16 settembre, 2013

I suoni della città e la sua identità

Ho parlato spesso in passato con alcuni amici dei suoni della nostra città. Gravina da qualche tempo li ha cambiati, così come tante altre, suppongo. Chi vi ha vissuto per almeno 15 anni avvertirà una sensazione di estraneità rispetto ad una sorta di identità sonora sedimentata nel tempo. Fino a qualche tempo fà potevi chiudere gli occhi e riconoscere piazze, vie e claustri.
Intanto la gente grida molto di più, come se volesse far sapere a tutti i costi i propri affanni, come ad un mercato, si sarebbe detto una volta. Ma la cosa strana è che i venditori non gridano più, soverchiati, forse da una canea latrante più che mai, cui fanno da contrappunto le varie manifestazioni pubbliche a suon di megawatt. Sarebbe stato molto interessante se, a partire da me, qualcuno avesse conservato alcune vestigia del passato per confrontarle con il presente.  
Photo courtesy of the artist
Emeka Ogboh  (Lagos, Nigeria)
Ne parlo oggi dopo aver letto del PROGETTO "Lagos Soundcapes" di Ogboh
Nato nel 1977 a Enugu, nel sud della Nigeria, Emeka Ogboh vive e lavora a Lagos. Secondo un principio già adottato da artisti di Londra e Chicago, cammina per le strade della sua città d'adozione, attrezzato con microfoni e un registratore digitale per catturare i suoni che giudica caratteristici della megalopoli: grida sincopate dei venditori, di conduttori di autobus, concerti di klacsons, voci di passanti ... tutti elementi essenziali per una mappatura sonora della città. 
All'estero, Emeka Ogboh ama esporre le sue Soundscapes, o paesaggi sonori, in luoghi pubblici inaspettati, come di fronte alla Manchester Art Gallery, sul marciapiede o la biblioteca pubblica a Colonia.
"Voglio vedere come il pubblico reagirà a questi strani suoni che riecheggiano in strada - un po 'come un immigrato che arriva in un nuovo posto," dice Emeka Ogboh.

Al giornalista che gli chiede cosa lo attragga di questa città?: Emeka Ogboh risponde di esserne profondamente radicato come tutti coloro che vivono lì. 
E 'impossibile ignorare l'effetto pervasivo di Lagos. Dal momento in cui si sveglia al momento di coricarsi, la città ha la sua influenza su di te. Lagos è una città vivace dove nulla è prevedibile. Le cose si stanno evolvendo ad un ritmo veloce e costante. E' l'imprevedibilità di Lagos che alimenta il mio lavoro.'
 

... Una delle prime impressioni prodotte dalla città è l'intensità dei suoi paesaggi sonori. Per coloro che sono arrivati ​​per la prima volta, soprattutto dall'emisfero nord i suoni della città che invadono i timpani può essere aggressivo. 



Il mio é fondamentalmente un lavoro in corso. I suoni della città sono naturalmente costantemente variati dall'inizio del progetto. Nuove strutture sono nate, altre sono state smantellate. Questo processo ha avuto un impatto significativo. I venditori ambulanti, per esempio, sono stati banditi dalla maggior parte delle strade appena rinnovate, svolgevano un ruolo importante in Lagos Soundscapes. Con il piano del governo di estendere il BRT [sistema di bus con corsie riservate], è solo una questione di tempo, e i Danfos [minibus] scompariranno del tutto. Che ne sarà di Lagos senza i suoi bus? La mappatura sonora (le destinazioni dei bus lanciate in vendita all'asta da conducenti) scomparirà gradualmente.


Racconta anche le reazioni contrastanti del pubblico alle sue Soundscapes, al di fuori della Nigeria. 'Lagos Soundscapes ha sconvolto un buon numero di persone e allo stesso tempo ha stimolato la curiosità di molti altri'. 


Il mio lavoro [spesso rovesciato nelle aree pubbliche, senza preavviso] è stato descritto come rumoroso e dirompente, soprattutto in alcune tranquille città europee nelle quali è stato installato. A Colonia, qualcuno ha rotto uno degli altoparlanti e la polizia è stata chiamata perché questi suoni sono stati percepiti come un fastidio. 
Ma da alcuni i Soundscapes Lagos sono stati considerati come un intervento affascinante per il colore e l'atmosfera. Le risposte più interessanti sono quelle provenienti da nigeriani che vivono all'estero. A Helsinki, uno studente nigeriano ha pensato di essere affetto da problemi psicologici nell'ascoltare i Soundscapes Lagos in un ambiente straniero. A Manchester era facile individuare tra la folla i nigeriani per la loro reazione alla struttura.

Riassumendo, Ogboh Emeka, che vive e lavora a Lagos, ha voluto ripristinare il paesaggio sonoro della città. Il suo progetto, Lagos Soundscapes, è quello di camminare per le strade e catturare i suoni che costituiscono l'identità della metropoli nigeriana. Questi ritratti compositi, realizzati con rumore di klacsons, dalle destinazioni gridate dagli autisti dei famosi bus gialli (molue), grida di venditori ambulanti, sono stati diffusi (a volte in strada) in diverse città europee. Se le orecchie occidentali hanno talvolta sofferto come a Colonia - dove un vicino di casa ha finito per rompere uno degli altoparlanti - I nigeriani nella diaspora, hanno immediatamente riconosciuto la loro città. L'artista ha anche messo questi suoni in video ipnotici, in diretta, in occasione della Giornata di Ascolto, il 18 luglio 2013.

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