24 febbraio, 2016

Il mistero delle circonvoluzioni cerebrali...

I misteri delle pieghe del cervello si sta assottigliando. 

Se "dispiegato" un cervello, coprirebbe un'area compresa tra 1 e 2 metri quadrati. Ma perché si comprime tanto? 
http://www.nature.com/nphys/journal/vaop/ncurrent/full/nphys3632.html
Spaghetti ammonticchiati, una noce sgusciata o una créme caramel? Le pieghe che si formano sul nostro cervello evocano molte immagini. Questo avvolgersi è il risultato di una semplice compressione meccanica, secondo uno studio pubblicato l'1 febbraio su Nature Physics

Una cosa è certa: l'utilità di queste pieghe. Così, che se "dispiegate" un cervello, coprirebbe un'area compresa tra 1-2 metri quadrati mentre il volume del nostro cranio è 1100-1700 cm³. Ma come queste circonvoluzioni si è sempre stato oggetto di dibattiti. 

Per oltre 40 anni, i ricercatori hanno suggerito che le pieghe del cervello potessero essere spiegate da un processo fisico dovuto alla crescita di quest'ultimo in un piccolo spazio, il nostro cranio, senza l'intervento di alcun fattore biochimico.

Ma al momento la prova concreta ritarda, visto che gli esperimenti sul cervello pongono problemi etici e non vi sono alternative percorribili. 


È, per esempio, difficile studiare il cervello umano da quello di un topo da laboratorio. Solo una manciata di specie, tra cui alcuni primati, delfini ed elefanti, hanno gli stessi avvallamenti e creste come il cervello umano. 


Tuomas Tallinen dell'Università di Jyvaskyla in Finlandia, e colleghi hanno costruito un modello seguendo la risonanza magnetica (MRI) del cervello di un feto umano. Il "ripiegamento" del cervello avviene dalla 20a settimana di gestazione del feto e prosegue fino al primo anno e mezzo del bambino. 

I ricercatori hanno poi applicato al loro modello uno strato di gel che, immerso in un solvente, si gonfia indipendentemente dalle regioni più profonde. 
Hanno poi osservato che quando gli strati di gel si gonfiano, forze di compressione meccaniche vengono create causando pieghe come quelle del cervello (filmato). 

"Abbiamo ottenuto risultati simili a quello che vediamo nel cervello del feto", ha detto Lakshminarayanan Mahadevan della Harvard University e co-autore dello studio. 

Le pieghe più importanti del modello sono simili per forma, dimensione e orientamento a quelle del cervello fetale, conclude lo studio. 

Per gli autori, questa scoperta può avere répercusions sulla diagnosi e il trattamento di una serie di disturbi neurologici. 

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