa il Q.I., poi, la superiorità del primogenito verrebbe non solo dall'educazione: avrebbe in parte la sua origine nell'utero. 

Lo studio dell'Università di Edimburgo (già cit) spiega che le madri tendono a fumare e bere meno durante la prima gravidanza piuttosto che durante le gravidanze successive. I primogeniti sono anche stati, probabilmente, più allattati rispetto ai loro fratelli minori. 

Tuttavia, gli specialisti invitano a relativizzare questi risultati. 'Le differenze sono minime, stiamo parlando solo di pochi punti di Q.I. Per non dire che queste rappresentano solo la media: in molte famiglie il cadetto ha prestazioni intellettuali superiori ai più grandi'. 

Le statistiche comunque riescono a consolare i più piccoli: più creativi, più sociali e più empatici, sono anche meno miopi dei loro fratelli e sorelle più anziani. Per la stessa ragione che non li favorisce rispetto al Q.I: le attività educative importanti come la lettura o la scrittura nell'infanzia aumentano il rischio di danni alla vista. 

22 settembre, 2017

L'isola di Marlon Brando, con lussuosissimo resort, diventa laboratorio per il pianeta

Il sogno della stella di Hollywood, morto nel 2004, si è infine realizzato. L'isola polinesiana si trasforma in un laboratorio per studiare l'ambiente. 

Inside Marlon Brando's private Polynesian island: Why this is the ultimate castaway experience (even for someone who can't swim)  Read more: http://www.dailymail.co.uk/travel/article-4150100/Marlon-Brando-s-private-island-Ultimate-paradise-getaway.html#ixzz4tKvbGvTo  Follow us: @MailOnline on Twitter | DailyMail on FacebookIl sogno sempre ambito di Marlon Brando è stato realizzato più di tredici anni dopo la sua morte. L'isola della Polinesia francese, Tetiaroa, sarà sede dedicata ad affrontare i flagelli ambientali, con l'aiuto di fortunate star del firmamento mondiale. 

Questo paradiso costeggiato da palme e acque turchesi, questo piccolo atollo in mezzo al Pacifico era una volta il luogo di vacanza preferito della famiglia reale taitiana. 

Marlon Brando se ne innamorò durante le riprese nel 1961 de 'I Ribelli del Bounty' e la comprò. Fino alla sua morte nel 2004, questa isola era il suo rifugio, lontano dalla frenesia di Hollywood. 

La volontà testamentarie dell'attore stabiliscono che Tetiaroa deve contribuire alla conservazione dell'ambiente e allo studio della biodiversità. 

Questo è il motivo per cui questo piccolo paradiso ora ospita un lussuoso complesso eco-turistico chiamato 'The Brando', che attrae una clientela molto in vista, tra cui Leonardo DiCaprio, Johnny Depp e lo stesso ex presidente Barack Obama. 

Questi vacanzieri, abituati a una vita sontuosa, contribuiscono a finanziare progetti di ricerca versando fino a 10'000 dollari a notte per rimanere in questo posto con un ristorante pluristellato nella guida Michelin e che si vuole sia uno dei più rispettosi del pianeta. 

Mentre le stelle si rilassano a Tetiaroa o vi cercano ispirazione, come Obama per i suoi ricordi, gli scienziati studiano l'evoluzione dell'acidificazione dell'oceano e lo sbiancamento del corallo. 

L'elettricità dell'albergo, inaugurato nel 2014, proviene da più di 2.000 pannelli solari e da generatori dell'isola alimentati con olio di cocco. L'aria condizionata è alimentata dall'acqua delle profondità marine. 

Molte località turistiche 'verdi' sono nate negli ultimi anni, dalle giungle del Costa Rica ai piedi del Kilimanjaro. 

'Spesso queste località di alto livello fanno da battistrada. Hanno un margine di profitto molto più elevato di altre, consentendo loro di intraprendere azioni per proteggere le loro destinazioni. Poi comunicano le conoscenze acquisite ', spiega Rochelle Turner, direttore di ricerca del World Travel and Tourism Council (WTTC), che riunisce circa 150 imprenditori di tutto il mondo tra i pesi massimi mondiali del settore. 

Ma poche eguagliano Tetiaroa, dove la nipote di Brando, Tumi, oggi ha 29 anni, è cresciuta. 

