30 giugno, 2015

Smantellano la Grande Muraglia per costruire case.

In tutto, circa il 30% della parete è scomparso. Nonostante il divieto di prenderne le pietre, alcuni abitanti dei villaggi non esitano a venderle! 
http://indianexpress.com/article/trending/over-30-of-chinas-great-wall-has-disappeared-say-reports/
La Grande Muraglia della Cina, nella sua parte più famosa costruita sotto gli imperatori Ming, ha perso quasi il 30% della sua lunghezza, saccheggiata dei mattoni per costruire case, secondo uno studio ufficiale citato lunedì dalla stampa. In tutto, si tratta di 1.962 metri scomparsi e quasi 1.200 km sono in cattive condizioni, lo rivela l'Amministrazione statale che ha in carico il patrimonio, e che ha indirizzato il suo studio per un tratto lungo circa 9.000 chilometri. 

L'afflusso di folle di turisti contribuisce anch'esso al degrado del monumento, dice l'ente governativo. "I residenti che vivono nei pressi della Grande Muraglia sono avvezzi ad usarne i mattoni per costruire le loro case e intere sezioni sono state distrutte a causa dell'espansione urbana e della costruzione di strade", descrive nel dettaglio Cheng Dalin, esperto della Commissione per la Grande Muraglia, citato dal quotidiano Global Times

Tuttavia, le sanzioni per il cinese che ruba i mattoni sono eloquenti: una multa può arrivare fino a 5000 yuan, poco meno di 1000 euro. "Ma non esiste un'organizzazione specifica che faccia rispettare queste regole", ha detto al Global Times Jia Hailin, responsabile per la protezione del patrimonio cinese. Risultato: alcuni abitanti del villaggio nella provincia di Hebei non esitano a vendere le lastre della parete! Prezzo di partenza: 30 yuan (4,3 euro) la lastra. Un prezzo imbattibile.

La Grande Muraglia non è continua, ma composta da parti di un aggregato costruito in epoche diverse, dal III secolo aC. Se contiamo le parti disperse e quelle formate da parti di rilievi naturali, si può stimare una lunghezza totale di circa 21.000 chilometri. 


Il più famoso dei monumenti della Cina ha subito molte violenze, sventrato da strade, fabbriche e ferrovie. Hanno rubato le sue pietre e la terra, in particolare durante la Rivoluzione Culturale maoista (1966-1976). Contrariamente alla credenza popolare, la Grande Muraglia della Cina non è visibile ad occhio nudo dalla luna. 

29 giugno, 2015

Papa Francesco vuol masticare foglie di coca in Bolivia.

La foglia di coca allo stato grezzo è consentita per il consumo ed è considerata una pianta sacra. 

Papa Francesco ha informato il governo della Bolivia di voler masticare foglie di coca durante la sua visita in programma dall'8 luglio fino al 10 nel paese, lo ha comunicato domenica il ministro boliviano della Cultura. La foglia di coca è il componente principale della cocaina.

http://www.lostiempos.com/diario/actualidad/nacional/20150629/bolivianos-en-vaticano-saludan-a-francisco_306611_678172.htmlIl pontefice ha usato la parola "acullicar" che significa masticare quechua, piuttosto che consumare coca da infusione, come fanno i turisti per combattere il mal di montagna in occasione del soggiorno a La Paz, ha riferito il Ministro.

Situato a 3650 metri sul livello del mare, La Paz è la capitale più alta del mondo. I suoi abitanti masticano foglie di coca per secoli per compensare gli effetti dell'altitudine. 

Nonostante siano parte della produzione di cocaina, le foglie di coca allo stato grezzo sono autorizzate per il consumo e considerate piante sacra. Lo stesso presidente Evo Morales sostiene il suo uso in quella forma. 

La foglia di coca è consumata allo stato naturale in alcune province del nord dell'Argentina, terra natale di Papa Jorge Mario Bergoglio. 

La Bolivia è il terzo produttore di coca e cocaina dopo la Colombia e il Perù. Ha circa 25.300 ettari di piantagioni di coca, secondo i dati delle Nazioni Unite, mentre una legge del 1980 non ha permesso che le piantagioni superassero 12.000 ettari al massimo per un uso legale delle sue foglie.

Francesco benedice le foglie di coca che gli indiani di Argentina credono sacri e utilizzano per la divinazione. 

28 giugno, 2015

Come progettare un WC nell'epoca postmoderna.

Ecco due foto a confronto: quelle dell'Albergo diurno di Gravina di qualche anno fa e quello attuale, per introdurre, in modo molto pretestuoso, il post odierno
Corso Vittorio Emanuele - albergo diurno attuale

Nel quadro della politica di promozione delle donne, il governo giapponese ha lanciato un concorso di progettazione di toilettes, da quelle di base alle high-tech. 

Accade per la prima volta che una toilette partecipi ad un concorso nazionale di design, dal modello più attuale a quello più sofisticato. 

