É proprio così impossibile non canticchiare la stessa canzone incessante che si è intrufolata in mente? Se la funzione è in alcune aree del nostro cervello, pare che aiuti anche a concentrarsi meglio.
In alcune giornate vi sarà capitato di avere una melodia, o un coro, fissa nella mente, senza essere in grado di di mandarla via. Vi sarà capitato anche di ascoltare altri che in una pausa di conversazione ve la spiattellino, mettendovi, talvolta, in imbarazzo. Questo meccanismo del cervello che impedisce di andare avanti, gli studiosi lo chiamano 'earworm', diciamo pure immaginario musicale naturale involontario (INMI). Perché?
Lo spessore della corteccia cerebrale e il volume di materia grigia sarebbero coinvolti secondo uno studio anglo-canadese di settembre 2015. Le conclusioni tratte da 44 persone tra i 25 e i 70 anni, che hanno avuto il compito di specificare la frequenza di una canzone che insinuava nelle loro teste. Questi sono stati poi sottoposti a risonanza magnetica.
Risultato: quelli che hanno più volte INMI hanno una corteccia più sottile in entrambe le aree del cervello, l'una (Circonvoluzione temporale superiore) collegata alla percezione uditiva, l'altra (circonvoluzione frontale inferiore) alla memoria verbale. Allo stesso modo, la materia grigia nel lobo temporale destro, che gioca un ruolo fondamentale nel sentire e nella memoria, è più grande tra quelli irritati dal fatto di non essere in grado di sbarazzarsi di queste musichette.
Lo spessore della corteccia cerebrale e il volume di materia grigia sarebbero coinvolti secondo uno studio anglo-canadese di settembre 2015. Le conclusioni tratte da 44 persone tra i 25 e i 70 anni, che hanno avuto il compito di specificare la frequenza di una canzone che insinuava nelle loro teste. Questi sono stati poi sottoposti a risonanza magnetica.
Risultato: quelli che hanno più volte INMI hanno una corteccia più sottile in entrambe le aree del cervello, l'una (Circonvoluzione temporale superiore) collegata alla percezione uditiva, l'altra (circonvoluzione frontale inferiore) alla memoria verbale. Allo stesso modo, la materia grigia nel lobo temporale destro, che gioca un ruolo fondamentale nel sentire e nella memoria, è più grande tra quelli irritati dal fatto di non essere in grado di sbarazzarsi di queste musichette.
Dopo aver ascoltato musiche di Pretty Woman e James Bond, considerate inebrianti, i volontari si sono rivelati poco ricettivi eseguendo un compito complesso. La canzone che esegue un loop nella testa sarebbe, secondo gli scienziati, un trucco per mantenere il cervello in uno stato di veglia che potrebbe aiutare la concentrazione quando non è stimolato.
Un altro studio del 2012, condotto dalla Goldsmiths University of London e trasmesso dalla BBC, ci dice che le nostre orecchie e i nostri ricordi sono più sensibili a certe canzoni. Quelle che di solito rimangono più spesso in testa mostrano la tendenza a conservare un ritornello o una melodia che si ripete. Il più delle volte, è un particolare ad attirare la nostra attenzione, come un accordo o una parola.
É comunque difficile conservare completamente il motivo della nostra testa, così come è difficile non pensare a cose tipo un elefante rosa (Dumbo). La scienza consiglia di cantare una canzone simile per scalzare via la vecchia senza intoppi e distraendo la nostra attenzione. A rischio di una più nuova ed inebriante.
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