29 settembre, 2013

Sesso permesso - Ai combattenti i corpi delle donne tunisine - La Jihad femminile è così

Sesso ai jihadisti in Siria 
Tunisian women who travelled to Syria to offer themselves to Islamist opposition fighters in sexual jihad are returning pregnant, a government minister has claimed
Alcune donne tunisine offrono i loro corpi ai combattenti in Siria nella 'jihad al-nikàh', una pratica incoraggiata dai salafiti, cioè fare sesso fuori dal matrimonio e senza limiti. 

Le ragazze tunisine tornano incinte in Tunisia, per merito dei combattenti Salafiti che hanno messo a ferro e fuoco la Siria. Dopo essersi prestate al "riposo del guerriero", ormai legittimato da alcuni sceicchi wahhabita, si ritrovano con i figli a carico nati da padri sconosciuti (jihad, per queste ragazze significa giacere con il maggior numero di jihadisti possibile).

Lo stesso Ministro dell'Interno, Lotfi Ben Jeddou, ha pubblicamente dichiarato il 19 settembre che quasi un centinaio di jihadiste erano passate di là nel loro cammino verso Damasco. Ed eccole qui, oggi, con il frutto di questi jihad al-nikàh (matrimonio di solo sesso), questa specie di prostituzione dagli accenti religiosi. 

‎Tunisian Girl بنية تونسية‎Che ne sarà di questi bambini in un contesto sociale in cui le ragazze madri sono severamente stigmatizzate? A questo proposito, Lina Ben Mhenni Blogger impegnata, ha interpellato 'la ministra delle Donne', Sihem Badi, via Facebook: 
«Quale sarà il suo programma per controllare e per salvare i loro figli?" "Dovranno essere gettate a mare?"
Lina interroga anche Souad Abderrahim, eletta nel partito Ennahda per l'Assemblea costituente, che sostenne nel novembre 2011: 
"le madri single non dovrebbero aspirare a un quadro giuridico che ne protegga i loro diritti." 
Per la cronaca, la signora Abderrahim non esitò a dichiarare che queste madri erano 
"una vergogna per la società tunisina". 
Ben Mhenni incalza la deputata e le chiede se doveva chiamare queste giovani donne di ritorno dalla Siria "ragazze madri", nella misura in cui sono "moudjahidate"?
e, sempre più martellante,  insiste: 
"Vanno onorate, sostenute e i loro figli protetti, o gettate in mare?" 
Sono questioni, queste, di bruciante attualità, che sollevano un pezzo di velo sacro che tende a ritrarsi. Il colmo del paradosso sono le fatwa degli sceicchi salafiti che invocano la jihad al-nikàh, che permette sesso extraconiugale con più partner, mettendola sul tappeto di una società che la considera un tabù. Anche se, secondo i dati diffusi nel 2010 da associazioni di tutela dei minori, non meno di quattro bambini ogni giorno nascono in Tunisia, al di fuori del matrimonio. E si dovrà aspettare il ritorno delle "jihadiste sessuali" per riesumare l'argomento. Provocherà questa volta il rimprovero degli estremisti religiosi, per lo meno colpevole di complicità?

Va anche detta qualcosa sul matrimonio orfi (tradizionale) che riporto traducendo da:


Nelle ultime settimane, molti articoli hanno riportato un "nuovo" fenomeno in Tunisia ... "Sempre più studentesse tunisine che indossano il niqab sono avvicinate da giovani salafiti, seguaci dell'Islam legalistico. Questi propongono loro di stipulare un contratto di pseudo-matrimonio, scritto su un pezzo di carta davanti a due testimoni, di solito "fratelli salafiti" per legittimare la loro unione davanti a Dio e "consumare senza peccato". 

Questo è quanto si legge nelle pagine di organi di stampa occidentale ...

A prima vista, si precisa che tali informazioni sono da prendere con le pinze, in quanto promanano da un non musulmano. Allah dice: 
(Voi credenti! Se un perverso viene a voi con una nuova, guardatevi bene dal credergli, anche inavvertitamente, non credete alle persone per poi pentirvi più tardi.) 49/6 in questi articoli si intravvede molto di più  una chiara volontà di criticare il ritorno dei valori islamici tunisini ...

"Questo incoraggia i salafiti a guadagnare terreno con le loro idee regressive", sostiene la storica Dalenda Larguèche, direttrice del Centro di Ricerche, Studi, Documentazione e Informazione sulle donne (CREDIF) a Tunisi. Questa fervente femminista si erge in blocco contro quello che lei chiama "islamizzazione" della Tunisia descritta come la locomotiva del mondo arabo in materia di diritti delle donne. Anche perché il codice civile garantisce la parità di genere dal 1956. Ella condanna quindi le varie affermazioni come l'uso del niqab all'università, o l'arresto di giornalisti del quotidiano Attounissia aver pubblicato una foto di nudo ... e ... questo matrimonio 'di consuetudine'! 

Ma se è così, questi giovani sfruttano l'ignoranza delle donne che non conoscono la Shariah e che quindi credono nella loro parola parola.... (continua)

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