Questo concorso fa parte della politica di promozione della donna del primo ministro Shinzo Abe, anche se essa non riguarda, bisogna dire, solo le toilettes a loro dedicate. 

Secondo un rapporto del governo di 145 pagine, la salute deve contribuire potentemente a migliorare la condizione delle donne in Giappone. 

Il concorso è stato lanciato anche per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo del 2020 perchè il confort del bagno sia uno dei fiori all'occhiello della tradizionale "ospitalità" giapponese. 

"Spero che gli sforzi del Giappone per progettare i migliori servizi igienici del mondo si diffonda in tutto il globo", ha recentemente sostenuto il ministro responsabile della promozione delle donne, Haruko Arimura

Il Giappone è famoso per il suo design high-tech dei bagni che, talvolta al primo approccio, appare sconcertante ai non iniziati, con la tazza riscaldata, getti d'acqua calda ed altri gadget. 

La giuria sarà composta da sette esperti, tra cui architetti e un rappresentante dell'Associazione giapponese di servizi igienici (Da Wikipedia: La Japanese Toilet Association celebra un'ufficiosa "giornata della toilette" il 10 novembre, per il semplice motivo che in Giappone i numeri 11/10, per il mese e il giorno, si possono leggere ii-to(ire). Questi ha scelto cinque criteri di selezione: pulizia, sicurezza, comfort, innovazione e sostenibilità. 

I promotori hanno anche sollecitato idee per un più semplice sanitario per stranieri, portatori di handicap, a buon mercato per i paesi più poveri ed ecologico in caso di calamità naturali. 

I progetti vengono accettati fino alla fine del mese ed i vincitori saranno annunciati nel mese di settembre dal ministro. 


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A margine della notizia riferisco di un pensiero maturato questa domenica durante una conversazione tra amici. Non molto ortodosso, ma efficace
'... per il Giappone il cesso è un arte per i gravinesi l'arte è un cesso'. 

27 giugno, 2015

La lettera di Liz Taylor al suo gatto chiamato Cassio

Mentre la crudeltà umana infierisce ovunque e, nel suo piccolo, la città accende le sue fiaccole d'amore per i suoi amici ecco la lettera di una grande attrice al suo piccolo amico. 
http://www.vintagememorabilia.com/index.cfm/page/elizabeth-taylor-autograph-love-letter-cat-cassius

Nel 1974, quando la sua padrona si trasferì in California per due mesi, l'animale scomparve e sembrò perduto. L'attrice scrisse, poi, questa lettera

Ti vedo, mio bambino, 
nel riflesso brillante di quelle rocce brune-scure attorno a me. 

Vedo i tuoi piccoli occhi verdi in ogni foglia bagnata dalla gocce di pioggia ... tremolanti nei miei occhi.

Mi ricordo il dolce profumo della tua pelliccia sul collo quando ero molto triste e mi hai confortato - Tu sapevi! Hai sempre saputo quando stavo soffrendo e mi hai confortato, così come una volta feci con te quando eri un gattino ferito.

Anyway I love you 
Cassius - e ti ringrazio 
per la tua bellezza. 

Per favore ritorna.

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26 giugno, 2015

Rotto il tabù della parola "negro". É solo una parola di 6 lettere

Cosa rara, addirittura inconcepibile, il presidente Obama ha detto la parola negro (nigger) in un'intervista ad una radio di Los Angeles per puntare il dito contro la persistenza del razzismo negli Stati Uniti. 

http://www.nytimes.com/2015/06/23/us/obama-racism-marc-maron-podcast.html?hp&action=click&pgtype=Homepage&module=first-column-region&region=top-news&WT.nav=top-news&_r=0
Il New York Times sottolinea: "É solo una parola, lunga sei lettere, ma che non era stata pronunciata da un presidente americano da generazioni". Obama ha invocato la parola 'nigger' in un'intervista trasmessa lunedi, 22 giugno in podcast, per sottolineare le ombre ancora minacciose della schiavitù e della discriminazione che ancora sovrastano la società americana". 

Il quotidiano della Grande Mela si preoccupa anche di spiegare in un secondo articolo, della riunione di redazione, a questo proposito,nella quale ha eccezionalmente deciso di piegare i suoi regolamenti e scrivere la parola, perché "in questo caso, una parafrasi, di un eufemismo o un giro di parole avrebbe lasciato i lettori interdetti e avrebbe privato l'articolo della sua sostanza". 

Il sito on line Politico sottolinea, da parte sua, che il presidente degli Stati Uniti "è lieto di aver detto quello che ha detto". Secondo i consiglieri della Casa Bianca citati dal sito: "Obama sapeva bene che gli sarebbe stato chiesto del razzismo, andando a Los Angeles, durante la sua partecipazione alla trasmissione di Marc Maron e sapeva cosa dire. 
Alla fine della registrazione, era consapevole che la maggior parte delle persone si sarebbe concentrata sul fatto che il presidente aveva pronunciato la parola in lingua inglese più carica di odio razziale. Ma per Obama questa reazione è buona cosa, perché ha spinto sempre più persone a discutere della questione del razzismo che non sarebbe accaduto se non avesse pronunziato la parola tabù". 

