«J’aimerais être un baiser pour porter la paix aux cœurs épuisés…»
«Vorrei essere un bacio per portare pace ai cuori distrutti …»
Invito alla
presentazione del libro “Il disordine umano raccontato a mio nipote” della
poetessa e scrittrice algerina Aicha Bouabaci (Edizioni Kurumuny,
Martignano, giugno 2011). Prefazione di Ada Donno, traduzione di Viviana
Ingrosso, disegni di Rita Goffredo.
Un romanzo breve in cui l'autrice osserva e
si interroga sul tema dell'immigrazione e sulla legislazione europea a
proposito della misura del "Respingimento".
Intervengono:
Aicha Bouabaci, autrice del libro
Filomena D’Ecclesiis, scrittrice
Ada Donno, AWMR
Milena Fiore, ANPI
A seguire interventi poetici e musicali a cura di
Aicha Bouabaci, Loredana Savino e Sossio Banda
E proiezione del cortometraggio Farida di Natascia Abbattista
ANPI Gravina in Puglia
ARCI Muretti a secco
AWMR – Donne della Regione Mediterranea
STAKANOV film
Aicha Bouabaci, autrice del libro
Filomena D’Ecclesiis, scrittrice
Ada Donno, AWMR
Milena Fiore, ANPI
A seguire interventi poetici e musicali a cura di
Aicha Bouabaci, Loredana Savino e Sossio Banda
E proiezione del cortometraggio Farida di Natascia Abbattista
ANPI Gravina in Puglia
ARCI Muretti a secco
AWMR – Donne della Regione Mediterranea
STAKANOV film
La vicenda narrata ne
“Il disordine umano raccontato a mio nipote” si svolge nella Germania
dell'immigrazione più recente, ma potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi
d'Europa, compresa l'Italia. È l'ordinaria storia di un
"respingimento", priva di particolari raccapriccianti come quelli a
cui ci hanno abituato le cronache di Lampedusa, o della Libia, che descrivono
corpi senza nome e senza storia alla deriva nel Mediterraneo. Ma dalle pieghe
di una storia semplice Aicha Bouabaci, alternando la narrazione degli
avvenimenti all'evocazione e alla fervida denuncia, con la sua prosa soffusa di
lirismo estrae interrogativi e temi di riflessione stringenti anche per noi.
Dalla sua posizione di migrante del tutto particolare è in grado di penetrare i
sentimenti dei suoi conterranei magrebini migrati in Europa e condividerne
umiliazioni e speranze.
"Mi faccio spesso grandi risate con i miei figli, solo di recente, ho riso vistosamente per la barzelletta dell’algerino, che auspicava, come una" bretella "per proteggersi dai colpi di frusta, il corpo di un egiziano, ma non per malizia… "
La felicità perfetta
per te?
Se esistesse la
felicità perfetta, sarebbe apprezzare, umilmente, il proprio piccolo isolotto
di vita.
Il posto che ti piace
di più?
quello della verità,
che scopriamo nel silenzio infinito e profondo del deserto e che i privilegiati
raccolgono granello dopo granello ...
L'ultima volta che
hai riso di gusto?
Mi capita spesso di
avere grandi risate con i miei figli e solo di recente, ho riso vistosamente
per la barzelletta dell’algerino, che auspicava, come una" bretella
", per proteggersi dai colpi di frusta, il corpo di un egiziano, non per
malizia. Lo preciso, ammiro l'inventiva
degli algerini in fatto di humour, nonostante tutte le prove cui sono
sottoposti ...
L'ultima volta che
hai ingoiato le tue lacrime?
Mia madre, anziana,
95 anni, operata di recente, ho sofferto tanto per lei ma per il suo coraggio,
il suo umorismo incisivo e spesso colorato, ho deciso di ingoiare le mie lacrime
e rispondere alla sua vitalità.
Cosa odi di più di
tutti negli altri?
La bugia e tutto ciò
che la veicola: la vigliaccheria, l'avidità, la codardia.
L’errore che perdoni
con indulgenza?
Quello ispirato da
buona fede, espresso con semplicità e umiltà.
Che cosa ti eccita di
più di un altro
sostituirei la parola
"eccita" con ‘quello che mi emoziona di più’: è la fiducia, niente
più della fiducia di un bambino.
Qual è la tua più
grande paura?
La mediocrità che regge
il mondo ed in particolare quello della cultura!
Qual è il talento che
avresti voluto?
Quello di guarire la
sofferenza degli altri.
Qual è il tuo tratto
caratteriale principale?
L'ostinazione per
tutto ciò che riguarda i valori morali. Mai abbastanza apprezzato!
Se tu potessi
cambiare una cosa nella tua vita?
Facilitare i
requisiti che ho verso la vita, e me in particolare, non credo che io possa
ancora sopportare impunemente tutti i problemi degli altri. Ma io non lo so ...
Qual è il tuo motto?
Andare avanti senza farsi
impressionare dalla furia delle voci discordanti!
Qual è l'ora del
giorno che ti ispira di più?
Mi piace l'alba e
tutte le sue promesse: la luminosità della speranza, e i nuovi slanci ...
Il tuo libro
preferito.
E’ Dio, nel corso del
tempo, durante e dopo la vita ...
In collegio durante
l’età scolare, mi si chiamava sorella del grande eloquio e ora per me la parola
vale il suo peso dl suono e di segni! E' la chiave stessa del libro
fondamentale che non finisce mai!
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