01 maggio, 2015

Obiettivi energetici . Energie rinnovabili. In Europa decide la Shell

Se la sono giocata bene la carta Europea i lobbisti del petrolio, di concerto con il governo britannico. il Corpo a corpo è durato 3 anni. Ma la ginnastica ha portato ottimi risultati. Nel mese di ottobre, il pacchetto energetico adottato dall'UE, guarda guarda, è quello della Shell. 

http://www.theguardian.com/environment/2015/apr/27/shell-lobbied-to-undermine-eu-renewables-targets-documents-revealIl Guardian, giornale inglese, ci rivela gli obiettivi energetici adottati dall'Unione Europea (UE) nell'ottobre 2014, carenti di qualsiasi tipo di ambizione, ma è ormai normale, visto l'andazzo. Sono stati dettati, sussurrati all'orecchio del presidente, stava per andarsene, Barroso, da una delle majors del settore petrolifero: SHELL, i suoi lobbisti, dice il prestigioso quotidiano, hanno lavorato bene, per escludere qualsiasi obiettivo vincolante, al di fuori delle energie rinnovabili, del 27% entro il 2030. 

Così l'Europa si sta interessando alla riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, senza aver assicurato i mezzi per raggiungerle e senza obiettivi per ogni stato, punto, questo, particolarmente contestato dal Regno Unito durante le discussioni, ricorda il quotidiano britannico. 

A quel tempo, l'ex presidente della Commissione europea ha sottolineato che "il nuovo pacchetto energia e clima è una buona notizia per la nostra lotta contro il cambiamento climatico", aggiungendo che "nessun'altra regione al mondo è ambiziosa quanto l'UE". 

Ma il quotidiano britannico ha ottenuto alcuni documenti che dimostrano che alcuni punti chiave dell'accordo erano inclusi nelle proposte dei lobbisti Shell del mese di ottobre 2011. Questi avevano convinto Barroso ad abbandonare la formula esistente, che legava gli obiettivi alle leggi in materia di energia. 

L'argomento principale dei lobbisti? Una transizione energetica a gas naturale (che emette meno rispetto al carbone o olio) permetterebbe all'Europa un risparmio di € 500 miliardi rispetto a una svolta verso le energie rinnovabili. 

"Il gas è un bene per l'Europa, l'Europa molto meglio a gas ..... É una grande opportunità per l'Europa tutta da cogliere" scrisse Malcolm Brinded, ex direttore generale della branca esplorazione e produzione della Shell, in una lettera di cinque pagine indirizzata a Barroso. 

Shell è il sesto più grande lobbista a Bruxelles, l'azienda spende 4.500.000 € l'anno per le istituzioni europee, lo dice il registro della trasparenza dell'Unione europea

http://ec.europa.eu/transparencyregister/public/consultation/displaylobbyist.do?id=05032108616-26&isListLobbyistView=true
La società anglo-olandese ha accumulato 460 miliardi di dollari nel 2013. É la quinta società globale, quest'anno, in termini di fatturato. Impiega 92.000 persone. 

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