Nelle colonne del Washington Post, l'editorialista afro-americano Eugene Robinson da meno enfasi all'uso di Obama della parola "nigger" quanto non sul profondo razzismo della società americana. 

"Il presidente ha scelto un forum insolito per offrirci i suoi commenti più schietti circa il massacro di Charleston", osserva l'editorialista. "Ha detto (alla radio) vediamo che i rapporti razziali migliorano, ma che 'non siamo ancora guariti' dal razzismo e che 'il problema non sta solo nel fatto che non sia educato dire "nigger" in pubblico' ...". 

Eugene Robinson, continuando: "L'elezione di Obama nel 2008 è stato senza dubbio una pietra miliare, un grande evento che non avrei neppure sognato nella mia vita". Tuttavia, egli ammette che non si era reso conto "che il solo vedere una famiglia nera alla Casa Bianca avrebbe accentuato le ansie ed i conflitti razziali. Non mi rendevo conto che lo spettacolo degli afroamericani al potere avrebbe rafforzato il senso di impotenza e di vittimizzazione di alcuni bianchi". 

"Per il lungo termine, sono ottimista, dice il cronista, ma un futuro post-razziale non si concretizzerà di colpo. Abbiamo un lavoro urgente da fare (...). La nostra società riuscirà a porre fine al razzismo quando cesserà di essere razzista". 

25 giugno, 2015

Denuncia la crisi, spende 1000 €. SpY, Urban Artist. Sparite tutte le monete.

50.000 pezzi da 2 centesimi per denunciare la crisi.
L'artista urbano SpY ha presentato un graffito, costato 1000 €, nelle strade di Bilbao, in Spagna. 
 SpY, CRISIS

Abituato a trattare gli argomenti più scottanti della società con un approccio piuttosto violento, l'artista spagnolo SpY ha fatto parlare nuovamente di sè per la sua ultima installazione su una parete di Bilbao: ha attaccato 50.000 pezzi di 2 centesimi per formare la parola "crisis"

Ogni passante poteva trattenere la sua moneta dal graffito, "Una maniera piuttosto dura di interagire con l'opera dell'artista", avanza The Creators Project in cui leggiamo che "tutti i pezzi sono scomparsi nel giro di 24 ore". 
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24 giugno, 2015

Basta sentire l'odore per riconoscere il proprio quartiere.

A Londra o Barcellona, ​​non c'è bisogno di avere un talento per la ricerca di aria pulita. Ora ci sono le "mappe degli odori" che identificano il profumo delle città, siano essi piacevoli che insopportabili. 

http://www.telegraph.co.uk/news/earth/environment/11653964/Mapping-Londons-smells-smellscapes-show-which-streets-stink.html"Quali sono i luoghi nella vostra zona che si sentono di più? Dove sono le strade con l'odore del cuoio, pesce, cucina o del pane fresco?" Così inizia l'articolo del Telegraph sulle "carte degli odori". Per scoprirlo, non ci resta che guardare queste carte, lo stufio è stato condotto da quattro ricercatori, sotto la direzione di Daniele Quercia, presso l'Università di Cambridge

Per costruire le loro mappe, i ricercatori hanno inviato dei volontari per "una passeggiata olfattiva" per identificare i profumi della loro città, costituendo un "dizionario degli odori". I risultati sono stati collegati con i dati georeferenziati inseriti dagli utenti dei social network (Flickr, Instagram, Twitter). 

Secondo i risultati dei ricercatori, inclusi in The Washington Post (vedi), il profumo ha un "grande impatto sul comportamento, le attitudini e la salute" . É quindi utile sapere dove andare a respirare aria fresca nel cuore delle città inquinate. Sono mappe disponibili per Londra e Barcellona ​​e sono anche interattive. 

Il quotidiano statunitense non trova vi sia qualcosa di rivoluzionario: "Senza sorprese, gli odori delle emissioni di automobili seguono le strade principali, mentre gli odori naturali sono concentrati nei parchi e negli spazi verdi'. Ironizzando un po': "Questa è la mappa degli 'odori degli animali", che sono, non a caso, concentrati allo Zoo di Londra". Registro anche lo stupore del ricercatore per la correlazione tra odore e la qualità dell'aria. 