Lei pesca le cernie nella laguna, dove si incrociano gli squali neri. In questo mare calmo vivono almeno 167 specie animali, tra cui i pappagalli. 

Tumi gestisce oggi la comunicazione della Società Tetiaroa, una ONG scientifica dedicata alla fauna marina. 

'Il nostro obiettivo è quello aumentare la consapevolezza, prima di tutto tra i locali, perché vogliamo proteggere il nostro ambiente. Forse gli Stati Uniti o la Cina, mi vengono in mente perché sono i più grandi inquinatori, saranno in grado di imitarci' un giorno, dice. 

Per quanto riguarda i naturalisti del centro di ricerca dell'isola, essi controllano il santuario di innumerevoli uccelli tropicali e tartarughe. 

Tetiaroa è stato anche nel 2016 centro di un esperimento promettente contro il virus Zika. Frank Murphy, direttore esecutivo della Società Tetiaroa, che DiCaprio e Depp sostengono finanziariamente, ritiene che Marlon Brando non avrebbe potuto trovare posto migliore di Tetiaora per la ricerca ecologica e aggiunge: 'Siamo appollaiati qui in uno dei luoghi più vulnerabili della Terra', una sorta di laboratorio per i problemi del cambiamento climatico. 

'Faremo bene se operandoo al meglio, per capire cosa sta succedendo. I fenomeni di El Nino degli ultimi vent'anni ci fanno intravedere ciò che è davanti'. 

21 settembre, 2017

Perchè le donne sono attratte dal Daesh?

Traumi personali, una ricerca esistenziale esuberante o l'adesione all'utopia idealista islamica spiegano il jihadismo femminile. 

http://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/fethi-benslama/un-furioso-desiderio-di-sacrificio-9788860309051-2580.htmlIl 'jihadismo' delle donne è spesso spiegato dai traumi personali, da una ricerca esistenziale ostacolata o dall'adesione ad un'ideologia islamista idealizzata, dicono i ricercatori. 

Quasi il 10% dei 5000 jihadisti europei che hanno aderito al DAESH (ISIS), in Siria e Iraq, negli ultimi anni sono donne. 

Per 'tentare di spiegare la seduzione esercitata su di esse dallo stato islamico', Fethi Benslama, psicoanalista ed il sociologo Farhad Khosrokhavar hanno studiato sessanta casi. 'Abbiamo cercato di capire il motivo per cui hanno voluto aderire al califfato' dice Farhad khosrokhavar, co-autore di 'Le djihadisme des femmes', uscito a metà settembre in Francia, edito da Seuil. 

'Alcune di esse hanno subito lesioni, reali o immaginarie, ma l'adesione delle altre, soprattutto le giovani ragazze, si spiega con l'impazienza di diventare adulte, di uscire fuori dalla prolungata adolescenza, situazione che è spesso comune nelle nostre società occidentali', afferma il sociologo. 


'L'utopia jihadista, il mondo ideale della sua propaganda, rende esaltante il ruolo di moglie di un combattente, quasi un principe vestito di fronzoli, affascinante, coraggioso e sincero, e di madre 'di tanti piccoli leoni', la prossima generazione di jihadisti, indottrinati sin dalla prima età


'Una volta sul terreno, in condizioni difficili, anche terribili, che non avevano niente a che fare con quello che pensavano di trovare, molte erano disperate. Alcune hanno cercato di tornare indietro. Alcune ci sono riuscite, altre sono state uccise. La maggior parte di loro è delusa', dice Khosrokhavar


'Il Daesh è tutt'altro che tenero con le donne', scrivono i due ricercatori all'apertura del loro libro. 'Disparità di trattamento, confinamento in case chiuse dove devono attendere il futuro marito, proibizione di uscire da sole per la strada, imposizione del velo integrale. l'eclatante disuguaglianza dei diritti tra uomini e donne: ci sono tutti gli ingredienti che offendono la coscienza moderna'. 


Nonostante ciò, quella propaganda riesce a far vibrare le corde più sensibili di alcune, spesso giovani o giovanissime, che trovano in questa camicia di forza di regole, norme e divieti, gli anti-modelli da raggiungere per una più completa realizzazione di sé, almeno inizialmente. 


'La propaganda dell'islamismo radicale, diffusa dal Daesh (acronimo in arabo dello stato islamico) promuove il mito di una nuova femminilità integrale', spiegano Fethi Benslama e Farhad Khosrokhavar, 'attraverso la moralizzazione delle relazioni di genere e l'affermazione di norme ultra-repressive, hanno sedotto una serie di ragazze adolescenti e giovani donne in crisi d'identità'. 


