01 novembre, 2012

La ricchezza di un popolo misurata dalla qualità del tempo

Il gioco, la competizione e la politica

https://picasaweb.google.com/100855822324110083964/ImmaginiDiBlogger#slideshow/5713806949946245538Vi segnalo un articolo di Lino Scarnera su Altritalani_net nel quale si fa una analisi della situazine politica attuale alla luce degli ultimi avvenimenti, in vista dell'approssimarsi delle primarie e delle prossime competizioni elettorali. Lo stato dell'arte. Di un popolo sempre più povero e assente dalla vita politica e dalla partecipazione democratica. 
Quì citerò solo alcuni stralci invitandovi alla lettura completa >>foto>>

http://www.altritaliani.net/local/cache-vignettes/L440xH442/Sans_titre-1-13-ccad2.jpg.....
Distribuzione della ricchezza e logica competitiva
Infatti, nel 2008 D. Conley studiò la distribuzione mondiale della ricchezza sul pianeta trovando enormi sproporzioni nelle disponibilità di ricchezza tra fasce ricche e povere: il quinto più ricco deteneva l’82,7% della ricchezza; quello meno ricco 11,7% e, a seguire, il 2,3%, 1,9% e 1,4%.
Nel 2011 il Credit Swiss research ha ricalcolato tale distribuzione, trovando un quadro peggiorativo. Infatti, lo 0,2% della popolazione mondiale detiene il 39,3% della ricchezza, il 7,5% ne detiene il 43,1% (queste due percentuali, sommate, danno l’82,4% della ricchezza in mano al 7,7% della popolazione, mentre nel 2008 l’82,7% della ricchezza era detenuto dal 20% della popolazione), il 22,5% il 14,4% (nel 2008 l’11,7% della ricchezza era posseduto dal 20% della popolazione), ed il 69,3% solo il 3,3%, mentre nel 2008 60% della popolazione deteneva il 5,6% della ricchezza (Michael O’Sullivan e Richard Kersley, 2011).

http://www.altritaliani.net/local/cache-vignettes/L440xH313/Sans_titre-2-4-1355a.jpgQuesta tendenza non sorprende. Difatti, in un’economia globalizzata, essere competitivi significa disporre di enormi capitali, tecnologie ed impianti avanzati e costosi, personale eccezionalmente formato, talento e genialità, sempre rare e difficili da trovare. La logica competitiva, principio regolatore del “libero mercato”, quindi, conduce tendenzialmente ad un’oligarchia produttiva (se non ad veri e propri monopoli) che dispone dei mezzi che la maggior parte degli altri produttori non hanno.........

..... Tale gioco si differenzia dai giochi a somma nulla, la cui logica è fondata esclusivamente sulla sconfitta dell’avversario, per essere caratterizzato dalla implementazione di due possibili orientamenti, ambedue passibili di essere utilizzati per raggiungere l’obiettivo del gioco: l’uno, che si può definire cooperativo e che implica un piccolo guadagno per entrambi i giocatori (scelta A1-B1) a condizione di rischiare una grossa perdita (scelta A1-B2 o B1-A2), e l’altro, che si può definire competitivo, che implica la possibilità di grossi guadagni (scelta B1-A2 o A1-B2) a condizione di rischiare delle perdite (scelta A2-B2).. ... segue

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