Siamo abbondantemente surriscaldati.

https://www.ncdc.noaa.gov/news/may-2015-global-climate-report

La National Oceanic and Atmospheric Agency degli Stati Uniti (NOAA) ha pubblicato una serie di cifre allarmanti. Queste mostrano che a maggio, la temperatura superficiale del pianeta ha battuto il record delle temperature dal 1880 (quando è iniziata la registrazione di questi dati).
0.87° C al di sopra della media del XX° secolo. 
La seguente mappa mostra le aree più colpite da questo aumento (clicca per ingrandire).

http://www.ncdc.noaa.gov/sotc/service/global/map-percentile-mntp/201505.gif
Questo video raccoglie 62 anni di dati climatici della NASA: in 14 secondi, si possono vedere le zone di colore arancione, che segnano i luoghi in cui la temperatura aumenta gradualmente ed invadono l'intera mappa. Terrificante! (via Explore.com

23 giugno, 2015

Il Castello apre le danze!! - Mercoledì 24 giugno.

comunicato stampa


http://i1182.photobucket.com/albums/x459/beppedeleonardis/Da%20Gennaio%202015/Arabesque%20gala%20di%20danza%20Fondazione.jpg

Ad inaugurare la ricca stagione 

"ESTATE AL CASTELLO 2015", 

organizzata dalla Fondazione “E. Pomarici Santomasi” in collaborazione con il Comune di Gravina, il Galà di danza "Quadri coreografici" diretto dal centro culturale Arabesque Movie Dance


La Fondazione è lieta di invitare nello splendido scenario del Castello Svevo 

mercoledì 24 Giugno ore 20.00
INGRESSO GRATUITO


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Mariateresa Di Noia | Facebookcomunicato a cura di
Mariateresa Di Noia
(Fondazione “E.Pomarici Santomasi”)

22 giugno, 2015

Sconsigliato Whatsapp, meglio Telegram.

Per essere collegato con i suoi cittadini, il governo basco lancia oggi, 22 giugno, il servizio di messaggistica istantanea via Telegram, sconosciuto concorrente WhatsApp russo. Quest'ultimo, l'americano, non sarebbe abbastanza sicuro. 

http://www.elcorreo.com/bizkaia/sociedad/201506/17/gobierno-vasco-gusta-whatsapp-20150616204409.html
"Telegram offre una comunicazione molto più sicura di WhatsApp", scrive il quotidiano basco El Correo. Questo è ciò che ha convinto il governo della regione ad optare per l'applicazione russa creata nel 2013, piuttosto che per il suo popolare concorrente americano. L'obiettivo è quello di consentire ai cittadini di contattare i servizi amministrativi. 

L'applicazione americana conta quasi un miliardo di utenti. Acquistato nel 2014 da Facebook, "è stato oggetto di numerosi attacchi informatici",  ricorda il giornale, che evoca "una vulnerabilità della sicurezza vergognosa". Le comunicazioni che passano da Telegram, a loro volta, automaticamente crittografati e, quindi "al sicuro da possibili hacker", continua il giornale. 

Anche il Chief Privacy Officer di Facebook in Germania "ha messo in guardia lo scorso anno sull'uso di WhatsApp, che non è soggetto al diritto comunitario in materia di protezione dei dati", avverte El Correo, "lasciando gli utenti esposti e senza la protezione legale".

21 giugno, 2015

La cartolina mai recapitata. Valore 200.000 euro.

Una semplice veduta aerea di Pau, ma è inviata ad Apollinaire da Picasso, con una firma molto personale, essa ha una natura morta.

http://www.sudradio.fr/Actualite/France/Une-carte-postale-de-Picasso-vendue-aux-encheres-pour-166.000-euros

Questa cartolina è stata aggiudicata sabato per € 166.000 (al lordo delle commissioni) in un'asta in Germania, un "record mondiale per una cartolina", si legge in un comunicato della casa Gartner, con sede a Bietigheim - Bissingen vicino a Stoccarda (Germania meridionale). 

L'acquirente, un "collezionista d'oltre Atlantico" si legge nel comunicato, ha preferito la vendita per telefono. L'asta combattutissima, in tedesco, inglese, francese e russo, aveva iniziato con 100.000 euro. 

Il fortunato proprietario pagherà un totale di oltre 200 000 euro per questa cartolina, incluse le commissioni. Secondo Gartner, questa scheda era in possesso di una "personalità del mondo degli affari" francese. 

L'oggetto di tanti desideri si presenta come una semplice veduta aerea di Pau, inviata dal pittore il 5 settembre 1918 al suo amico, che fu testimone al suo matrimonio, il famoso poeta Guillaume Apollinaire. 

Ma, invece di scarabocchiare qualche riga sul retro della cartolina, il pittore realizzò un disegno, "che va classificato nella sua serie cubista,  Natura morta", dice Gärtner, che ha fatto autenticare il lavoro da un esperto. 

La vicenda già di per sè insolita, lo diviene ancora di più: la cartolina, non raggiunse mai la sua destinazione. Picasso aveva scritto il nome del suo amico in lingua spagnola: "Don Guillermo Apollinaire". Originalità sufficiente a provocare un ritorno al mittente, come dimostra la parola "rebut", a fianco del timbro postale, dalla stazione di Parigi del tempo. 


Pochi mesi dopo l'invio di questa cartolina, Apollinaire cedeva alla influenza spagnola, altresì indebolito da una ferita di guerra. 

20 giugno, 2015

Té caffè o cioccolato - Il museo scopre le bevande e la loro storia.

In attesa di vedere la nascita
del caffè letterario più volte
annunciato ma non ancora nato
forse neanche concepito
 in questa landa di Murgia
 vi dico di una iniziativa
di un museo di Francia.

