Un numero crescente di prove suggerisce che gli "autoanticorpi", che dovrebbero difendere il corpo e che invece lo attaccano, sono responsabili di alcune forme gravi della malattia.
È passato più di un anno da quando la malattia causata dal coronavirus Sars-CoV-2 è apparsa per la prima volta nell'uomo, ma le domande rimangono: perché alcuni sono più colpiti di altri?
Perché il danno polmonare a volte continua a peggiorare molto tempo dopo che il corpo ha eliminato il virus? Perché alcuni pazienti sembrano non essere guariti dal Covid-19?
"Un numero crescente di studi suggerisce che una spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che il sistema immunitario si attiva erroneamente contro il proprio corpo - un fenomeno noto come autoimmunità", leggo su Nature.
Il corpo produce quindi anticorpi che attaccano parti del sistema immunitario del proprio corpo o proteine specifiche in organi come il cuore. Sono chiamati "autoanticorpi".
La revisione scientifica ricorda tuttavia che anche le persone sane producono autoanticorpi, ma generalmente non in quantità sufficienti per causare danni o per attaccare il sistema immunitario.
Dall'inizio della pandemia, gli scienziati hanno dimostrato che alcune forme gravi di Covid-19 erano collegate a una reazione eccessiva del sistema immunitario chiamata "tempesta di citochine" (o "shock da citochine"). Ma, dice Akiko Iwasaki, immunologo alla Yale University:
"A differenza degli shock delle citochine, che tendono a causare problemi sistemici di breve durata, si ritiene che gli autoanticorpi causino danni mirati persistenti".
"La teoria degli autoanticorpi potrebbe in parte spiegare il ritardo nell'insorgenza di sintomi gravi di Covid-19", sottolinea Nature.
Diversi studi hanno già stabilito che questi autoanticorpi svolgono un ruolo in un gran numero di malattie infettive. Diverse teorie sono allo studio per spiegare come emerge questa autoimmunità, sia nel caso del Covid-19 che di altre malattie virali: alcune persone potrebbero avere “predisposizioni” a produrre questo tipo di anticorpi infidi. in grandi quantità. Al contrario, potrebbe essere l'infezione stessa a innescare la loro sovrapproduzione.
Se i ricercatori riusciranno a comprendere questo collegamento, potrebbe aprirsi la porta allo sviluppo di trattamenti specifici per trattare le ripercussioni del Covid-19 o di altre malattie virali. Gli studi sono ancora in corso.
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