20 ottobre, 2024

L’Ecuador dice addio al suo ultimo “ricercatore del ghiaccio

È morto venerdì all’età di 80 anni l’ecuadoriano Baltazar Ushca, l’ultimo ricercatore del ghiaccio del vulcano Chimborazo e personalità iconica del Paese”. Suo genero potrebbe subentrare. 
 
Baltazar Ushca Tenesaca aveva 15 anni quando iniziò ad “estrarre il ghiaccio dal vulcano Chimborazo”, camminando fino a “sette ore” per raccogliere i blocchi di ghiaccio che poi vendeva al mercato della Merced, a Riobamba, racconta El Comercio

Lavoro difficile e mal retribuito, a più di 5.000 metri di altitudine, alle pendici della vetta più alta del Paese. 

Ma ha “mantenuto la tradizione, nonostante la progressiva scomparsa di un'attività” vittima “della modernità e del cambiamento climatico”, continua il quotidiano ecuadoriano. 

Baltazar Ushca, gravemente ferito giovedì a casa sua da uno dei suoi tori, e morto venerdì 11 all'ospedale di Riobamba, era “un'icona nazionale e internazionale”, ha risposto il comune di Guano, dove risiedeva. 

La sua dedizione e il suo percorso hanno ispirato intere generazioni, rendendolo un simbolo di resistenza, resilienza, cultura e amore per le nostre tradizioni”, aggiungono i consiglieri comunali.

La sua attività ha valso a Ushca il titolo di dottore honoris causa e ha ispirato “diversi documentari sulla sua vita e sulla cultura indigena”, precisa El Comercio. 

Se era considerato “l'ultimo ricercatore sul ghiaccio del Chimborazo”, Ushca ha tuttavia un potenziale successore: il suo genere Juan, “che aveva preso l'iniziativa di addestrarsi in questa attività ancestrale” da suo suocero, riferisce El Universo. 

'Se è ancora troppo presto per sapere se Juan manterrà la tradizione, le speranze sono alte che questo patrimonio venga preservato', osserva il titolo del giornale ecuadoriano. 

In gioco c’è anche la sopravvivenza di “Baltasar Agua”, la piccola azienda familiare creata nel 2022 e dedita alla vendita di acqua in bottiglia proveniente dai ghiacciai del Chimborazo. 

Venduto nel museo municipale di Guano, è molto frequentato dai turisti e fruttava al defunto Baltasar “tra i 400 ei 500 dollari al mese”.


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