Nella sera del 12 durante la visita di Fratoianni a
SEL ci fu un momento interessante, tra gli altri, di cui si è parlato, per un
problema cogente e spesso dimenticato. A rimuoverlo ci pensano le trasmissioni
e le reti italiane in tutt’altre faccende affaccendate.
S N O Q
… tratto dal titolo di un
romanzo di Primo Levi che narra le vicende di un soldato ebreo dell’armata
rossa che si arruola fra i partigiani contro i nazisti: il riferimento vuol dire e identificare
implicitamente i partecipanti con i partigiani e il berlusconismo con il
nazismo (http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/02/08/se-non-ora-quando/
)
Rosa Erriquez, militante SEL, lesse il ‘manifesto –
appello alla mobilitazione delle donne italiane del 13 FEBBRAIO 2011, vessillo anche della
recente manifestazione di Siena che così recita e ripropongo:
Se non ora, quando?
In Italia la
maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un
lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella
professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari,
occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Tante sono impegnate
nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle
associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e
accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé,
della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante
generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia –
hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia
esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata
rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da
giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa
propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili
guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua
volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i
comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e
l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa
della nazione.
Così, senza quasi
rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di
relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello
Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale,
legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle
istituzioni.
Chi vuole continuare
a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato
di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte
alla comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le
donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della
nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di
dimostrare amicizia verso le donne.
vedi anchehttp://senonoraquando13febbraio2011.una-carta-didentita-per-snoq/
e
da DIS.AMB.IGUANDO: Alcune considerazioni pro e contro.
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