A causa delle disfatte militari successive nella Repubblica araba siriana e in Iraq, centinaia di occidentali, compagne di jihadisti ed i loro figli sono ora prigionieri, soprattutto in Iraq e in Turchia. Farhad Khosrokhavar ha affermato che il loro destino nei mesi a venire costituirà un grosso problema. 


'Sul versante europeo, non si é molto entusiasti all'idea del loro ritorno. Vorremmo che sparissero dalla scena. Ma dovremo prendersi cura di coloro che torneranno'.  


'Sono spesso traumatizzate ed i loro figli sono particolarmente problematici. Alcuni sono stati sottoposti a lavaggio del cervello. È davvero necessario prendersene cura o avranno un sacco di conseguenze traumatiche e, in futuro, potremo avere giovani senza cervello che uccideranno per un sì o per un no, o prepareranno attentati', dice Khosrokhava.  


'Bisogna prendere questo problema di petto. So che è costoso, che non esiste un modello stabilito per la de-radicalizzazione, ma non possiamo non provarci. Dobbiamo tentare, organizzare i dispositivi per prendersi cura di loro', aggiunge. 


'E ci sono anche quelle che sono completamente indurite, che ancora credono. Per quanto riguarda gli uomini, invece, dobbiamo distinguere tra pentiti, induriti, indecisi e traumatizzati'.


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20 settembre, 2017

Commercio fiorente quello della tortura.

L'Unione europea cercherà di riunire un numero sufficiente di  paesi per vietare il commercio di strumenti di tortura o di uccisione. 
https://twitter.com/i/web/status/909756860466647040
Bastoni con punte, braccialetti per choc elettrico, cocktail letali: Bruxelles vuole vietare il commercio di tutto ciò che è usato per torturare o mettere a morte. L'Unione europea proverà lunedì presso l'ONU a New York a radunare quanti più paesi possibile intorno alle misure utili per l'abolizione. 

Argentina e Mongolia hanno già aderito, con europei, su questo tema, ma molti altri paesi sono ancora lontani. Tra questi, la Cina, l'Iran o l'Arabia Saudita, dove le esecuzioni sono comuni, ma anche gli Stati Uniti, dove le iniezioni letali ai detenuti condannati a morte sono anche state prese in esame dell'Unione europea. 

Gli Stati Uniti sono anche abbastanza esperti, esecutori e sostenitori dell'uso molto ampio da parte delle forze dell'ordine' di braccialetti o cinture da elettroshock, secondo la Omega Research Foundation, che segue l'uso di questo tipo di 'gadget' in tutto il mondo. 

In molti stati americani, i detenuti sono obbligati ad indossare questi braccialetti o cinture, che possono essere attivati ​​a distanza, durante i trasferimenti o le audizioni in tribunale. Anche quando non sono attivati, questi dispositivi 'costituiscono un maltrattamento, mantenendo l'indossatore in uno stato di paura permanente del dolore', ha dichiarato la ONG di Londra in una recente relazione. 

L'UE, che ha fatto della lotta contro la tortura e la pena di morte una delle priorità della sua politica estera, ha adottato dal 2005 misure per vietare il commercio di questi prodotti. Misure rinforzate nel 2016 con un divieto di promozione e di transito di questi prodotti sul terreno e porti europei. 

Gli europei sperano che l'adozione solenne ad una dichiarazione politica, prevista per lunedì pomeriggio, a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, segni l'inizio di una più ampia collaborazione internazionale. 

I paesi firmatari si impegnano a 'controllare e limitare' le esportazioni di questi prodotti attraverso una piattaforma comune che monitorerà i flussi commerciali e alleterà quando nuovi strumenti arriveranno sul mercato. Inoltre, questi paesi, coopereranno nell'adottare misure di controllo più efficaci. 
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vedi anche  Matera:
Orrori, torture e atrocità moderne e musei delle antiche testimonianze del genere.

19 settembre, 2017

Le pulizie sono più pericolose per gli uomini che per le donne.

