Ad Amsterdam, il Rijksmuseum ha riformulato i titoli delle opere che contengono termini dispregiativi come "negro", "nano" o "indiano".
Il liberal-conservatore quotidiano Berlingske è molto critico e teme un rischio di falsificazione della storia. "Il problema non è certo la revisione dei pregiudizi passati e dei danni commessi, quanto la trasformazione di un danno reale o presunto non più considerato nel suo storico contesto, ma trasformato in un enunciato assoluto e indirizzato al perdono, tanto da trasformarlo se non eliminarlo completamente e renderlo invisibile alla Storia".
Questo è l'inizio di un cambiamento retroattivo della storia. Condonare tali trascorsi della storia è il primo passo verso una società che difficilmente siamo orientati a diventare.
La storia non sarà più con i suoi alti e bassi, con le sue luci ed ombre, ma una storia 'sbiancata'. Questo sarebbe davvero un grave errore.
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Una cosa simile esiste in politica, quella locale in particolare, dove è impossibile recuperare notizie o originali di quanto scritto in passato. Uno per tutti, a Gravina per esempio, il PD e, ancora più i giovani del PD, che provvedono sistematicamente al maquillage del loro sito come se si trattasse di un'operazione estetica.
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Una cosa simile esiste in politica, quella locale in particolare, dove è impossibile recuperare notizie o originali di quanto scritto in passato. Uno per tutti, a Gravina per esempio, il PD e, ancora più i giovani del PD, che provvedono sistematicamente al maquillage del loro sito come se si trattasse di un'operazione estetica.
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