20 luglio, 2012

L'assessore, la brava giornalista e qualche perplessità.

Nella foto Marina Dimattia intervista l'assessore Nicola Lagreca
Marina Dimattia intervista L'assessore Lagreca
Mi sono ricordato ieri di un'intervista della brava Marina Dimattia, in quella circostanza anche in splendida forma, che incalzando l'assessore a proposito di alcune contraddizioni sul bilancio, lo tallonava con diverse domande / (vedi gravinalife L'aumento dei tributi? "Necessario per pareggiare i conti” - link)
A un certo punto l'assessore disse "... Anche il nostro comune, come una famiglia, - scusandosi per il ricorso alla metafora - le risorse non sono più sufficienti, per le spese bisogna cominciare a fare tagli ... e anche a un figlio ... caro figlio non ci sono soldi ..., bisogna dirgli, datti da fare. " Condividerei l'espressione del padre di famiglia, un po' meno quella dell'amministratore.
Intanto un esempio, quando si dice che l'Irpef aumenta del 0,25, (rispetto allo 0,40) cioè se lo si porta a 0,65, non aumenta dello 0,25 ma di fatto del 62%. In altre parole per ogni 100 Euro la tassa aumenta di 62. Cioè aumenta del 62%.
La stessa cosa si potrebbe dire per l'IMU ma non entrerò nel merito.

Cosa di diverso segno si legge, per esempio, in una recente delibera di giunta dove si dice:

CONSTATATO CHE, questo Ente:- Non versa in condizioni di deficitarietà strutturale, come da approvando Rendiconto 2011 in atti; - Non è da considerarsi in stato di dissesto finanziario ex art.244 e ss. D.lgs.267/2000; - Ha rispettato il Patto di Stabilità per l’anno 2011, come da certificazione in atti dei Servizi finanziari; (vedi pag.3,).

Da queste due cose si evince che la nostra città versa in una situazione economica seria tanto da aumentare alcune tasse del 62%, dall'altra che tutta questa preoccupazione non esiste. 
Penso che l'assessore, che conosco come persona seria e stimata, prima di concedere l'intervista avrebbe dovuto prepararci un piano di interventi che giustificassero la sua dichiarazione e forse prepararsi meglio all'intervista, nel senso che è comprensibile una scarsa dimestichezza con i mezzi comunicazione ma non tale da dimenticare che a suo tempo ha detto '... quì mi gioco la mia reputazione'. 
Sono sicuro che lo farà, ma intanto resto con le mie perplessità su cose, almeno all'apparenza, fortemente contraddittorie, imprecise e superficiali.

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