All'ora del tè, caffè e cioccolata al Cognac-Jay Museum. 
Il museo Cognac-Jay offre una mostra breve ma molto didattica sullo sviluppo di tè, caffè e cioccolato nella vita quotidiana in Francia nel XVIII secolo. 
http://www.museecognacqjay.paris.fr/les-expositions/cafe-ou-chocolat

Queste piante e prodotti esotici sono conosciuti in Europa da molto prima della nostra epoca. Il tè di importazione portoghese dal Giappone nel 1543, il caffè arrivò intorno al 1600, introdotto dai mercanti veneziani, e il cioccolato fu portato da Cortes a Carlo V nel 1524. 

Essi furono, in un primo momento, preziosi doni diplomatici, lussuosi per la loro provenienza e rarità. 

Per spiegare la mania per il tè, caffè e cioccolato, la mostra è organizzata intorno a tre temi - 

"Virtù e pericoli delle bevande esotiche", 
"Cerchie di consumatori
"Nuovi servizi". 


Nella seconda metà del secolo XVII, tè, caffè e cioccolata sono consumati come "liquore" o bevande calde durante i pasti. 

https://lh3.googleusercontent.com/LORGAN8Ymd5FcMFBMHYJo5b0Kh8RWBeTbqAiEz20QPVQaaXOzpPLzYp2hj4GLGxdhIzUbqCpJ4hBrqt4LM4bEz5GRg=s303Il crescente consumo di queste bevande ha creato molti nuovi dibattiti tra coloro che difendono le loro qualità terapeutiche e quelli che vedono i pericoli morali o fisici che possono generare. Consumate prima durante i pasti sono state, poco a poco, utilizzate per diventare protagoniste dei momenti più deliziosi della giornata. Lo testimonia la scena intima, presentata nel corso della rassegna, che mostra la Comtesse du Barry dipinto da Jean-Baptiste-André Gautier Agoty che prende il caffè. 

Il consumo di queste bevande ha costretto ad imparare le tecniche di preparazione e il loro bere. Si è dovuto anche inventare utensili per servirli. 

La mostra presenta una selezione di tazzine, teiere, caraffe di caffè, coppe con due manici, che ci mostrano quanto le fabbriche reali fossero in competizione con l'immaginazione per creare il meglio per tutte le camere e le situazioni. 

La popolarità di queste bevande compare anche nella decorazione dei mobili, che troviamo, nella tavola che apre la mostra, con tazze e disegni. Il fascino discreto del Cognac-Jay Museum lo propone come luogo ideale per questa mostra in cui immaginiamo di trasferirci per la merenda, pardon, happy hour. 

19 giugno, 2015

Un giovane genio nigeriano risolve un'equazione insolubile.

In Giappone, un nigeriano, studente  presso l'Università di Tokai, accumula rendimento scolastico e successi. Ufot Ekong ha da poco risolto una vecchia equazione matematica. 

http://www.independent.co.uk/news/world/africa/nigerian-student-ufot-ekong-solves-30yearold-maths-equation-and-breaks-academic-record-at-japanese-university-10303064.html
É ancora sui banchi della facoltà e già conosce la gloria. Ufot Ekong, studente della Tokai University di Tokyo, in Giappone, ha risolto una equazione matematica di cui nessuno aveva trovato la soluzione fin dalla sua apparizione. 

Ufot non è al suo primo successo. Secondo The Independent, che riporta le informazioni, "lo studente nigeriano ha avuto i migliori risultati, in una università giapponese, nel corso degli ultimi 50 anni!" Ufot Ekong, già laureato in Ingegneria Elettrotecnica, prosegue gli studi per specializzarsi nel settore della robotica. 

"Fin dall'inizio dei suoi studi, Ufot Ekong si è fregiato di sei titoli di eccellenze accademiche, occupa due posti di lavoro contigui, per finanziare i suoi studi, come molti studenti", prosegue il quotidiano britannico. 

Ekong parla inglese, francese, giapponese e yoruba (la sua lingua madre). Il giovane nigeriano ha vinto anche come miglior studente in lingua giapponese, il premio riservato agli stranieri. Ekong attualmente lavora per Nissan ha già due brevetti a suo nome per la progettazione di auto elettriche. 

18 giugno, 2015

Il nuovo concorso fotografico della Fondazione Santomasi - Gravina

Comunicato



La Fondazione “Ettore Pomarici SantomasI” comunica del nuovo Concorso fotografico “Scorci non visti” in scadenza il 22 giugno 2015

Il Bando del Concorso Fotografico



Mariateresa Di Noia | Facebookcomunicato a cura di
Mariateresa Di Noia
(Fondazione “E.Pomarici Santomasi”)

Perchè mai i videogiochi ci fanno lavorare

Nei videogame, si lavora sodo.
http://www.newyorker.com/business/currency/how-video-games-make-you-work?intcid=mod-ymlNel New Yorker, un giornalista si chiede cosa diavolo spinga i giocatori a giocare a lavorare. Perché, dice, nella sua vita di giocatore, ha successivamente giocato a fare lo strillone, venditore di giornali (Paperboy), un urbanista comunale (Sim City), un cameriere (Diner Dash), un controllore del traffico aereo (Air Traffic Chaos). 

