Amnesty International ha eseguito uno studio corposo sul contenuto dei messaggi pubblicati su Twitter. Verdetto: 'il razzismo, la misoginia e l'omofobia' prosperano 'senza controllo' sul social network, denuncia l'ONG che punta sulle carenze normative.
Sulla base dei risultati di questo sondaggio e dei calcoli Secondo AI, AI ha rilevato che 1,1 milioni di messaggi 'problematici o offensivi' sono stati inviati a queste 778 donne per dodici mesi, circa una ogni trenta secondi.
Con questo studio, 'abbiamo dati per confermare ciò che le donne ci hanno detto per molto tempo: quel Twitter è un luogo in cui il razzismo, la misoginia e l'omofobia prosperano essenzialmente senza controllo', ha lamentato Milena Marin, responsabile della ricerca su Amnesty, in una dichiarazione.
'Abbiamo scoperto che le donne di colore avevano molte più probabilità di essere colpite (da questi abusi) e che le donne di colore sono mirate in modo sproporzionato', ha aggiunto. 'L'incapacità di Twitter di affrontare questo problema significa che la piattaforma sta aiutando a mettere a tacere voci già marginalizzate'.
Secondo la ONG, le donne di colore hanno 'il 34% in più di rischio' di essere menzionate in un messaggio violento o problematico rispetto alle donne bianche. Questa percentuale sale all'84% per le donne nere e sole. Amnesty chiede al social network maggiore trasparenza su come utilizza il software 'machine learning per rilevare gli abusi'.
Ricorda che i 'contenuti offensivi violano le regole di Twitter'. I tweet che incitano alla violenza contro le persone o che le minacciano a causa della loro razza, origine nazionale, orientamento sessuale, genere o affiliazione religiosa, sono considerati offensivi. I tweet problematici, d'altra parte, sono quelli con contenuti 'ostili o offensivi', specialmente se vengono ripetuti.
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