23 novembre, 2011

Democratici di allora. Democratici di sempre. Il panteon dell'orto botanico.

Ho trovato per caso un articolo di Michele Serra del 2007 che descrive alcune preoccupazioni dei politici, alla sua maniera, che assomigliano, in qualche modo, a situazioni di oggi. Nel nostro ruspante partito di piazza della Repubblica le diverse anime si studiano come ai tempi della unificazione (dopo DS).
I papaveri con le margherite ed altra erboristeria, per usare un linguaggio botanico, si misurano nel proprio orto mentre nella citta una quantità imprecisata di funghi sbucati all'improvviso, bussa alle porte dei più grandi per imprecisate insalate dell'orto.


Ma eccovi Serra:
Prosegue animata la discussione sul Pantheon del Partito democratico, che dovrà riunire le icone care alle varie componenti. L'unica cosa certa è che il Pantheon si farà comunque, anche se il nuovo partito non dovesse nascere, perché è l'unica cosa davvero divertente uscita dalla discussione pluriennale dei membri costituenti.
Il progetto dell'edificio è stato affidato a Renzo Piano, che ha in mente una piattaforma galleggiante da attraccare nei vari porti italiani. La famiglia Panini provvederà alle immagini autoadesive delle diverse migliaia di icone candidate. Le icone, inserite nelle tradizionali bustine in vendita in tutte le edicole, saranno selezionate con il metodo delle primarie. Le doppie e le triple potranno essere scambiate tra gli aventi diritto e chi riuscirà a completare l'album sarà invitato, per premio, al primo congresso del Pd, quello di scioglimento.
In attesa di scegliere le icone si infiamma il dibattito sui lumini. La Margherita li vuole a tutti i costi, un cero acceso sotto ogni volto sacro. I diessini sono contrari, ma pare che siano disposti ad accettare un compromesso: un cero, però spento. Gli ulivisti della prima ora insistono per il ramoscello d'ulivo. Molti vorrebbero una coccarda tricolore. Vannino lavora per una soluzione unitaria: ogni volto sarà guarnito da un cero acceso, un cero spento, un ramoscello d'ulivo e una coccarda tricolore, con luci stroboscopiche, segnalatore acustico, una lastra commemorativa di marmo, una gualdrappa di velluto rosso e un cicerone addetto a recitare ad alta voce la biografia del personaggio....

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