Gli uomini hanno un tasso di mortalità più elevato nella malattia polmonare, rispetto alle donne, nel settore delle pulizie. 

https://www.linkedin.com/pulse/cleaning-workforce-particular-risk-pulmonary-disease-laurent-vogelUn recente studio ha scoperto che 'il tasso di mortalità per malattia polmonare è superiore del 45% negli uomini e del 16% nelle donne nel settore della pulizia, rispetto ad una popolazione di dirigenti e dipendenti', riferisce l'European Trade Union Institute (Etui.org)

Per arrivare a queste cifre, l'autrice della ricerca, Laura Van den Borre, sociologa presso la Libera Università di lingua olandese di Bruxelles (VUB), ha studiato una popolazione di donne e uomini di età compresa tra 30 e 60 anni anni che lavorano nel settore della pulizia tra il 1991 e il 2011. 

Le cause? Secondo la ricercatrice - che ha analizzato un totale di 202'339 morti tra gli uomini e 58'592 tra le donne - le sostanze chimiche nei prodotti per la pulizia e l'esposizione a funghi e polveri potrebbero essere tra le cause probabili. 

Inoltre, la scienziata ha chiarito che lo scopo della sua ricerca non era quello di identificare le cause precise di questa eccessiva mortalità da malattie polmonari. 

18 settembre, 2017

Abusi e fallimenti sono il lato oscuro del crowdfunding Un vortice da 1 miliardo di dollari


Oltre alle promesse del prestito partecipativo, c'è l'altro lato della medaglia: siti pieni di truffe o di progetti che non soddisfano i loro impegni. Li possiamo evitare? 

https://www.crowdfundinsider.com/2017/05/100491-report-crowdfunding-monitoring-switzerland/Per il bisognoso di oggetti connessi, le piattaforme di crowdfunding come Kickstarter o Indiegogo sono una vera e propria grotta dei tesori di Ali Baba in carne ed ossa. È possibile trovare tutto ciò che si vuole, dagli aeroplani di carta controllati da un'applicazione (uno dei prodotti caldi del momento) all'orologio che ti può riscaldare in inverno e rinfrescare in estate, passando dalla famosa collana che promette di tradurti le emozioni del gatto o del cane. 

Il successo di domani o l'accessorio che sta per cambiare la tua vita accanto ai gadget più impensabili tra le centinaia di progetti che nascono ogni mese. Ma questo tipo di finanziamento partecipativo è anche un vantaggio per i criminali che riescono a montare tutti i tipi di progetti 'falsi'. Pure e semplici truffe, prodotti che sono rimasti non realizzati o lontani dall'adempimento delle loro promesse non sono rari ed è necessaria una buona intuizione al navigante per evitare di cadere in una di queste trappole. 

Stimato 1 miliardo di dollari entro il 2020, il crowdfunding ha rivoluzionato il mondo degli investimenti e sta mietendo record su record ogni anno in tutto il mondo. 

Nel 2016, secondo crowdfundinsider, la Svizzera, per esempio, ha registrato un enorme aumento (362% - grafico) rispetto al 2015! Di conseguenza, una piccola popolazione di 8 milioni di persone non è necessariamente un ostacolo a questo tipo di finanziamento. 

17 settembre, 2017

Il 52% della popolazione mondiale non accede ad internet.

Più della metà della popolazione mondiale non ha ancora accesso a Internet. La Svizzera rimane seconda per la connettività a banda larga fisso. 
https://twitter.com/ITU/status/907888116501008389
Più del 50% della popolazione mondiale non ha ancora accesso a Internet nonostante il cauto ottimismo mostrato un anno fa, in termini di connettività alla banda larga fisso, ha dichiarato giovedi l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU)

Come alla fine del 2016, circa 3,9 miliardi di persone non hanno accesso a Internet, secondo la relazione annuale su 'La situazione della banda larga'. La quota diminuisce di un punto al 52% della popolazione mondiale. 

Un anno fa, l'ITU aveva stimato che entro il 2018 l'obiettivo di connettere metà del mondo a Internet poteva essere raggiunto già nel 2017. Si stima che il 41,3% delle persone nei paesi in via di sviluppo possano averne l'accesso entro la fine dell'anno. 

La situazione sta migliorando nei paesi meno sviluppati (PMA), anche se la quota rimane molto bassa, meno del 18%. 

'La banda larga è cruciale' per portare risorse in termini di salute, istruzione, finanza o infrastrutture, afferma il segretario generale ITU Houlin Zhao e vicepresidente deila Commissione delle Nazioni Unite sulla banda larga per lo sviluppo sostenibile. 

