22 novembre, 2016

I fatti non contano più, solo emozioni! La democrazia di oggi e le scelte farlocche.

I fatti non hanno più alcuna importanza - da HVG
http://hvg.hu/itthon/20161117_politika_a_tenyek_utan_brexit_trump_kvotanepszavazas_nyilvanossag
Il successo di Donald Trump negli Stati Uniti e il "sì" a Brexit in Inghilterra dimostrano che siamo davvero entrati, con i social media, nell'epoca del "post-factum" (il termine inglese post-truth mi sembra meglio tradotto così). Nei dibattiti pubblici delle nostre democrazie, il consenso sui fatti non sarebbe più davvero così importante per i politici come per gli elettori. La tesi è preoccupante. Dovremmo farcene una ragione? 

Diversi sono i segni che ci dicono che la nostra società è entrata nel "post-factum" o "post-verità". É sorprendente sentire il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump martellare sul tasso di disoccupazione negli Stati Uniti al 42%. Gli esperti dicono che è sbagliato? "Non credetegli", ha tuonato lui.

https://www.theguardian.com/media/2016/jul/12/how-technology-disrupted-the-truthSu Brexit i proponenti avevano deliberatamente optato per un argomento basato sullo stesso tipo di disprezzo per i fatti, sostiene Katharine Viner, direttrice del Guardian. In un ricco saggio pubblicato nel luglio scorso, accennava ad uno dei principali finanziatori del partito Ukip Arron Banche che aveva detto all'inizio della campagna referendaria, che i leaders dell'abbandono (pro-Brexit) avevano concluso che i "fatti, non contano". La campagna dei sostenitori del "Remain" (anti-Brexit) avevano posto in rilievo "fatti, fatti, fatti. Ma non ha funzionato, questo è tutto! É attraverso le emozioni che si deve toccare la gente. Ecco, dunque il successo di Trump". 

É tuttavia difficile separare in questi eventi, dalle nuove cose i tratti umani eterni. La voglia di dire "niente di nuovo sotto il sole" è forte. I Sofismi non sono stati inventati nell'era contemporanea. Furono esposti e praticati dagli antichi greci ... 

I dispositivi retorici che l'istruzione classica ci ha insegnato, in parte per educare meglio i futuri cittadini a diffidare, non sono stati inventati da Trump o Farage o la canea di leaders imbonitori. Si badi, inoltre, che i falsi argomenti possono essere messi in campo da tutte le parti, a destra e a sinistra. Se non stiamo attenti, il "post-factum" potrebbe diventare rapidamente un terreno retorico inarrestabile per demonizzare l'avversario. (Esempi: oppositori del libero scambio, gli scettici del clima, quelli che hanno negato per anni i rischi del fumo e ... molto altro ancora). 

Vi è tuttavia un po' di nuovo sotto il sole. Questa situazione coinvolgerebbe, secondo Katharine Viner, i social media. Essi prosperano su semplici clic, condivisioni. (Paradosso: in fondo agli articoli che esponevano le tesi della Viner, c'erano molti collegamenti "sponsorizzati"! "Scava un buco nel tuo cortile e ... scoprirai l'inimmaginabile!"). 

Prima dei social media, prima di Internet, ci sono state molte pubblicazioni stampate che riportavano fondi dai titoli accattivanti. Oggi, il fenomeno è aumentato e i media tradizionali, la cui tradizione è quella di verificare i fatti, stanno lottando per competere con tale ondata di miasmi. In precedenza, la gara per i "voti" era sui media; Oggi, ogni prodotto (articolo, video) combatte per i migliori "indici di gradimento", qualunque sia la verità della storia esposta

Video falsificati, falsi allarmi, presentati come informazioni su YouTube, a volte trasmessi dai principali media. Nell'era dei social media, ogni militante tende a ritirarsi in una nicchia e restituisce sempre i suoi "fatti" che confermano la sua visione del mondo. Inoltre, il nostro tempo è segnato da un aumento del relativismo, proprio di questa logorrea (questo "Bullshit", decriptato dal filosofo Harry Frankfurt).

Il bugiardo compulsivo sa di tradire la verità perché sa che esiste o crede che siamo in grado di muoverci verso di essa. Il "parlatore" non crede nella verità e quindi non ha remore a utilizzare qualsiasi argomento per far avanzare i propri interessi.

L'era dei mass media, in primo luogo creato dalla invenzione della stampa, aveva molti difetti, certo, ma creava unità. I mezzi di comunicazione di Internet hanno aumentato la velocità, l'interattività, dato un rapido accesso ai documenti e ad una miriade di banche dati, etc. 

Ma questa benedetta "era dell'informazione" vantata dallo scoppio di Internet nel 1995 ci lascia sempre più umani, quindi imperfetti. Tra l'altro, riesce a frammentare sempre di più. 

Dobbiamo aspettarci il declino dei mass media (che qualcuno ha paventato), che porterebbe addirittura alla fine delle nazioni e all'esaurimento di quelle conversazioni così essenziali per la democrazia? 

Questi interrogativi, in ultima analisi, sottolineano la necessità di una maggiore attenzione al sostegno pubblico per quei mezzi di comunicazione che siano collegati al rigoroso lavoro sui fatti e non prolassino in improbabili difese del proprio orticello. 

Su questo argomento il dibattito nell'Europa è molto acceso, ultimo in ordine di tempo, il parere di hvg.hu (vedi) che attribuisce al tradimento della sinistra, rispetto ai suoi valori fondamentali, gran parte dei mali che affliggono l'Europa. 

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