23 giugno, 2017

Se parlo del sole le tue pupille si illuminano. Si restringono se ti parlo di tenebre....

Se ti racconto della luce, le tue pupille si restringono; se parlo di tenebre, si espandono. Una semplice parola è sufficiente a innescare questa risposta involontaria delle nostre pupille. Pupille non sono, in questo caso, le donne cui teniamo particolarmente, né questo è un romantico discorso sotto il sole caliente. (nella foto Stefania Tarantino)
https://www.sciencedaily.com/releases/2013/12/131203091618.htm
Un team di ricercatori ha trovato che il significato di una parola è stato sufficiente a innescare una reazione involontaria nei nostri occhi. 

Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Science, "apre un nuovo modo di comprendere l'elaborazione del linguaggio nel cervello", dicono al CNRS (National Scientific Research Centre) e all'Università Aix-Marsiglia in un comunicato. 

Gli occhi di sessanta persone sono stati osservati durante la lettura o l'ascolto delle parole scelte da un elenco di 121 vocaboli, alcuni legati alla luce (sole, giorno, splendere), altri associato al buio (notte, oscurità) e parole di controllo, come i nomi di animali. 

"Abbiamo dimostrato che le pupille degli occhi diventano più piccole, dopo che le persone hanno letto o sentito parole legate alla luce, di quando leggono o sentono le parole relative al buio", confermano anche i ricercatori, associati dell'Università di Groningen (Paesi Bassi). 

"Questo effetto aumenta lentamente e gradualmente, raggiunge il picco in un tempo tra uno e due secondi" dopo la lettura o l'ascolto della parola, spiegano gli studiosi. 

Questi risultati "suggeriscono che le immagini mentali delle parole lette o ascoltate vengono automaticamente create dal nostro cervello, come, per esempio, un cerchio luminoso nel cielo per la parola sole. Questa immagine mentale sarebbe il motivo per cui le pupille diventano più piccole, come se il sole fosse davvero lì davanti agli occhi". 

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