01 novembre, 2017

Ai non fumatori 6 giorni di ferie in più, retribuiti.

I dipendenti di un'azienda giapponese si dono visti offrire un congedo per ferie supplementari extra perchè non fumavano al lavoro. 

http://www.independent.co.uk/news/world/asia/japanese-firm-piala-inc-tokyo-non-smokers-extra-six-days-holiday-cigarette-break-a8028541.htmlUn'azienda giapponese offre ai suoi dipendenti non fumatori sei giorni di ferie retribuite supplementari come ricompensa per il tempo del loro lavoro giudicato leggermente superiore rispetto a quello dei loro colleghi fumatori, lo ha confermato il mercoledì un portavoce della società. 

Piala Inc., una società di marketing online con sede a Tokyo, con 120 dipendenti, ha lanciato questo programma nel mese di settembre, dopo che un dipendente si era lamentato che i suoi colleghi stavano lavorando meno perché fumavano, a causa della loro frequente pausa-sigarette, come ha riferito il portavoce. 

'Poichè i nostri uffici si trovano al 29° piano (...), ci vogliono almeno 10 minuti, per raggiungere il piano terra nella sala fumatori del palazzo e ritornare' sul proprio posto di lavoro ha specificato. 

'Allo stesso tempo, è anche vero che le conversazioni nella sala fumatori in genere ruotano intorno al lavoro' e che i fumatori  'qui scambiano idee e si consultano'. 'Ecco perché abbiamo deciso che sarebbe stato meglio ricompensare i non fumatori piuttosto che punire i fumatori', ha detto il portavoce. 

Il programma ha cominciato a dare i suoi frutti: dal suo inizio il 1° settembre, 4 dipendenti su 42, fumatori, nella società, hanno rinunziato alle loro pause-sigaretta. 'Se manterranno la loro promessa per un anno, riceveranno un extra di sei giorni di congedo retribuito'. 

Il giapponese fuma meno che in passato, ma la pressione sociale per smettere di fumare è inferiore rispetto alla maggior parte dei paesi del mondo occidentale. Circa il 28% degli uomini giapponesi sono fumatori, e il 9% delle donne, secondo il Ministero della Salute, contro circa la metà degli uomini e poco più del 10% delle donne di 20 anni fa. 

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