16 febbraio, 2015

Essere su Facebook fino alla morte, ma anche oltre, - Ovvero l'erede


Facebook ha lanciato un aggiornamento per la designazione di un "erede", che autorizza una persona a prendere il controllo di un profilo defunto. 

http://vitadigitale.corriere.it/2015/02/13/legacy-contact-ossia-cosa-succede-a-facebook-dopo-la-morte/Facebook vuole essere il vostro social network per la vita, e anche nell'aldilà. Il più grande social network del mondo ha distribuito giovedi, 12 febbraio, un aggiornamento per la designazione di un "erede" che prenda il controllo del profilo del defunto e persino posti messaggi sul suo account.

"Facebook è un luogo per condividere ed essere più vicino alla sua famiglia e gli amici. Per molti di noi, questo è un luogo per ricordare e arrivare a onorare coloro che sono morti", ha annunciato sul suo blog.

In precedenza, Facebook aveva creato una pagina commemorativa quando la società era stata informata della morte di un membro, ma non poteva essere gestito da una terza parte. 

Ma "dopo aver contattato le persone che avevano sperimentato la perdita di un congiunto, ci siamo resi conto che avremmo potuto fare di più per il lutto e per coloro che avrebbero voluto mantenere il controllo sull'account post mortem". 

Per gli utenti che lo desiderino, l "erede" pubblicherà un messaggio per annunciare un funerale o condividere un messaggio speciale.

La persona che gestisce l'account potrà anche aggiornare il profilo, cambiare la foto di copertina e soddisfare le esigenze dei membri della famiglia, le amicizie e gli amici non ancora collegati. 

Designando un erede, il socio può anche dare il permesso di scaricare foto e informazioni del  profilo condiviso su Facebook.

"Gli altri parametri rimangono gli stessi di prima che l'account diventasse un account commemorativo", Facebook dixit.

Tuttavia, "l'erede non potrà collegarsi direttamente all'account del defunto o visualizzarnee i messaggi privati". 

L'annuncio arriva quando monta l'inquietudine sulla sorte dei "beni digitali" dopo la morte. Gli esperti legali indicano che la proprietà dei dati memorizzati nella "nuvola" (nei server di Facebook), e-mail e archivio online di musica e libri rimangono aperti all'interpretazione. 

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