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quasi i due terzi dei suoi membri hanno istituito politiche digitali nazionali e un piano d'azione per la salute. 

Solo tre quarti della popolazione vive con 3G e il 43% con 4G. Il divario tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo sta aumentando. Oltre alla differenza di connettività tra uomini e donne in quest'ultimo. Gli uomini rimangono sempre più numerosi rispetto alle donne nel mondo. 

Dal punto di vista del costo, la banda larga fissa o mobile sta gradualmente diventando più economica in molti paesi. Ma a causa delle infrastrutture, rimangono degli ostacoli nei paesi in via di sviluppo.

16 settembre, 2017

Le nuove generazioni reinventano il turismo in Africa. Autenticità, raffinatezza, stile.

Usano i social network per rappresentare la loro visione di un continente più 'autentico'. Il sito americano Quartz si è interessato alle fondatrici di tre siti che stanno rivoluzionando i codici di un settore in pieno sviluppo. 
https://qz.com/1049479/startups-are-using-instagram-to-give-a-fresh-and-african-take-on-tourism-on-the-continent/
Il turismo in Africa ha una lunga storia di una manciata di immagini dei soliti cliché: safari in Kenya, visita alle piramidi d'Egitto o la contemplazione delle Cascate Vittoria nello Zimbabwe. Viaggiare fuori da questi sentieri battuti sembrava ancora 'pericoloso, costoso e non sufficientemente vario' osserva Quartz

Come rileva il sito americano, i giovani imprenditori della diaspora turistica stanno cercando di cambiare la situazione attraverso siti e piattaforme di collaborazione. Per tutti, ciò che era iniziato 'come un hobby o un'avventura personale ... si è trasformato rapidamente in vera e propria opportunità di start-up, di partnership o di marketing'. 

Quartz si è concentrata su tre progetti: Tastemakers Africa, un sito di viaggi creato dall'americana Cheraé Robinson, la cui piattaforma di vendita di soggiorni ha raddoppiato dal 2016; Hip Africa, fondata da Ruby Audi, ex giornalista con base a Londra, che si concentra sulla praticità (suggerimenti per i viaggi, visti, prenotazione hotel); e la piattaforma di collaborazione Visitare l'Africa, della franco-camerunese Diane Audrey Ngako, ove si fondono diari di viaggio e storie di persone delle destinazioni di volta in volta evocate. 

In tutti e tre i casi, l'immagine è fondamentale: le foto sono raffinate ed Instagram è un importante legame con il pubblico (l'account Visiter l'Afrique ha più di 100 000 follower. Quasi il 75% delle prenotazioni registrate Tastemakers Africa - già cit. - provengono da questo social network). 

Ma le fondatrici di questi siti sostengono tutte di voler utilizzare questa estetica accurata per raccontare l'Africa in modo diverso, lontano dai luoghi comuni. 'Come Robinson, Audi pensa che sia la miscela di belle immagini e narrazioni complesse, che permette loro di distinguersi', dice a Quartz, e prosegue su questo, la fondatrice di Tastemakers Africa: 

"Vogliamo coniugare la gamma superiore all'autentico, ma mostrando anche l'altro lato della medaglia. Così che, se vi portiamo in Sud Africa, vi mostreremo Maboneng (un locale alla moda di Johannesburg) e la sua apparenza creativa, ma parleremo anche di gentrificazione. Se andiamo in Ghana, parleremo di bambini che lavorano come domestici, perché in questo paese sono una realtà"

La prova, secondo Quartz, che questo approccio porta turismo in Africa, è che alcune di queste iniziative interessano i governi e i professionisti stabiliti sul continente. 

Sappiamo per esempio che Robinson ha fin dalla creazione del suo sito web, 'fatto la consulenza per il marketing e la strategia digitale agli uffici di South African Tourism, Kenya e Nigeria', mentre Audi, di Hip Africa, 'ha avuto contatti con l'industria del turismo del Ghana, su come attrarre nuovi profili e per adattarsi agli effetti digitali su viaggi e turismo'.  

Secondo le previsioni del World Travel and Tourism Council, organizzazione del settore del turismo a livello mondiale, il comparto turistico dovrebbe rappresentare nel 2026 circa 296 miliardi di dollari di Pil nei paesi africani, una quantità 'dieci volte superiore a quello del 1995'.