Qualche giorno fa il New York Times si è soffermato sulla questione mettendoci a parte di molte cose sconosciute.
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Lo stesso "i like" pone anche problemi di traduzione. A seconda delle lingue non si ha lo stesso grado di apprezzamento. In olandese, ad esempio, si traduce "vind ik leuk" che significa "è simpatico". In danese si è tradotto "godt om synes" (~ne penso bene~).
Il caso di "LOL" è interessante (acronimo di laughing out loud - traducibile in italiano come "ridere ad alta voce" - da wikipedia). É stato utilizzato in Francia come tale, ma ha anche il suo equivalente locale del famoso "MDR (mort de rire)". Invece gli utenti "hahaha" thailandesi hanno un modo speciale per trascriverlo in Thai, assomiglia al numero "5" si pronuncia "ha", cosicchè ridere su sms, e-mail o whatsapp è espresso da un "555".
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In Italia diciamo che abbiamo "twittato" mentre i tedeschi "witterest". Anche la lingua dei segni (emoticon compresi) si sta adeguando ai nuovi termini: il "Tweet" è espresso da una piccola variazione del segno dedicato all'uccello.
In Ucraina, vi è stato una curiosa denominazione del funzionamento della tastiera "Ctrl + Alt + Canc": Дуля (dulya) - una parola che evoca un gesto, una variante del dito medio, con il pollice tra indice e medio.
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Per approfondire leggi sul New York Times
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