Oggi, c'è una marea di varietà che permettono di giocare a fare il riparatore d'auto (Car Mechanic, che ha avuto grande successo al suo lancio), ma anche l'agricoltore, il netturbino o l'operaio edile... 

Che cosa significa questo desiderio di questo modo di giocare? Secondo alcuni critici, questi giochi mostrano ciò che Adorno e Horkheimer (scuola di Francoforte) avanzavano negli anni '60, vale a dire che il tempo libero, a capitalismo avanzato, non è che un'estensione del lavoro. L'articolista è più comprensivo e pensa che questi giochi permettano di riguadagnare un po' di quella libertà perduta al lavoro, a cui siamo, altrimenti, incatenati. 


"Fondamentalmente, il vero fascino di questi giochi è che forse ci lasciano liberi di abbandonarli come e quando ci pare o di allontanarcene completamente senza penalità. In questo modo, si diventa maestri di quello a cui, al di fuori del gioco, siamo legati". 

17 giugno, 2015

Prendere in giro i robot è deridere noi stessi. Ride bene chi ride ultimo.

Venerdì 12 scorso, DARPA, (Defense Advanced Research Projects Agency - la stessa che è all'origine della ricerca che ha portato alla creazione di Internet), ha organizzato un concorso di robot umanoidi a Pomona, California. 

24 squadre di diverse nazionalità in gara per vincere un premio di 2 milioni di dollari. Bisognava presentare un robot umanoide, quindi con due braccia e due gambe, che eseguisse 8 prove in meno di un'ora, tra cui: guidare, venir fuori dal mezzo, aprire una maniglia di una porta, ricercare e bloccare la perdita di una valvola, penetrare un pannello in calcestruzzo con un utensile, spostarsi in un campo affollato di ostacoli, salire le scale

C'era una ragione per questo concorso, un motivo molto pratico. In seguito all'incidente nucleare di Fukushima, si è scoperto che per entrare, muoversi e agire in un edificio contaminato, è meglio inviare le macchine e che sarebbe stato meglio che queste macchine fossero umanoidi per muoversi correttamente ed agire in spazi fatte per l'uomo. 

Passiamo sopra a piè pari al paradosso che sia l'ipotesi di un incidente nucleare che ci spinge a costruire un doppione di noi stessi, come se ci preparassimo a non essere più in grado di occuparci del nostro mondo e prevedere che i cloni meccanici possano prendere il nostro posto. Bene. 

A Fukushima, i robot serpente dotati di telecamere inviati dai giapponesi sono molto utili per vedere cosa succede, quando non falliscano o si blocchino come è accaduto di recente, ma lo sono un po' meno quando si tratta di aprire una porta, rompere un muro, o semplicemente premere un pulsante. In breve, il concorso organizzato da DARPA e lanciato già tre anni fa, tempo necessario alle squadre per lavorare, aveva lo scopo di mettere in evidenza le macchine efficienti e, quindi, soluzioni a questo problema. 

É un robot coreano che ha vinto. Il suo nome Hubot (per Humanoid Robot), misura 1,80 metri e pesa 80 kg. Ha distanziato rispettivamente di sei e dieci minuti i suoi due più valorosi concorrenti, due robot americani. 


Ma non è proprio questo l'argomento di cui vi parlo. Quanto del fatto che siano più divertenti le sue cadute che quelle delle persone, di cui sono pieni i social media ed i programmi televisivi. 

http://boingboing.net/2015/06/08/watch-amazing-robots-fall-over.htmlDalla fine del concorso, sono circolate in rete quasi ossessivamente le immagini di questi robot che cercavano di svolgere i compiti richiesti dal concorso. Abbiamo visto alcune immagini piuttosto sorprendenti di robot alla guida di un'auto (è proprio divertente veder guidare una macchina da un robot solo), salire le scale (non sempre con metodi ortodossi, il salto del gradino è a volte più efficace rispetto alla salita umana convenzionale, alternando le gambe). 

Hanno anche dimostrato quanto sia facile, se siamo in forma, aprire una porta e quanto sia, invece, molto complicato per un robot, che potrebbe aver bisogno di dieci minuti. 

Ma non sono queste le immagini in circolazione negli ultimi giorni, oltremodo condivise e dibattute in conversazioni animate, quanto le cadute. Sono le immagini di un robot che cerca di salire le scale e ricade e si blocca sulla schiena come una tartaruga o un altro che, al momento di aprire la porta, crolla o, il must, il robot che, quando è fuori dalla macchina, comincia a tremare in tutto il suo corpo dimetallo e cade faccia a terra con correttezza impeccabile. 

