L'Espresso di questa settimana (n.39) intitola in un trafiletto: La protesta non corre sul web, il libello militante di Toni Negri e Michael Hardt
Pubblicato solo come ebook negli Usa all’inizio di maggio, il nuovo saggio di Michael Hardt e Toni Negri è molto diverso da quelli della trilogia inaugurata dal successo planetario di Impero. Si tratta di un testo breve in cui i due autori, forse le voci più ascoltate dagli attivisti di tutto il mondo, delineano il panorama che ha causato la protesta globale e fissano i punti di riferimento per orientarsi nel tumultuoso passaggio storico che stiamo vivendo. Un libro di intervento, in cui Hardt e Negri vanno incontro alle nuove correnti della protesta globale, cercando di fornire a coloro che si sono messi in marcia per cambiare la società una prospettiva unificante e una visuale in cui le loro azioni passino da semplici manifestazioni di scontento a iniziative di costruzione di alternative.
 |
Declaration by Hardt and Negri |
Negri e Hardt ci dicono, a proposito dei Manifesti, che funzionano come gli antichi profeti, che dalla potenza della loro visione creano il proprio popolo. I Movimenti sociali di oggi hanno invertito l'ordine, rendendo sé manifesti e i profeti obsoleti.
Gli agenti del cambiamento sono già scesi nelle strade e le piazze della città occupate, non solo con la minaccia di rovesciare i governi ma anche evocando visioni di un mondo nuovo.
Questo è forse più importante. Le moltitudini, attraverso le loro logiche e azioni, slogan e desideri, hanno dichiarato una nuova serie di principi e di verità.
Come possono le loro dichiarazioni diventare base per la costituzione di una società nuova e sostenibile? Come è possibile che tali principi e verità ci guidino nel reinventare il rapporto tra loro e il nostro mondo? Nella loro ribellione, le moltitudini devono scoprire il passaggio dalla dichiarazione alla costituzione ... (Segue in inglese)
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