prostituirsi per la cultura
La regista francese Emanuelle Bercot porta al cinema l'allarmante fenomeno.
di Letizia Rogolino
Un problema sociale che si sta diffondendo a macchia d’olio in gran parte del mondo e soprattutto in Europa è la prostituzione dei giovani studenti che non riescono a far fronte a tutte le spese della quotidianità.
La quota per l’affitto, le bollette, la sopravvivenza quotidiana, non tanto per gli studenti in sede ma per quelli che studiano in altre città o altri paesi, sono difficoltà enormi che fanno perdere di vista la razionalità e il normale buon senso. Infatti, in Italia, come in Francia e in Germania, sono sempre di più le studentesse universitarie che decidono di vendere il loro corpo per guadagnare cifre notevoli di denaro e sistemare le varie spese della loro vita.
Da alcune indagini effettuate ultimamente, sono davvero molte le ragazze tra i 21 e i 26 anni che hanno scelto questa strada per far fronte ai loro impegni economici, attraverso annunci su internet o annunci nelle bacheche sparse qua e là.
Uno studio francese effettuato nel 2006, ha contato ben 40.000 ragazze che si prostituiscono per questo, mentre in Italia, Studenti Magazine ha riscontrato che un annuncio su quattro riguardanti gli incontri privati, è stato affisso da un giovane studente.
Inoltre in Germania, si è contato che uno studente su tre ha utilizzato il proprio corpo per soldi.
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