26 dicembre, 2018

Due applicazioni che rendono le città più sicure per le donne.

Tra le iniziative volte a combattere la violenza di genere, il quotidiano britannico The Guardian mette in evidenza due applicazioni utili per le donne che soggiornano all'estero. 

https://www.theguardian.com/cities/2018/dec/13/what-would-a-city-that-is-safe-for-women-look-likeLe città in cui le donne si sentono al sicuro sono rare, afferma The Guardian. Ridurre il rischio di violenza basata sul genere negli spazi pubblici è ormai un obiettivo che interessa urbanisti e architetti, ma già le nuove tecnologie svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione, in particolare nelle città ritenute più pericolose. In un articolo dedicato a questo argomento, il quotidiano britannico menziona due applicazioni molto utili. 

Lanciato nel 2013 a Nuova Delhi da Kalpana Viswanath, ricercatrice e attivista femminista, SafetiPin valuta il livello di sicurezza delle aree urbane in base a criteri quali illuminazione, visibilità, densità di popolazione, diversità o presenza di trasporti. Dalle decine di migliaia di dati raccolti, in particolare dalle utenti, l'applicazione è in grado di indicare i percorsi più sicuri. 

Un'altra caratteristica di SafetiPin consente alle donne che desiderino informare una persona fidata in tempo reale dei loro viaggi. 'Molte donne ci dicono che con queste due caratteristiche non esitano a muoversi per la città di notte', afferma Kalpana Viswanath. 

L'applicazione é gratuita ed ha attualmente dati significativi su 50 città, tra cui 25 città indiane - il paese è stato classificato nel giugno 2018 come 'il più pericoloso per le donne al mondo' dalla Thomson Reuters Foundation. Si prevede che il Sudafrica sarà il prossimo paese coperto da SafetiPin, che ha appena vinto il Womanity Award 2018 per la prevenzione della violenza di genere. 

Nel 2013, un rapporto delle Nazioni Unite ha indicato che il 99,3% delle donne egiziane era stato molestato e, nel 2017 La Thomson Reuters Foundation ha classificato il Cairo come 'la megalopoli più pericolosa per le donne' - secondo i dati del governo egiziano, il fenomeno ha colpito meno del 10% delle donne. 

Una negazione che è direttamente legata al lancio dell'applicazione HarassMap, con l'obiettivo primario di 'ridurre l'accettabilità sociale delle molestie sessuali in Egitto'. 

HarassMap identifica i casi di molestie e violenze contro le donne nelle strade e nei trasporti pubblici. Questi sono precisamente localizzati e datati. Quando un utente segnala un incidente, riceve una risposta automatica insieme a suggerimenti e un elenco di contatti per assistenza. 

Dal lancio dell'applicazione, le molestie sessuali sono state riconosciute come un crimine in Egitto ed il concetto dell'app HarassMap è stato replicato fino ad oggi in 80 paesi, tra cui la Grecia, la Turchia, l'Arabia Saudita o Afghanistan. 

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