Orsi bruni e lupi sono i grandi beneficiari del programma di conservazione della fauna selvatica dell'Unione europea, a scapito di insetti o crostacei, meno diffusi ma più minacciati dalla scomparsa.
La selezione umana sostituirà la selezione naturale? È quanto suggerisce un recente sondaggio pubblicato sulla prestigiosa rivista di biologia Proceedings of the Royal Society B e citato dal quotidiano The Guardian.
Un team di ricercatori, guidato dall'ecologo italiano Stefano Mammola, ha analizzato il programma Life dell'Unione Europea, che finanzia azioni per il clima e l'ambiente.
Lo studio mostra che la conservazione della fauna selvatica è "basata su un concorso di popolarità", scrive il quotidiano inglese, con i vertebrati che ricevono "quasi cinquecento volte più finanziamenti per specie rispetto agli invertebrati" tra il 1992 e il 2018.
"Come esseri umani, siamo naturalmente più attratti dagli animali piumati e pelosi", analizza Stefano Mammola, ma "la biodiversità non si limita ai soli vertebrati, ci sono anche gli invertebrati, e ovviamente tutti microrganismi, funghi, ecc".
Tuttavia, i programmi di assistenza alle specie sembrano essere basati più sul "carisma" degli animali che sul loro ruolo nell'ecosistema e sul grado di minaccia per loro, osserva il Guardian.
Le "star della Hollywood della conservazione in Europa" sono orsi bruni, lupi, tarabusi e linci eurasiatiche che ricevono da sole quasi gli stessi finanziamenti di tutti gli invertebrati messi insieme.
Un problema secondo i ricercatori, i quali lamentano che la popolarità di alcune specie mette in ombra altre specie critiche per l'ecosistema, come ragni e crostacei.
"Non un solo ragno compare nella Direttiva Habitat dell'Unione Europea, che elenca solo pochi crostacei e nessun parassita", dice Stefano Mammola.
L'estinzione degli invertebrati è, tuttavia, più preoccupante di quella dei vertebrati, riferisce il quotidiano britannico. Quello degli insetti, ad esempio, è otto volte più veloce di quello di uccelli, mammiferi e rettili, secondo un sondaggio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Biological Conservation.
Mentre l'orso bruno e il lupo grigio sono le specie che hanno ricevuto il maggior aiuto dall'Unione Europea (rispettivamente 47 milioni e 33 milioni di euro), sono classificati come animali di "minore preoccupazione", secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN).
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