Il vertice della chiesa svedese ha deciso che non si debba più parlare di Dio come se fosse un uomo. D'ora in poi sarà necessario applicare un pronome personale neutro per rendere più inclusiva la lingua della chiesa.
Giovedì 23 novembre, la chiesa ha tagliato corto, d'ora in poi, userà il pronome personale neutro, hen, per parlare di Dio, spiega il quotidiano svedese Svenska Dagbladet.
Il pronome hen è stato adottato in Svezia nel 2015, in nome dell'uguaglianza di genere. Il pronome viene applicato nei casi in cui non è noto se si tratti di un uomo o una donna.
Nelle chiese svedesi non udiremo più la formula 'Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo'. Sarà sostituito da 'Nel nome di Dio, il Trinitario'.
L'idea alla base di questo cambiamento, votata a larga maggioranza dalla leadership di quella Chiesa, è quella di rendere la lingua della comunità religiosa più 'inclusiva'.
Il dibattito che ha preceduto il voto è stato accolto, come riportato dal tabloid svedese Aftonbladet. Quest'ultimo cita ad esempio Mikael Löwegren, vicario nella città di Ljungby, nel sud del regno, per il quale la Chiesa svedese ha semplicemente abbandonato l'idea di una 'messa comune':
"Sotto la coperta della 'diversità', la società è divisa in diversi gruppi ... Il progresso raggiunto attraverso il profondo dialogo ecumenico e la ricerca liturgica viene così distrutto. Il nuovo sistema di culto è nel contempo sia anti-ecumenico che non scientifico".
L'arcivescovo di Svezia, la signora Antje Jackelén, sostiene che l'idea di rendere la lingua più inclusiva non è nuova e aggiunge:
'Teologicamente, sappiamo che Dio è al di là delle nostre determinazioni di genere. Dio non è un essere umano'.
Se questa decisione è stata presa ora, è perché è stato necessario aggiornare il manuale della Chiesa - Kyrkohandboken -, che decide la lingua, la musica, la liturgia e la teologia delle masse in Svezia. Il nuovo manuale sarà implementato a partire da maggio 2018.
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