Il dibattito sulla rigenerazione urbana,
quello ufficiale, si è concluso con il consiglio comunale del 29/06/2011, ma in
ogni dove ancora continua sul ‘BISCOTTO’, di cui vi ho già detto, che il ‘maitre
patissier’, ha individuato nella forma
allungata che, per diversi ettari si estende ‘… un’altra città…’ diceva un
commentatore doc qualche giorno fa, al bar durante una pausa caffè.
GRAVINA 2020 – Laboratorio Partecipato
con i relativi link alle pagine che potrete sfogliare.
Sotto, la foto del ‘biscotto’ in viola
Raffigurato nel grosso documento pdf proposto giorni fa che trovate -Q U I'-
Orbene in calce a questa pagina (pag.17),
contrassegnato da colore viola (lo stesso del biscotto), si legge, tra l’altro
Programma di
rigenerazione urbana, quale iniziativa da inserire nel Programma Coordinato tra Regione
Puglia e Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti in attuazione del Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa di cui al DPCM
16 luglio 2OO9
Deliberazione di
Giunta Comunale n. 178/2O1O
Come dire che quella
delibera di Giunta viene approvata o almeno è data per scontata dal consiglio comunale
del 28 06 in toto ed è parte integrante del sistema.
Si aggiunga che i
fortunati possessori di ‘piante particolareggiate’ sospetterebbero la stranezza
dell’esistenza di una descrizione ‘particellare’ mai utilizzata per piani di
queste proporzioni con le classiche seghettature di una visione precisa di ciò
che si andrà a fare. Talché il biscotto non sarebbe più uno ma tanti biscottini.
Il dott. Garruti, che conta qualcosa nelle ‘segrete
stanze', mi assicura che quel piano riguarda il solo centro storico e non posso che
prenderne atto.
Le cose, insomma, di
cui vi riferisco, e l’allarme DEFCON 5, investe una parte di opinione pubblica,
gli esponenti politici e, per quel che mi è dato di sapere, avendolo
verificato, di alcuni consiglieri di maggioranza che stanno affilando le armi…
Aggiungi che, (questa
è pura diceria), che taluni avrebbero intrapreso operazioni di acquisto in cotal
area addirittura di 7000mq.
Per quel che mi
riguarda non ho nessuno straccio di prova che quel che si dice sia esattamente
così, e, per il momento, devo accontentarmi di ciò che l’ottimo Garruti conferma.
Dunque accontentatevi
del ‘biscotto’ che il maitre patissier ci ha prodotto che ha l’aria di essere
un enorme ‘patisse’ che dal francese si tradurrebbe Cannolo, che correggo in pastiche, va meglio, cioè un pout pourri,
secondo la più sedimentata tradizione postmoderna, di notizie di cui poi non si
riesce più a trovare il bandolo.
E allora traduco a modo
mio: Biscotto, patisse, PASTICCIO
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