Su ITALIA DALL'ESTERO ho trovato un'intervista a Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, realizzata in Germania, di cui vi propongo uno stralcio:
Lei è anche presidente della regione Puglia. Come riesce a gestire il suo impegno in politica?
Le faccio un esempio: io sono contrario a progetto TAV tra Piemonte e Francia. Però da noi serve la linea ferroviaria ad alta velocità, per andare dalla costa adriatica a Napoli – oggi ci vogliono quattro ore per fare 200 chilometri. La mia alta velocità la creo assieme a tutte le persone che vivono nella regione, paese per paese discutiamo del progetto. La cosa non deve cadere dall’alto sulle persone. Sono stati aperti da poco i cantieri e non ci sono state proteste, poiché a tutti è chiaro che è un progetto ecologico, che ridurrà anche i disagi del traffico stradale.
Come sono i rapporti di SEL con i movimenti sociali? Glielo chiediamo nella veste di ex-funzionario comunista.
Soprattutto non pedagogici. Ma vuole un aneddoto di quand’ero funzionario?
Volentieri!
Nel 1970 andai per la prima volta a Berlino, in un campo scout nella Germania dell’Est. Tutta l’atmosfera era molto militare, marce, attività sportiva, ecc. ma dappertutto c’era la scritta “Mir”, pace in russo. Durante una lezione ho alzato la mano ed ho chiesto “Ma se questa parola è così importante, perché qui c’è un’atmosfera tanto da caserma?”. Una ragazza vietnamita si è girata e ha detto in inglese: “Cerchi grane, vero?”
Molto carino.
Io vengo da una tradizione, in cui il partito era l’ingegnere supremo, colui che, per così dire, progettava il letto del fiume, in cui venivano incanalate le correnti. Il partito osservava dall’alto e diceva, guarda un po’ lì c’è della spazzatura che galleggia, là c’è acqua pulita, ecc. Un partito di sinistra oggi deve nuotare con le correnti, anche nella melma. Altrimenti abbiamo un partito, che diffonde il cambiamento, ma che non vi si adegua lui stesso. Il partito deve essere uno strumento nelle mani delle correnti che esistevano già prima di lui.
segue su ITALIA DALL'ESTERO
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