14 giugno, 2024

Per chi suona l'ora della fine dei ghiacciai

Il Venezuela è il primo paese nella storia recente ad aver perso tutti i suoi ghiacciai. 

https://www.elnacional.com/ciencia/cientificos-advierten-a-otros-paises-al-derretirse-el-ultimo-glaciar-de-venezuela/
Il suo ultimo ghiacciaio, situato nella montagna andina della Sierra Nevada de Mérida, si è sciolto a tal punto che gli scienziati lo hanno riclassificato come campo di ghiaccio”, ha annunciato El Nacional il 12 maggio.

Conosciuto come La Corona, il ghiacciaio del picco Humboldt “un tempo copriva 450 ettari, oggi meno di 2”, ricorda il quotidiano. Dal 2011 era l’ultimo nelle Ande venezuelane, gli altri cinque erano già scomparsi. 

È quindi arrivato il momento in cui gli scenari catastrofici del cambiamento climatico diventano realtà. Ed è terribile. 

Lasciamo al presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, lo stupore espresso nel suo ormai famoso “Chi avrebbe potuto predire?” Da anni gli scienziati di tutto il mondo mettono regolarmente in guardia sulla vulnerabilità dei ghiacciai a causa dei cambiamenti climatici. 

Nel 2022, ad esempio, l'UNESCO ha stimato in un rapporto che un terzo dei circa 18.600 ghiacciai sparsi in 50 siti Patrimonio dell'Umanità sarebbero scomparsi entro il 2050. 

Smithsonian Magazine ha poi ricordato che si tratta di luoghi “emblematici”, come il Monte Kilimanjaro in Tanzania, le Dolomiti in Italia, o la catena himalayana, che si estende dal Pakistan al Tibet, e i parchi americani di Yosemite e Yellowstone. Non possiamo dire di non essere stati avvisati. 

Ma oggi, con l’annuncio dell’agonia dell’ultimo ghiacciaio venezuelano, viene da chiedersi se il cervello umano riesca davvero a prendere la misura di cosa significhino in concreto le proiezioni al 2035, al 2050 o addirittura al 2100. 

Qualcosa deve scomparire per sempre per riconoscerne il valore? 
Difficile dirlo, ma ciò che colpisce è la reazione della popolazione, degli scienziati e degli ambientalisti. 

Finché la scomparsa dei ghiacciai è concettuale, ci accontentiamo, o fingiamo di esserlo, di soluzioni di ultima istanza. 
Oggi, il progetto del governo di coprire La Corona con un enorme telone per rallentare lo scioglimento è fortemente criticato più che lodato, riferisce El País

La scomparsa di La Corona lancia con qualche mese di anticipo l’anno internazionale della preservazione dei ghiacciai nel 2025. 

Ci auguriamo che il prossimo anno sia l’occasione per mettere in discussione la presenza dei turisti “dell’ultima occasione” sui ghiacciai, come scrive il New York Times recentemente è stata realizzata la più grande d'Europa, la Mer de Glace, sopra Chamonix. 

E vietare per sempre il taglio di un ghiacciaio per creare piste di sci alpino, come è stato fatto ancora nell’autunno del 2023 (sì, l’anno scorso!) in Svizzera. 

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