06 aprile, 2020

Femminismo: l'eredità femminista del rossetto.

Inscindibile dalla storia delle donne, il rossetto è anche un'arma di resistenza ed emancipazione, dice la CNN in un suo articolo 'Empowering, alluring, degenerate? The evolution of red lipstick'. (Potenziante, seducente, degenerato? L'evoluzione del rossetto per labbra) 

https://www.bfmtv.com/international/comment-le-costume-de-la-servante-ecarlate-est-devenu-un-symbole-de-protestation-des-femmes-1499544.htmlNel 1912, migliaia di suffragette marciarono davanti al salotto di Elizabeth Arden a New York, aperto due anni prima. La fondatrice del marchio sostenne i diritti delle donne e si unì alla causa distribuendo tubi di rossetto alle dimostranti. 

A capo del movimento, Elizabeth Cady e Charlotte Perkins Gilman, adoravano il rossetto perché sciocca gli uomini, e le suffragette adottarono in modo massiccio questo colore audace, che diventò un segno di ribellione e liberazione. 

Non potrebbe esserci un simbolo più perfetto per le suffragette del rossetto. Non solo è un simbolo potente, ma anche molto femminile, afferma Rachel Felder, che ha pubblicato l'anno scorso Red Lipstick: An Ode to a Beauty Icon 'Il Rossetto: un'ode ad un emblema della bellezza'. Le suffragette erano la forza del femminino'. 

Il rossetto ha significato molte cose nel corso dei secoli: appartenenza alle élite nell'antico Egitto, status di prostituta nell'antica Grecia e prestigio e sfarzo nei primi giorni di Hollywood. 

Sulle labbra, il rosso, con tutte le sue sfumature, è una potente arma culturale, carica di significato per millenni. Per Rachel Felder: "Il rossetto ripercorre davvero la storia della cultura e identifica lo spirito dei tempi”. 

Prima che il rossetto diventasse popolare all'inizio del XX secolo, le labbra dipinte erano spesso associate a donne dalla moralità discutibile: costumi sessuali grossolani, scandalosi, persino eretici. 

Nel Medioevo, le labbra rosse erano considerate un segno di scambio con il diavolo. Il trucco 'era associato a una femminilità misteriosa e spaventosa', dice Rachel Felder. 

Il movimento pro diritto di voto americano ha fatto della bocca rossa il suo emblema e le omologhe all'estero lo imitano, spiega nel suo libro. 

Il movimento si diffuse in Europa, Nuova Zelanda e Australia. Le organizzatrici britannicche e americane spesso condividono tattiche - dimostrazioni, scioperi della fame e altre azioni più aggressive - e questa solidarietà guadagna terreno. 

Ispirata alle compagne americane, anche la britannica Emmeline Pankhurst dipinse la sua bocca di rosso e questo gesto simbolico si diffuse tra le attiviste. 

Anche se furono le suffragette a rendere popolare il rossetto, all'epoca era già in fase di standardizzazione. 

Le donne rinunciano ai corsetti per indossare i reggiseni, iniziando ad optare per una figura più snella, tra l'altro, sotto l'influenza di Coco Chanel. 

Le ragazze esuberanti dei ruggenti anni Venti prendono il posto delle suffragette. E se queste non sono le uniche ad aver reso popolare la bocca vermiglia, incarnano l'idea della 'donna moderna' in Europa e in America, osserva Rachel Felder. 

Secondo momento di resistenza per le amanti del rosso: la seconda guerra mondiale. 
Adolf Hitler 'odiava il rossetto', riferisce la Felder, e diventò un segno di patriottismo e una dichiarazione di guerra contro il fascismo nei paesi alleati. 

Quando le tasse lo resero troppo costoso nel Regno Unito, le donne lo sostituirono con il succo di barbabietola. 

Mentre gli uomini erano in guerra, le donne facevano il loro lavoro in campagna, con il rossetto. Per dimostrare la loro tenacia di fronte al conflitto, continua Rachel Felder e diede loro un'impressione di normalità in questi tempi difficili. 

'Le donne sentivano di aver mantenuto la propria identità prima della guerra'. Rosie the Riveter, questa illustrazione di J. Howard Miller che venne utilizzata per reclutare lavoratrici negli Stati Uniti è diventata un'icona culturale, ha labbra vermiglie. 

Nel 1941, il rossetto era obbligatorio per le donne nell'esercito americano e rimase tale fino alla fine del conflitto. 

I marchi di cosmetici approfittarono della guerra: Elizabeth Arden pubblicò il Rouge Victoire e Helena Rubinstein il Rouge Régiment, tra gli altri. 

Fu comunque ad Elizabeth Arden che il governo americano chiese di creare un rossetto regolamentare e uno smalto per le donne militari. 

Il suo Montezuma Red evidenzia la treccia rossa della loro uniforme. 'Mettere il rossetto a quel tempo era davvero come essere una donna', e in particolare 'una donna forte e tenace', aggiunge Rachel Felder. 
Lo indossa quasi ogni giorno dal tempi del liceo. 

Oggi vediamo altri simboli di protesta apparire per i diritti delle donne, come il cappuccio a forma di gatto rosa indossato dalle partecipanti alla March of Women a Washington nel 2017 o l'outfit di the Scarlet Maid, che alcune indossano in tutto il mondo per difendere le cause delle donne, come il diritto all'aborto. 

Il rossetto non sortisce sempre lo stesso effetto. Nel 2015, una donna che partecipò a una manifestazione antigovernativa in Macedonia depositò un bacio stampandone il disegno sullo scudo di un poliziotto antisommossa in segno di ribellione. La foto si propagò come un incendio sui social media. 

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