Credere di essere malati può essere sufficiente a sviluppare i sintomi di una malattia. É l'effetto nocebo. Attenzione: queste paure con effetti potenzialmente disastrosi sono contagiosi!
"Diffidate degli allarmisti. Come una maledizione, le loro parole potrebbero diffondersi come piaghe moderne", lo ha detto la BBC l'11 febbraio scorso. Pur affrontando la questione con umorismo, si sofferma sul serio sull' "effetto nocebo", - un fenomeno per cui una persona incoraggiata a credere che sia malata sviluppa i sintomi della malattia - e mette in guardia circa la sua diffusione.
"Sappiamo da tempo che i timori di una malattia possono essere pericolosi quanto un virus, riferisce la BBC. Ma è ormai chiaro che queste convinzioni, pericolose, possono essere facilmente condivise da pettegolezzi e dicerie".
Secondo l'articolo, che si basa su "studi recenti", si spiegherebbe perché "alcune abitazioni sembrino essere sottoposte ad una cattiva magia e legate a certe malattie e perché alcune persone che vivono, per esempio, nei pressi di turbine eoliche riferiscano di essere soggetti a problemi ricorrenti, come vertigini, insonnia o vomito". Condividendo questi "timori negativi" con la famiglia e gli amici, un "contagio delle menti" può rapidamente instaurarsi.
Non è neanche detto che ci sia bisogno di una comunicazione verbale. Il semplice fatto di vedere un altro paziente soffrire potrebbe avere un effetto sulla sensazione di un'altra persona, "il che suggerisce che l'effetto nocebo può passare da una persona all'altra semplicemente osservandola", ci dice uno degli studi citato dal canale britannico. "Ancor più preoccupante: si potrebbe anche non essere a conoscenza di questi pensieri e comunque essere colpiti dall'effetto nocebo, attivato apparentemente da segnali subliminali".
Come proteggersi? Per il dottor Dimos Mitsikostas, del Naval Hospital di Atene, la conoscenza potrebbe privare l'effetto nocebo dei suoi poteri. "É una paura interiore che dobbiamo cercare di combattere", spiega ai suoi pazienti. Se la ricerca non è ancora in grado di "spiegare pienamente, i ricercatori hanno dimostrato, nel corso degli ultimi dieci anni, che l'effetto nocebo è molto comune" ed è un "dilemma cruciale per la medicina moderna".
"I medici hanno il dovere di essere onesti circa gli effetti collaterali dei farmaci, ma l'idea che l'informazione, essa stessa, potrebbe fare di un paziente un soggetto malato è un concetto indefinito", ha detto Rebecca Wells, del Wake Forest Baptist Medical Center, North Carolina. Così conclude: "Potrebbe essere necessario per I medici sviluppare nuove procedure per decidere quali elementi possano essere rivelati e come presentare un'informazione".
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