01 aprile, 2012

Greenpeace vs. ENEL - facciamo luce su Enel - Aperta la caccia al serial killer del clima

comunicato stampa
Questo video contiene le immagini della prima operazione dei R.I.C., il Reparto Investigazioni Climatiche di Greenpeace, che ha iscritto Enel al registro degli indagati. Ieri mentre i R.I.C. consegnavano l’ “avviso di garanzia” presso la sede dell’azienda a Roma, più di 8 mila investigatori online lo mandavano via mail ai suoi dirigenti.
Dobbiamo continuare a fare pressione. 

Enel sta uccidendo il clima con i suoi piani di investimento nel carbone ed è il principale ostacolo alla rivoluzione energetica di cui l’Italia ha bisogno. 

La centrale Enel di Brindisi, che produce danni ambientali e sanitari stimati fino a 700 milioni di euro l’anno (fonte AEA), è solo una delle otto centrali a carbone che il colosso dell’energia possiede in Italia. 
Non è tutto. Vuole realizzarne altre due. Secondo l’ultimo dato presentato dall’azienda stessa, nel 2011 la sua produzione da carbone in Italia è salita dal 34,1% al 41%. Le nuove rinnovabili sono salite, invece, da un misero 7,1% a un poco meno misero 7,8%. Con le sue pubblicità Enel fa di tutto per mostrarsi un’azienda che investe in energia pulita e, invece, è solo greenwashing: gran parte delle sue rinnovabili è un’eredità dei nostri nonni. 
Dobbiamo convincerla a cambiare. E lo faremo raccogliendo indizi e reclutando nuovi investigatori nel R.I.C. 
Dobbiamo essere migliaia per riuscire a fermare gli sporchi piani di Enel. Tu sei già nella nostra squadra? 
Compila il form e (link rimosso) fai sapere a Enel che anche tu sei sulle sue tracce (vai al sito greenpeace). 

Questo articolo è aggiornato il 26 09 2018 per informare che alcuni dei link indicati nel comunicato stampa Greenpeace sono stati rimossi o cancellati d'ufficio da Google. 
Vedi greenpeace.orgall=facciamo luce sull'enel

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