30 dicembre, 2017

La Tassa Rosa e l'indignazione. Due pesi due misure. Le donne pagano più degli uomini

Uno studio formalizza il fatto che le donne siano costrette pagare di più per prodotti o servizi specifici del loro sesso. 

https://twitter.com/dw_business/status/943913466305351680Andare dal parrucchiere, far pulire la camicia o acquistare un gel per la doccia: in Germania, tutto questo, è in media più costoso per le donne, rivela mercoledì 20 uno studio inedito per quel paese. 

'Se una persona deve pagare di più in base al proprio sesso, tutto ciò va contro la legge contro la discriminazione', spiega il presidente dell'Alta autorità federale contro la discriminazione (ADS), Christine Lüders, durante la presentazione di questo studio. L'analisi copre centinaia di prodotti e servizi, dalle lame di rasoio, ai giocattoli, ai tagli di capelli. 

'Mentre in alcuni casi non c'è praticamente alcuna differenza di prezzo di genere, per servizi come parrucchiere, pulizia dei tessuti e pari opportunità le donne devono pagare molto più di uomini', dice indignata. Queste differenze sono particolarmente evidenti nei servizi: dei 381 passati al setaccio, il 59% mostra una differenza di prezzo a seconda che si rivolga a uomini o alle donne. 

Quindi, quando vanno dal parrucchiere, 'le donne pagano un taglio corto 12,50 euro più degli uomini', sottolinea la studio. Un altro settore sotto osservazione, la pulizia dei tessuti, dove il 32% dei professionisti pratica prezzi complessivamente più alti per le donne costrette a pagare in media 1,80 euro in più per avere le loro camicette pulite. 

Membro dell'associazione consumatori Verbraucherschützer, Oliver Buttler ha chiesto, alla radio locale SWR, di rafforzare la legge per porre fine a questa 'tassa rosa'. 

'Raccomandiamo ai settori dell'acconciatura e della pulizia di (fatturare) i servizi secondo il servizio e non secondo il sesso' dei clienti, segnala il presidente dell'Alta autorità contro la discriminazione, le cui raccomandazioni, peraltro, non sono vincolanti. 

La signora Lüders chiede 'l'autoregolamentazione' dei professionisti, prendendo come esempio l'Austria, dove i parrucchieri hanno sviluppato un modello di listino prezzi neutro, 'un buon esempio' per la Germania.

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