Ed è divertente. Davvero, ... a sorpresa, è anche più divertente rispetto ai video di gente che cade (e Dio sa quanto il pubblico ami vedere la gente che cade, pare sia il principale rimedio contro la depressione, invece che le ruspanti o meno economiche psicoanalisi). 

In questi video i robot sono molto divertenti ma il contesto non è da meno, quello dei robot creati da ingegneri di altissimo livello, spesso con centinaia di migliaia di dollari, che non riescono a superare i problemi di equilibrio più elementari. 

Ciò che fa ridere è anche vedere il collasso di colui che è presentato come il nostro concorrente di domani. Questo robot farà il lavoro, che guiderà la nostra macchina, farà la guerra, è più veloce nel calcolo e, dulcis in fundo, ha più memoria. Beh, questo robot, poi, quando deve lasciare l'auto, si spiaccica come normalissima merda. 

Ma, come spiega la rivista Wired in un bell'articolo intitolato "Basta a ridere di questi goffi robot umanoidi", ride bene chi riderà per ultimo. Infatti, se questi robot sono goffi, così maldestri, è perché sono umanoidi. Basta costruirli diversamente e correranno più veloci, saliranno le scale in due secondi, apriranno una porta, non avranno incidenti durante la guida (oltre a questi, Darpa ne costruisce altri, e non sono così stupidi). Si ride perché non si è riusciti a creare i robot a nostra immagine. 

In sostanza, stiamo ridendo di noi stessi. Noi, poveri demiurghi. 

16 giugno, 2015

Aree interne e diritto all'inserimento, a Poggiorsini con Michele Emiliano - C.S. GAL MurgiaPiù

Comunicato stampa


http://www.galmurgiapiu.it/
Il Gruppo di Azione Rurale G.A.L. invia il seguente comunicato stampa con preghiera di diffusione. 

Gentilissimi,

La presente è più che un invito, ma una preghiera, una chiamata alle armi.

É importante la vostra presenza al convegno che abbiamo inteso organizzare il prossimo 

18 giugno a Poggiorsini, 
presso la SALA ASL (via XX Settembre). 

Affronteremo, alla presenza del PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO, il tema delle aree interne, affermando il principio per cui anche L'ALTA MURGIA HA DIRITTO AD ESSERE INSERITA TRA LE AREE INTERNE  e a beneficiare dei programmi di finanziamento previsti per le aree interne. 

Tema del convegno sarà quello dello sviluppo locale partecipativo nelle aree interne, ovvero il contributo che noi e voi tutti, associazioni, cittadini, enti locali, artigiani, produttori, scuole, siete impegnati ad offrire in prospettiva della classificazione del territorio del GAL Murgia Più come area interna. 

Sarà presentato nell'occasione al neo presidente della Regione Puglia il documento che i sindaci, il Parco dell'Alta Murgia e altri attori hanno stilato in ordine alla realizzazione di un progetto di sviluppo territoriale condiviso. Ospite speciale, l'architetto Andrès Duany, direttamente dagli USA per parlarci di urbanesimo agrario e nuove frontiere di sviluppo sostenibile del nostro paesaggio. 

NON mancate, è per il futuro che SOGNIAMO
http://i1182.photobucket.com/albums/x459/beppedeleonardis/Da%20Gennaio%202015/invito%20convegno%2018%20giugno%202015.jpg?t=1434546837

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comunicato a cura di

https://it.linkedin.com/pub/serena-ferrara/21/955/909Dott.ssa Serena Ferrara
Ufficio comunicazione e informazione 

GAL Murgia Più s. c. a r. l.

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Omosessuali al rogo! ...

Il settimanale marocchino ritira il numero omofobico.
https://lh3.googleusercontent.com/rKavzGoQWLTTqpTxw4eGomGQeKB0vMVtte0batMCauyk2kF8ystMeglhU3GapWidh66LV0nFSLe1aUGr6NfSdZY=s330

"Vanno bruciati gli omosessuali?". È la domanda choc posta su Maroc Hebdo settimanale in lingua francese sulla sua copertina del 12 giugno Sembra che la risposta alla sua domanda non si sia fatta attendere molto: forti e unanimi le reazioni, la redazione ha deciso di ritirare il suo numero dai chioschi meno di 24 ore dopo la distribuzione. (Telquel). 

Il titolo scandalosamente omofobo è stata arricchito da un commento: "Il Ministero della Salute chiede la depenalizzazione dell'omosessualità in Marocco. Certo, questo è un diritto individuale. Ma, che dire dei valori morali e religiosi?". 

Un odio chiaramente provocatorio, dice il settimanale in lingua francese Tel Quel, che ha suscitato molto scalpore sui social network al momento della pubblicazione l'11 giugno nel pomeriggio. Poche ore dopo la distribuzione di questo numero nei chioschi, Maroc Hebdo ha annunciato attraverso un comunicato pubblicato su Twitter, di ritirarlo dalla vendita, sostituendolo con uno più innocuo. 
 https://twitter.com/marochebdo/status/609686855404027904
Nella sua dichiarazione ufficiale, il settimanale aggiunge: "... Il numero No. 1122 del 12-18 giugno 2015 di MarocHebdo dedicato all'omosessualità in Marocco è stata accolta in modo diverso. Le reazioni sono state particolarmente vive, mettendo sotto accusa il tema trattato dal nostro settimanale".

