22 marzo, 2019

Il guano al capezzale delle barriere coralline.

Uno studio ha dimostrato che gli escrementi degli uccelli permettono al corallo di crescere quattro volte più velocemente. 

https://www.otago.ac.nz/sciences/news/news/otago707171.htmlCi sarebbero finalmente buone notizie sul fronte della battaglia per salvare le barriere coralline? Per 10 anni, la percentuale di quelle in pericolo è aumentata dal 30 al 75%. La loro esistenza è cruciale perché, anche se coprono solo l'1% della superficie del pianeta, ospitano un quarto delle specie ittiche, per non parlare di molti invertebrati. 

Il riscaldamento globale e le attività umane sono in gran parte responsabili del deterioramento delle barriere coralline. 

Ma una scoperta all'Università di Otago della Nuova Zelanda accende un barlume di speranza. 

Candida Savage e la sua equipe di esperti sono andati nell'area protetta marina delle isole Fiji. Una di queste intorno alla piccola isola di Namena, che ospita una foresta popolata sa uccelli marini. L'altra che si trova nel punto di Cousteau dell'Îsola di Vanua Levu, dove non ci sono uccelli. 

Les ricerche, i cui risultati risultati sono pubblicati nel resoconto scientifico di Nature mostrano che il guano è un nutriente per i coralli e in un anno la barriera di Namena, che lo ospita, è cresciuto quattro volte più velocemente dquella di Cousteau. Una differenza davvero impressionante. 

Candida Savage sostiene che per salvare le barriere coralline sarebbe necessario proteggere i siti di nidificazione esistenti, vicini alle barriere, ma anche promuovere nuovi habitat per gli uccelli marini rafforzando la vegetazione naturale sulla terraferma. 

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