16 novembre, 2018

40.000 anni fa. Le più antiche immagini di animali del mondo.

I disegni di animali risalenti a 40.000 anni sarebbero i più antichi del mondo. I dipinti più antichi del pianeta, quindi,  non sono quelli di Francia o Spagna, ma quelli del Borneo, suggerisce un nuovo studio. 

https://www.sciencealert.com/borneo-east-kalimantan-cave-art-is-the-world-s-oldest-figurative-artworkUna pittura sulla roccia che rappresenta quello che sembra essere un banteng - bos javanicus, un bue selvatico del Sud-Est asiatico ed impronte di mani, scoperti nel 1990 nelle grotte di East Kalimantan, la parte indonesiana del L'isola del Borneo, risalirebbero  ad almeno 40.000 anni fa. 

Ciò la rende la più antica rappresentazione figurativa conosciuta. Questo è stato suggerito dallo studio condotto dal paleontologo del Quebec Maxime Aubert, Griffith University in Australia, pubblicato il 7 novembre sulla rivista Nature

Il team di Maxime Aubert, esperti in biochimica e archeologia, ha usato una tecnica ormai ampiamente utilizzata, riporta la rivista Science, che misura, quando possibile, i livelli di uranio e torio che decadono nelle croste di calcite accumulatesi sopra le pitture rupestri. 

I 65 campioni prelevati durante le spedizioni in chilometri di caverne contenenti centinaia di antichi disegni hanno mostrato che gli strati di calcite più vicini ai dipinti erano più antiche di quelli in superficie, confermando così la datazione. 

Nel 2014 la sua squadra aveva già trovato stampe a mano e disegni di animali sull'isola di Celebes, risalenti ad almeno 35 400 anni. Il quotidiano canadese La Presse osserva: 'Altri disegni più recenti, risalenti all'8.000 aC, sembrano anche testimoniare l'evoluzione dell'arte preistorica nella regione'. 

Une evoluzione che ricorda quella dell'arte rupestre europea, riporta il quotidiano. 'È straordinario pensare che l'arte rupestre si sia evoluta in modo simile alle due estremità dell'Eurasia', dice Maxime Aubert a La Presse, a Giacarta, dove continua i suoi scavi. 

Contattato da Science Jane Balme, archeologa della University of Western Australia a Perth, ha detto che questa scoperta 'richiama l'attenzione sulla diffusa similitudine di espressioni simboliche del genere umano in tutto il mondo'. 

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