Il coinvolgimento dei genitori nell'educazione dei propri figli non ha alcun impatto sul loro successo, riporta The Atlantic. Semmai il contrario, rivela un meta-studio americano condotto dai professori di sociologia Keith Robinson e Angelo Harris e pubblicati in un libro intitolato "The broken compass (La bussola rotta)".
La maggior parte delle forme misurabili di coinvolgimento dei genitori (aiutare i bambini nei compiti, parlare con loro, volontariato a scuola ...) non sembra portare i risultati desiderati. Peggio ancora, a cominciare dal college, aiutare i bambini sembra portare l'indice dei risultati scolastici dei figli verso il basso, quali che siano la classe sociale, l'etnia o il livello di istruzione dei genitori. Le interferenze dei genitori producono principalmente il risultato di rendere i bambini più ansiosi che entusiasti della scuola.
Fino ad oggi la teoria più seguita era quella che sosteneva che i genitori più attivi colmassero quel divario di risultati tra studenti provenienti da diverse estrazioni sociali ... Ovviamente, non lo è.
Alcune abitudini fanno comunque la differenza: la lettura ad alta voce ai bambini e la discussione sul lavoro di pianificazione in un college. Per i sociologi, ciò che spiega le differenze di successo attiene più alle diversità professionali e sociali a cui si affacciano i bambini: il fatto, cioè, di confrontarsi con una varietà di professioni attraverso le loro relazioni sociali.
La maggior parte delle forme misurabili di coinvolgimento dei genitori (aiutare i bambini nei compiti, parlare con loro, volontariato a scuola ...) non sembra portare i risultati desiderati. Peggio ancora, a cominciare dal college, aiutare i bambini sembra portare l'indice dei risultati scolastici dei figli verso il basso, quali che siano la classe sociale, l'etnia o il livello di istruzione dei genitori. Le interferenze dei genitori producono principalmente il risultato di rendere i bambini più ansiosi che entusiasti della scuola.
Fino ad oggi la teoria più seguita era quella che sosteneva che i genitori più attivi colmassero quel divario di risultati tra studenti provenienti da diverse estrazioni sociali ... Ovviamente, non lo è.
Alcune abitudini fanno comunque la differenza: la lettura ad alta voce ai bambini e la discussione sul lavoro di pianificazione in un college. Per i sociologi, ciò che spiega le differenze di successo attiene più alle diversità professionali e sociali a cui si affacciano i bambini: il fatto, cioè, di confrontarsi con una varietà di professioni attraverso le loro relazioni sociali.
Negli anni '90, il sociologo Annette Lareau mostrò un'altra differenza tra i bambini di diversa estrazione sociale: mentre tra le più svantaggiate, i bambini erano incoraggiati alla deferenza nei confronti dell'autorità, mentre negli ambienti più avvantaggiati, li si invitava a essere più critici.
Un'altra differenza è che i genitori più ricchi tendono ad affidare i loro figli agli insegnanti con una reputazione migliore ... questa scelta avrebbe un impatto molto più diretto rispetto ad altri metodi ...
Baillargeon, autore di eccellenti "Légendes pédagogiques" la cui esperienza é riportata in The Atlantic, cioè quella di fare i compiti a casa con sua figlia di 13 anni per una settimana. Un'esperienza visibilmente defatigante e dolorosa (My Daughter’s Homework Is Killing Me).
L'occasione per Baillargeon per ritornare sull'impatto dei doveri in materia di istruzione sta nelle citazioni degli gli studi accademici e sulla meta-sintesi di John Hattie nel suo libro "Visible Learning", che é "il Santo Graal dell'educazione", come lo definisce il Times, ove si dimostra la bassa incidenza dell'influenza sia nella primaria che nella secondaria del ruolo dei genitori che é molto più stimolante quando essi esprimono i loro interessi piuttosto che quando s'impicciano delle faccende dei figli ficcandoci il naso dove non devono.
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