07 maggio, 2015

É nigeriana, Francesca Marina, nata nello stesso momento di Sua Altezza Reale Charlotte Elisabeth Diana

L'ultima Cenerentola è nigeriana. 
Una bambina nigeriana è nata nello stesso momento della principessa Charlotte, ma in mare, su una barca prestata dalla fortuna. La stampa evidenzia i destini radicalmente diversi delle due bambine. 

http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/CITTADINE-DELLA-STESSA-TERRA-.aspx#Due bambine venute al mondo quasi nello stesso momento. Stesso sesso: Charlotte Elisabeth Diana, che non ha per niente bisogno di presentazioni già prima ancora di aver aperto gli occhi e Francesca Marina, che aveva molte più probabilità di morire che di nascere sabato scorso 2 maggio 2015. 

La duchessa madre di Francesca Marina è nigeriana, la disperazione l'ha spinta a migrare e rischiare la vita. Invece che in una clinica bella Marina Francesca stava per nascere in una barca di fortuna, ma è nata su un'imbarcazione della Marina Militare Italiana. Il suo merletto, un lembo di tessuto improvvisato che avrebbe potuto anche essere un sudario. Invece di essere attesa e benedetta da milioni di cittadini, Francesca Marina è stata "accolta" in un paese che non solo non la vuole, ma vorrebbe respingerla. 

Inoltre, Francesca Marina, non avrà "concittadini" ... almeno fino all'età di 18 anni, dal momento che "le nostre leggi prevedono che non diventerà italiana che alla maggiore età" nota il direttore de La Stampa

Difficile essere impassibili di fronte a questo tipo di società. A Charlotte Elizabeth Diana, la promessa di essere adorata dal popolo e di una vita al castello in cui il lavoro non sarà probabilmente nemmeno necessario. A Francesca Marina, il minimo garantito è l'ostracismo della società, che potrebbe anche non offrirle l'opportunità di lavorare. 

L'Avvenire online, mai nome di un giornale si è adattato bene alla circostanza, sembra lanciarci una sfida: ritrovare queste due cittadine del mondo fra 30 anni e poi riparlarne. Rivederle "come paiono, nelle loro prime ore, sorelle. Quasi che, una accanto all’altra, queste due vogliano suggerire qualcosa ad un’Europa chiusa nella sua impossibile 'fortezza'". 

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