07 febbraio, 2012

I Fuochi di Zeus - La Murgia e il terrore atomico - Onofrio Petrara - Il grillo editore

Le basi missilistiche in Puglia erano sotto il tiro diretto dei missili collocati in Europa orientale. Noi pugliesi eravamo il primo bersaglio delle bombe atomiche sovietiche se anche uno solo di questi missili fosse partito da Gravina o dalle altre 9 basi. Ma nessuno ne sapeva niente…..

La scorsa settimana Il Senatore Onofrio Petrara è venuto a trovarmi per presentarmi in anteprima il suo nuovo libro
Ho il privilegio di annoverarlo tra gli amici di vecchia data e, bontà sua, mi concede di leggere i suoi cammei prima della loro presentazione ufficiale. 

Sto parlando dei 


FUOCHI DI ZEUS 
La Murgia e il terrore atomico.

E' il periodo della guerra fredda tra le grandi potenze che piazzavano missili un po' dappertutto, Murgia compresa, Quì a Gravina, sul bosco, ce n'erano tre (I tremendi jupiter con testate nucleari!) 
vedi - Gravina città dei parchi, compreso quello nucleare 

Ho iniziato a leggere e a pagina 6 trovo: ... non si conosceva affatto il sito dove era conservato lo stock di ogive nucleari. Certamente si può immaginare un posto segretissimo, sicuramente al di fuori del perimetro delle basi. Ma dove? E quale intensità di inquinamento tale deposito ha potuto lasciare nel territorio? E quanti REM  si sono accumulati negli ambienti e soprattutto sulle persone esposte alle radiazioni ionizzanti? Non pare che sia stata mai eseguita una ricerca scientifica in tal senso, pur in presenza di una non trascurabile incidenza di tumori mortali tra quanti si trovarono ad operare in quelle basi. 
Così, ancora oggi, quella ricerca sarebbe auspicabile e necessaria, se è vero, come è vero, che nel triangolo pietroso dell'Alta Murgia, fra i Comuni di Gravina, Poggiorsini, Spinazzola e Altamura, si comincia ad avvertire un allarme sociale dovuto all'elevato numero di decessi per neoplasie. 

I criminologi ritengono che normalmente l'assassino ritorni sul luogo del delitto. E non è un caso se, ogni volta che si parla di centrali nucleari, di scorie, di rifiuti tossici, si tiene sempre d'occhio il territorio della Murgia, quasi che i residui inquinanti, da qualche parte sepolti, abbiano ancora la forza di esercitare attrazione come una potente calamita.... 

Del libro vi parlerò più ampiamente in seguito, in occasione della sua presentazione, sin dal suo inizio si preannunzia interessante come tutti quelli del caro Onofrio che sta descrivendo squarci della nostra storia preziosissimi che, altrimenti, andrebbero irrimediabilmente perduti...

vedi anche di Onofrio Petrara

        

1 commento:

Leopoldo Nuti ha detto...

Se posso segnalarle il mio libro La sfida nucleare. La politica estera italiana e le armi atomiche, 1945-1991 (Bologna: Il Mulino, 2007) troverà molte delle risposte (documentate) alle sue domande. Ad esempio che le testate non erano stoccate chissà dove, ma custodite sempre sui missili perchè il tempo di reazione di una eventuale guerra nucleare richiedeva che quei missili fossero pronti a essere lanciati in 15 minuti. Se le interessa posso anche mandarle ulteriori informazioni in merito, essendo stato il primo in Italia (credo) a fare delle ricerche documentate sui Jupiter quasi 20 anni fa