19 aprile, 2018

L'Enzima mangia plastica creato in laboratorio. Scoperto accidentalmente accende le speranze.

Gli scienziati hanno sviluppato un enzima in grado di aggredire la plastica. Una scoperta che potrebbe ridurre l'impatto di questo materiale sull'ambiente. 
http://uopnews.port.ac.uk/2018/04/16/engineering-a-plastic-eating-enzyme/
Ricercatori americani e britannici hanno scoperto accidentalmente un enzima in grado di distruggere la plastica. Questo potrebbe aiutare a risolvere il problema globale relativo a questo tipo di inquinamento, dice uno studio pubblicato lunedì 16 aprile

Più di otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani di tutto il mondo ogni anno da crescenti preoccupazioni sulla tossicità di questo derivato del petrolio e il suo impatto sulla salute. Nonostante gli sforzi di riciclaggio, la stragrande maggioranza delle materie plastiche può durare per centinaia di anni. Gli scienziati stanno cercando un modo per eliminarle meglio. 

Gli scienziati dell'Università di Portsmouth britannica e il National Renewable Energy Laboratory del Dipartimento dell'energia si sono concentrati su un batterio scoperto in Giappone, da un paio di anni: la Ideonella sakaiensis

Si nutre solo di un tipo di plastica, il polietilene tereftalato (PET), che viene utilizzato in molte bottiglie di plastica. 

I ricercatori giapponesi ritengono che questo batterio si sia evoluto poco tempo fa in un centro di riciclaggio, dopo che le materie plastiche sono state inventate solo nel 1940. L'obiettivo del team di Americano-Britannico ha cercato di capire il funzionamento di uno dei suoi enzimi chiamati PETase, scoprendone la struttura. 

'Ma sono andati un po' più avanti, progettando per caso un enzima che è ancora più efficace nel disaggregare la plastica PET', secondo i risultati pubblicati lunedi nella raccolta della American Academy of Sciences (PNAS)

Anche gli scienziati della University of South Florida e l'Università di Campinas in Brasile hanno partecipato agli esperimenti che hanno portato alla mutazione casuale in un enzima molto più efficiente del  PETase naturale. 

Gli scienziati sono ora impegnati a migliorare le loro scoperte nella speranza di poterle utilizzare in un processo industriale di distruzione della plastica.

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