24 agosto, 2022

In Ciad, rifiutare una proposta di matrimonio può essere costoso, soprattutto per una donna

Ora, nel Ciad centrale, le donne e gli uomini che rifiutano le proposte di matrimonio sono passibili di una multa. Questa decisione, portata da un'autorità religiosa, è motivata dal desiderio di “incoraggiare i giovani a sposarsi”. 

Sotto l'egida del Consiglio superiore per gli affari islamici della città di Mangalmé, i capi religiosi e consuetudinari della regione di Guéra, nel centro del paese, hanno istituito una pratica chiamata 'Amchilini' ('scegli me'): qualsiasi uomo o donna a cui venga chiesto di sposarsi sarà soggetto a una multa in caso di rifiuto. 

I religiosi, dotati di un reale potere di influenza nel Paese, desiderano così “incoraggiare i giovani a sposarsi”, ma soprattutto combattere la “dissolutezza”, riporta il sito della Bbc

Se rifiuta una proposta di matrimonio, una donna dovrà pagare una multa il cui importo varia tra 15.000 e 25.000 franchi CFA (tra 23 e 38 euro). Una cifra considerevole, vista la situazione economica del Paese. 

Se invece un uomo rifiuta la proposta di matrimonio fatta da una donna, dovrà pagare una multa di soli 10.000 franchi CFA (15 euro). Questa discrepanza è stata criticata per la sua natura discriminatoria e penalizzante. 

Questa nuova regola è stata fortemente contestata dai protagonisti della società civile. La Lega ciadiana per i diritti delle donne ha quindi denunciato l'illegalità di questa pratica, incompatibile con la “legge nazionale che garantisce la libertà di consenso al matrimonio”, prosegue la BBC. 

La Lega ciadiana per i diritti delle donne, che ritiene che questa norma deroghi all'eguaglianza e riflette una sottomissione delle donne ancora troppo diffusa nel Paese in certi ambienti, denuncia una forma di 'matrimonio forzato'. 

Quest'ultimo è però vietato dai “testi ratificati dal Paese contro i matrimoni forzati e dai testi internazionali che garantiscono” i diritti delle donne, sottolinea un forum pubblicato sul sito di notizie ciadiano Le Sahel

In questo Paese a maggioranza musulmana viene messo in discussione anche il ruolo dei leader consuetudinari e religiosi. Sono anche chiamati a “non abusare della loro autorità”, riporta il sito Tchad Infos

Un hashtag, #StopAmchilini, è stato condiviso anche sui social. Oltre a denunciare la decisione religiosa, questo hashtag denuncia anche una mentalità patriarcale dominante nella regione, “dove le donne sono considerate inferiori agli uomini”.

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