In realtà, le reazioni non erano sulla questione in oggetto, ma sul tono tendenzioso e odioso della copertina e i commentatori non sembrano convinti da questo testo. Nelle osservazioni, il tono è ancora più virulento, aggiunge Tel Quel.

"Era forse in gioco il tema trattato? L'omosessualità o il rogo? La Vergogna tocca a voi, invece di chiedere perdono per le parole distruttive (omofobiche), ci fate credere che il tema dell'omosessualità sia stato un problema per i lettori e per rispetto dei quali, lo avete ririrato! Parlate di Daesh o cosa?" Si Ribella un lettore, tra gli altri, chiaramente non convinto da queste mezze scuse sbiadite. "Queste non sono scuse, vi scusate per aver scosso, ma non per aver acceso un rogo per uccidere una comunità già perseguitata, vergogna su di voi!" Aggiunge un altro sullo stesso post. 

15 giugno, 2015

Sbagliando s'insegna. Il fallimento di altri per non sbagliare.


Imparare dagli errori propri è la base per il progresso. Imparare direttamente da quelli degli altri è ancora meglio. Questo è ciò che vi offre la visione di fallimenti di start up: Autopsy.io

http://autopsy.io/
Questo sito stranamente altruista fornisce una piattaforma in cui gli imprenditori parlano dei loro esperimenti falliti. Spiegando così a giovani candidati all'imprenditorialità quali errori non fare. 

Il sito, in lingua inglese, elenca un centinaio di fallimenti. Mostra l'idea iniziale, una breve presentazione delle motivazioni che stanno dietro le battute d'arresto e un link per ulteriori spiegazioni e di contatti sei creatori del progetto.

Se alcuni riassumono la mancanza di successo con "Non abbastanza tempo speso sull'analisi, troppi soldi spesi in marketing e troppo presto, frettolose assunzioni e molte altre ragioni", altri dicono più semplicemente di essere stati degli "ingenui idioti"...

14 giugno, 2015

Aiuti umanitari in cambio di prostituzione. Con qualche violenza.

I membri di una missione a sostegno della pace, condotta sotto l'egida delle Nazioni Unite, hanno sfruttato sessualmente più di 200 donne di Haiti, secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che dovrebbe essere pubblicato lunedi. 
http://rinf.com/alt-news/editorials/sexual-exploitation-un-peacekeepers-haiti/
Le vittime hanno dichiarato di aver subito atti sessuali consensuali in cambio di cibo e medicine. Il quotidiano liberale portoghese Público ha espresso la sua indignazione (A insuportável apatia da ONU)
"Dieci anni dopo le prime denunce pubbliche, le Nazioni Unite non sono ancora in grado di adottare misure efficaci per prevenire questa infamia: le forze di pace la cui missione è quella di venire in aiuto alle popolazioni continuano a sfruttare sessualmente le donne e i minori. 

http://www.publico.pt/mundo/noticia/centenas-de-capacetes-azuis-da-onu-trocam-sexo-por-comida-ou-sapatos-1698599
Come se le indicibili sofferenze che sopportano non fossero già abbastanza, ora apprendiamo che le persone più povere del mondo sono state ancora esposte alla violenza di una transazione sessuale 'in cambio di cibo e medicine'. 

E dire che le Nazioni Unite si erano impegnate ad adottare le misure necessarie e di imporre sanzioni dissuasive contro i responsabili". 

Assolti gli aggressori di Malala.

Otto dei dieci uomini individuati come condannati per l'attentato contro la giovane Malala sono stati assolti.

http://www.dailymail.co.uk/news/article-3111774/Eight-ten-suspects-jailed-25-years-shooting-Malala-secretly-acquitted-trial-closed-doors-Pakistani-authorities-accused-lying-security-official.htmlLa condanna degli assalitori della giovane Malala Yousafzai, Nobel per la Pace nel 2014, fu solo una finzione: otto dei dieci talebani ufficialmente condannati a 25 anni di carcere da un tribunale anti-terrorismo, il 30 aprile, sono stati effettivamente assolti. Il 5 giugno, le autorità hanno riconosciuto che solo due di loro sono stati condannati. 

Malala, che faceva una campagna per l'istruzione delle bambine nella regione di Swat, nel nord del Pakistan, fu ferita alla testa gravemente dai talebani nel 2012 e trasferita in Gran Bretagna per essere curata. 

"Malala è stata nuovamente abbandonata dal suo paese", scrive il quotidiano The News. "Sembra che le autorità pakistane abbiano architettato questa menzogna per distrarre l'interesse della comunità internazionale". L'arresto di dieci uomini era stato circondato dal mistero, ricorda il giornale, certo che "il rilascio potrà solo incoraggiare coloro che usano la violenza contro l'opposizione".