29 marzo, 2023

Asia e Medio Oriente, patria delle nuove capitali mondiali della cultura

'La nostra analisi ci consente di vedere emergere una serie di nuove città della cultura di livello mondiale', scrivono i geografi David Gogishvili e Martin Müller, due degli accademici dietro uno studio sui futuri focolai culturali urbani, consultati da 'The Art Newspaper'. 
 
https://www.theartnewspaper.com/2023/02/28/are-abu-dhabi-shenzhen-and-doha-the-new-culture-capitals-a-new-study-says-so
Abu Dhabi, Doha e Shenzhen contro il resto del mondo. Secondo uno studio in corso dell'Università di Losanna, Svizzera, visitato dalla rivista specializzata The Art Newspaper, le future capitali culturali saranno in Asia e Medio Oriente. 

I ricercatori si basano in particolare sui dati «riguardanti l'apertura di 438 'grandi' istituzioni culturali in 58 paesi tra il 1990 e il 2019 (per evitare anomalie legate alla pandemia di Covid-19)». 

Con grandi ambizionie, Shenzhen, Abu Dhabi e Doha sono tra le città migliori che costruiscono nuovi musei, teatri dell'opera e teatri all'avanguardia che possono competere con 'le capitali culturali del vecchio mondo'. York, Londra e Parigi. 

Attraverso queste diverse infrastrutture culturali, i paesi asiatici e gli Stati del Golfo hanno un obiettivo comune: 'l'influenza culturale e la normalizzazione dei loro sistemi politici'. 

Lo studio rivela inoltre che l'Europa “deteneva il record di progetti culturali nei primi anni '90 – dieci su un totale di 24 in un periodo di cinque anni”. 

Ma l'Asia 'ha assunto un ruolo decisivo dalla metà degli anni 2000. Dei 150 grandi centri culturali aperti dal 2015 al 2019, 84 erano in Asia, contro i 32 dell'Europa e i 30 del Nord America'. 

Ma per The Art Newspaper è ancora troppo presto “per paragonare l'esplosione di questi investimenti a un cambio di paradigma nel mondo della cultura”. 

Innanzitutto, “ci vorranno decenni prima che raggiungano la qualità e la notorietà di musei e sale per spettacoli in città come Londra, Roma o Parigi”, secondo Adrian Ellis, direttore della società di strategia culturale AEA Consulting

In secondo luogo, queste grandi infrastrutture vanno contro il desiderio del settore di rendere l'arte più accessibile. 

Infine, le questioni relative al cambiamento climatico devono essere prese in considerazione quando si costruiscono questi 'grandi templi della cultura'. 

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