04 giugno, 2024

“I cacciatori di tempeate”, turisti americani in cerca di adrenalina

Stanchi dei soliti circuiti, sempre più turisti cercano di avvicinarsi il più possibile alle tempeste e ai tornado negli Stati Uniti. “USA Today” dedica la prima pagina a questi “cacciatori di tempeste” e alle agenzie turistiche che offrono queste escursioni estreme. 
 
https://eu.usatoday.com/story/news/nation/2024/05/20/tornado-tourism-storm-chasing-tours/73687994007/
Con gli occhi incollati al cielo, attendono l'arrivo della tempesta di supercelle che sta per formarsi. 

Le tempeste di supercelle hanno la particolarità di essere così violente da provocare addirittura dei tornado. Ed è proprio quello che i turisti vengono a cercare. Quando scoppierà la tempesta, non fuggiranno, anzi: sono venuti per vivere l’evento da vicino. 

Questi inseguitori di tempeste non sono come gli altri turisti: definendosi “cacciatori di tempeste”, “alla ricerca di adrenalina e sensazioni forti”, riferisce il quotidiano americano USA Today, che dedica la prima pagina a chi “corre dietro al pericolo”. 

Avvicinarsi ai fulmini, vacillare di fronte alla forza del vento, schivare chicchi di grandine grandi quanto una palla da baseball... Per vivere simili avventure, precisa USA Today, basta pagare tra i 2.000 e i 4.500 dollari – tra i 1.840 e i 4.100 euro – da una delle agenzie di turismo d'avventura che organizzano questi 'tour a caccia di tempeste'. 

Nell’era del riscaldamento globale, “il numero delle tempeste” e “le folle di questi continuano a crescere”. 
Se esiste già una dozzina di circuiti tematici, 'il loro numero dovrebbe aumentare ulteriormente', afferma Christoffer Björkwall, direttore del sito StormChasingUSA

Lo testimoniano le code per accedere al miglior punto di osservazione del temporale, a volte, lunghe più di un chilometro. 

Gli Stati Uniti sono attualmente il Paese più ambito per queste escursioni, in parte per il clima, molto favorevole ai fenomeni estremi, ma anche per “la precisione dei dati meteorologici nazionali”, precisa Christoffer Björkwall. 

Il turismo d’avventura nel suo insieme “è diventato ampiamente popolare negli ultimi decenni”, più in particolare a partire dal 2010, con l’avvento dei social network, concorda Alan Fyall, professore di marketing turistico all’Università della Florida. 

Se, da parte sua, il Servizio meteorologico nazionale “preferirebbe che le persone restassero a casa in sicurezza”, il numero dei partecipanti è tale che non ha altra scelta che “raccomandare di partecipare a un tour organizzato da un’agenzia professionale di turismo d’avventura”. 

Eppure, nonostante le apparenze, questi turisti estremi sono piuttosto cauti: “Vogliono un punto di osservazione con vista, non un bersaglio”, dice USA Today. 

La ricerca dell'adrenalina, sì, ma non a rischio della propria vita

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