Mentre il vertice sul clima è in pieno svolgimento, a Parigi, uno studio rivela i paesi che sono riconosciuti come modelli per l'ambiente. Incredibile!
196 paesi riuniti a Parigi per venire a capo dei problemi del clima della terra al summit denominato COP21. Mentre tutti puntano il dito accusatore contro il leader mondiale, la Cina, l'inquinatore supremo del mondo davanti a Stati Uniti e India, dimentichiamo di informarci su quali siano i buoni dal punto di vista ambientale. Uno studio, il Climate Action Tracker, pone rimedio a questa lacuna. Il risultato è che il Bhutan è stato designato come un esempio da seguire, prima di Costa Rica, Etiopia e Marocco!
Palmares quindi al Bhutan, un piccolo paese di 750.000 abitanti, vicino alla Cina, che aveva scambiato il suo PIL contro FIL (felicità interna lorda. Nel 2012, il primo ministro disse di voler far diventare il primo paese al mondo con i rifiuti al 100% organici. Lo Stato ha messo a punto già nel 2005 un programma di formazione per gli agricoltori nel minor uso di fertilizzanti.
Questo paese, che ha visto un significativo sviluppo economico, ha anche la volontà di raggiungere zero emissioni di gas ad effetto serra, grazie alle sue foreste, che assorbono il surplus di CO2. Il paese si preoccupa anche di energia idroelettrica e di promozione delle energie rinnovabili.
Al secondo posto è collocato il Costa Rica, un modello ecologico grazie alle sue ambizioni ed alla sua biodiversità. Già nel 2007, il paese aveva annunciato l'intenzione di essere fuori dal carbone entro il 2021 e di ridurre del 44% i gas serra entro il 2030. Inoltre, il Costa Rica si è impegnato a riforestare 50.000 ettari del suo territorio. Dal punto di vista energetico, questo paese è un pioniere. Ha battuto il record di superamento di 94 giorni di sopravvivenza solo grazie all'energia rinnovabile prodotta ed ha intenzione di diventare completamente autonome entro il 2030.
Palmares quindi al Bhutan, un piccolo paese di 750.000 abitanti, vicino alla Cina, che aveva scambiato il suo PIL contro FIL (felicità interna lorda. Nel 2012, il primo ministro disse di voler far diventare il primo paese al mondo con i rifiuti al 100% organici. Lo Stato ha messo a punto già nel 2005 un programma di formazione per gli agricoltori nel minor uso di fertilizzanti.
Questo paese, che ha visto un significativo sviluppo economico, ha anche la volontà di raggiungere zero emissioni di gas ad effetto serra, grazie alle sue foreste, che assorbono il surplus di CO2. Il paese si preoccupa anche di energia idroelettrica e di promozione delle energie rinnovabili.
Al secondo posto è collocato il Costa Rica, un modello ecologico grazie alle sue ambizioni ed alla sua biodiversità. Già nel 2007, il paese aveva annunciato l'intenzione di essere fuori dal carbone entro il 2021 e di ridurre del 44% i gas serra entro il 2030. Inoltre, il Costa Rica si è impegnato a riforestare 50.000 ettari del suo territorio. Dal punto di vista energetico, questo paese è un pioniere. Ha battuto il record di superamento di 94 giorni di sopravvivenza solo grazie all'energia rinnovabile prodotta ed ha intenzione di diventare completamente autonome entro il 2030.
L'Etiopia occupa il 3° gradino del podio sorprendentemente. Questo paese africano con tante ambizioni, prevede di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 64%, mentre gli altri Stati manterrebbero la situazione dell'inquinamento attuale. Inoltre ha abbondantemente puntato sulle energie rinnovabili. Va detto che l'Etiopia non può contare né su gas né su petrolio. Ma ha acqua. Ha costruito la più grande diga idroelettrica d'Africa, al confine con il Sudan. Un altro vantaggio: il vento. I parchi eolici si moltiplicano.
Ancora più sorprendentemente, il Marocco è la quarta in questa classifica. Come ha guadagnato questa distinzione? Il suo obiettivo è l'abbattimento dal 13 al 32% entro il 2030 delle proprie emissioni di gas serra, a condizione che l'aiuto finanziario internazionale sia finalizzato a queste ambizioni. Ma il paese si impegna anche nel solare. Nel 2020, il più grande impianto solare al mondo sarà installato nella città di Ouarzazate e fornirà quasi la metà di energia elettrica del Paese.
E noi come stiamo? la nostra Europa è nel mezzo. Se lo studio sottolinea che puntiamo a ridurre le nostre emissioni del 50% entro il 2030 rispetto ai livelli di 90 anni fa, si osserva che, per ora, non saremo in grado di raggiungere questi obiettivi. Ma osserva tuttavia che se tutti i paesi si comportassero come previsto, le emissioni globali di gas serra sarebbero coerenti con un limite di riscaldamento di 2 gradi, come previsto.
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