Dopo l'ultimo post sul consiglio comunale del 31 ho ricevuto alcune mail che mi chiedevano del perchè stesse accadendo tutto questo nella nostra città o altre che mi suggerivano di guardare più benevolmente, con indulgenza, le ultime vicende perchè tutto si sarebbe risolto.
Alle ultime rispondo nell'unico modo di cui sono capace, guardate le date!
Queste cose accadevano già nel 2009, cioè subito dopo la campagna elettorale e non dopo i 100 giorni canonici quando dovrebbero essere giè visibili le linee, gli orientamenti, lo stile di un'amministrazione.
E' parecchio evidente che ci troviamo di fronte ad un fenomeno che non attiene ai numeri in consiglio comunale ma alla temperie politica, alla città. Non c'è nessun dito inquisitore o moralista ma una constatazione di una situazione gravissima dalle conseguenze non prevedibili.
Un qualsiasi osservatore, di qualsiasi 'parte', cioè di destra, sinistra, Italia o Stati Uniti, sarebbe preoccupato, se interessato alle sorti di Gravina in Puglia. Il bilancio di una famiglia, ve lo immaginate, o di un'azienda, lasciato alle turbolenze o insipienze di questo genere, provate a trasferirlo ad un'intera città. La risposta è nelle cose.
Vedere la propria terra in questo stato è l'unica cosa che ho fatto ed invito a fare tutti senza restare nella stia, a razzolare, come tanti polli da spennare.
Credo che le risposte urgenti da dare siano di ordine politico, posto che la classe di uomini che ci rappresentano sia ancora in grado di farlo, presa come è a risolvere problemi di piccolo cabotaggio.
Ascoltavo ieri un autorevole esponente di questa città, gli riconosco questo merito (sic satis), una vecchia conoscenza, un caro amico di sempre, mi diceva che ci vorranno anni per riportare Gravina, dopo le ferite inferte, ad uno stato di minima decenza. La condizione è che tutti si sveglino e si rendano conto di quanto sta accadendo.
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