17 ottobre, 2015

Poco più di un minuto per sedurre. shhh. Silenzio!


É piuttosto diffusa la mania di creare eventi. Pubblicizzati, strombazzati e, spesso, insignificanti. Di solito non accade proprio niente se non la consueta routine con un nome diverso. Mi è capitato di assistervi di recente. C’è anche chi li organizza in serie facendone un mestiere, con uno stuolo di seguaci sicuri di far parte della storia da immortalare, per i posteri, con un immancabile selfie.


E se fosse meglio il silenzio per capire di più e sedurre? Questa è l'idea singolare. Il nuovo trend a Londra. 
http://shhhdating.com/

Un uomo e una donna, faccia a faccia, un bar, nord di Londra. Luci soffuse, candele, birra, electro-jazz languido ... hanno 90 secondi per raccontare tutto. Senza parlare. Basta farlo solo con gli occhi

Londra è una città insaziabile i cui abitanti amano poco o niente e allora ... come reinventare la notte, feste, incontri, interazioni, momenti di ebbrezza, perché non una serata senza dire una parola? 

Adam Taffler, attore e imprenditore culturale, ha avuto l'idea durante una visita in Australia. "Ero regolarmente al telefono con la mia ragazza e alla fine della nostra conversazione, ci siamo fermati a parlare ad ascoltare il nostro respiro", spiega. 

"É stato così intimo che abbiamo pensato che dovremmo cercare di incontrare persone e, invece di parlare, guardarle negli occhi", aggiunge Taffler, giacca scura e camicia bianca con colletto tondo, barba nera e baffi a manubrio. 
Lui dice, che serve per infondere un po' di naturalezza in un mondo in cui le parole sono spesso usate per nascondere la timidezza, la modestia, la debolezza o il calcolo, in definitiva, la nostra personalità. 

"Con le parole, si introduce una certa percezione di noi stessi, sviluppa Taffler. L'idea è quella di liberarcene, perché gli occhi non mentono". Dopo tutto, come ama ricordare, non si dice che "Gli occhi sono lo specchio della l'anima"? 

La serata, denominata "Shhh dating" o letteralmente "Incontro shhh" o, meglio, "Incontro silenzioso" si svolge nel seminterrato della scuola di danza Farr, una pezzo d'epoca, un vintage, situato a Dalston, di tendenza, a nord nella capitale britannica. 

L'arredamento è volutamente in stile, quasi trash. Ci sono poltrone rosse in similpelle con bancone imbottito in feltro arancione, tipo anni settanta. Sulle pareti, carta da parati strappati ed insoliti oggetti dorati, qua e là un cavallo, poi un mulino, situato su una mensola in legno. Sul sito potete vedere e seguire quel che sto dicendo ripreso dalla stampa internazionale. 

Jason, di 33 anni, è venuto direttamente dal lavoro. "Sono curioso su ciò che accadrà, senza parlare e se sarà necessario compensare in un modo o nell'altro", grafico e progettista dal look confortable, pantaloni neri, t-shirt e scarpe da ginnastica grigia. Il concetto lo ha attratto: nessun "blabla", nessuna "pressione". 

Nella serata di cui parliamo ci sono 30 ospiti in totale, 15 uomini, come molte donne. Trentenni, venuti per divertirsi. Ma anche perché non è sempre facile incontrare la tua anima gemella a Londra, nonostante i suoi 8,6 milioni di abitanti. "Le persone tendono a rimanere nei loro stessi ambienti", osserva Adrian, un altro partecipante. 

Intorno alle 19, Taffler dà il calcio d'inizio, e avverte: "Bocche cucite, sino alla fine" Per rompere il ghiaccio, i convitati sono pregati di stringere la mano, e, non potendo parlare, di accentuare i loro gesti, i loro sorrisi, le loro smorfie. I movimenti del corpo, e del viso, sostituiscono le parole. 

É seguita una serie di giochi progettati per costruire relazioni. Al suono del disco "Kung Fu Fighting" di Carl Douglas, bisognava cercare di toccarsi imitando mosse di karate. Qualcuno mostra i bicipiti impressionanti (per impressionare il suo partner che, di fronte a lui, si barcamena voluttuosamente prima di assumere pose ninja. 

Le cose serie, così riferiscono le cronache, nella seconda parte della serata. Taffler invita a giocare a "To built a home (costruire una casa)" struggente titolo d'antan del gruppo britannico Cinematic Orchestra. IIn una specie di crescendo, i partecipanti si incontrano faccia a faccia per 90 secondi. 

Lucie, un insegnante con lunghi capelli neri, sedeva di fronte a un giovane, le mani sulle ginocchia. Abbassata la fronte, prende il tempo prima di tuffarsi negli occhi del suo partner. Il suo sguardo tradisce dolcezza e fragilità. 

"Abbiamo provato una vicinanza che non c'è, forse, quando si parla con qualcuno che cerca di impressionarvi", ha confidato più tardi. 

C'è India, la bionda statuaria. Il suo vis-à-vis, scosso, mentre lui la fissa con un misto di ammirazione e di lussuria e sospira quando una campana annuncia il cambio di partner. 

90 secondi sono così brevi. Ma a volte ... così a lunghi quando la corrente non passa. Ci sono facce contorte, sguardi timidi, fugaci. In tarda serata, i partecipanti, generalmente soddisfatti della loro esperienza, annotano su un foglio i nomi di coloro che desiderano rivedere. Per un po' di chiacchiere questa volta. 
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