Ero convinto che solo in questa nostra città vi fosse il primato delle torture di vario ordine da propinare al malcapitato avventore o cittadino. Non entro nel dettaglio, ma cataloghi, brochures, spettacoli, maleducazione diffusa, volgarità e quant'altro sono abbondanti. L'ultimo mi è capitato ieri sera, distribuito gratuitamente, non vi dirò da chi per ragioni di opportunità. Dove appare che il capitale storico, artistico e culturale della nostra città non freghi proprio niente. Vorrei anche poter dire delle stucchevoli promenades alla ricerca delle bellezza, per appropriarsene, senza accorgersi, a due passi, delle sopraffazioni che sono state operate ai suoi danni.
La violenza usata contro la città ed i suoi abitanti non è fenomeno recente ho trovato sul web molti esempi. Il luogo più vicino a noi che ne raccoglie le testimonianze è a Matera. Quì le violenze sono fisiche, in nome del potere, e raccolte in un museo.
La violenza usata contro la città ed i suoi abitanti non è fenomeno recente ho trovato sul web molti esempi. Il luogo più vicino a noi che ne raccoglie le testimonianze è a Matera. Quì le violenze sono fisiche, in nome del potere, e raccolte in un museo.
Ogni violenza va contestualizzata nel suo tempo, quì vi troviamo violenze e atrocità di tempi remoti e relativamente recenti. Mi sono così consolato, se così posso dire, rendendomi conto, poi, che non siamo così tanto sfortunati.
Il Museo della Tortura raccoglie una collezione davvero singolare e di fama internazionale di oltre 100 strumenti originali di tortura del secolo XVI e XVII tra i quali il banco di stiramento, il collare spinato, la culla di Giuda, il ceppo di pubblica gogna, la gabbia per impiccati, la pera orale, la sedia inquisitoria e la ghigliottina.