02 ottobre, 2011

Gravina, San Michele Arcangelo. La festa è finita ...



Si è conclusa venerdì la grande kermesse della festa patronale: San Michele. Quest'anno si è vissuta in maniera particolarmente diffusa. Le vie le piazze e gli angoli tutti del centro, animati da tante curiose e, spesso, interessanti iniziative e spettacoli. 
Ricordo, quest'estate, qualcuno lamentava un 'processo di desertificazione' del centro storico, questi giorni, invece abbiamo assistito all'effetto opposto, tale da rendere, in alcuni punti, addirittura impossibile circolare. 
Qualcosa sta cambiando nella concezione della festa patronale, cioè: le luminarie, le bande, le bancarelle, l'ospite d'onore hanno ceduto il passo ad una festa diffusa e, tutto sommato, più interessante. Le tradizioni religiose sono state conservate con la processione e le immancabili presenze dalla nomenclatura del momento. 

 

Mostre di pittura, iniziative culturali e varia spettacolazione se ne sono impadronite connotandola in vario modo. Il merito va dato ai giovani che ne hanno preso in mano la gestione, uno per tutti Francesco Sossio, alacremente affiancato da una messe numerosa di amici e associazioni culturali. Ha dovuto combattere contro pregiudizi ed abitudini fortemente radicate, oltre che un profondo rosso delle risorse finanziarie a disposizione. 
L'altra sera parlavo con Pino Navedoro che espone in via Matteotti. Mi diceva che nei giorni feriali Gravina rimane deserta mentre la vicina Altamura è continuamente animata e piena di gente. 
Lo diceva dal suo punto di vista di 'espositore'. Ma torniamo alla festa. La gente ha sempre affollato le feste tradizionali sottoponendosi ad un'interminabile struscio, con l'abito buono e familiari al seguito. Quest'anno, lo ripeto, qualcosa è cambiato, la curiosità ha prevalso sul 'suso e giuso'. 'io mammeta e tu' avrebbe detto Carosone, 'nui annanz mammt arret !'. Da porta San Michele alla cattedrale fino a via borgo, pienone. 
In villa, il 'suk', tanta mercanzia made in China ad odori frammista, compresi quelli dei gruppi elettrogeni en plein air. Tutte cose da mercatino settimanale che potevano stare benissimo nell'area fiera in prossimità del parco divertimenti senza sottrarre spazio alla marea di gente. Dappertutto i decibel non scendevano al di sotto 90db/mt con punte di 120 (misurati con app. Brüel & Kjær) nelle vicinanze dei concerti, in aperta violazione delle norme vigenti. 

 

Ai ragazzi va dato tutto il plauso possibile, hanno lavorato molto e bene, va detto però che la logistica ha peccato moltissimo. Praticamente l'area riservata al mercato era due volte superiore al resto, i rumori insopportabili, gli aromi indicibili. 


San Michele ha concluso una lunga estate di eventi, tesa a rianimare la vita della città. Se c'è stato un CERVELLO al di sopra delle cose bisogna cambiarlo perchè non ha funzionato. 
Trasformare un centro nel CENTRO ha bisogno di persone che lo sappiano fare senza limitarne la funzione all'uso smodato, ma al piacere continuo di frequentarlo, perchè accogliente, sicuro e soprattutto non fragoroso. 
Questo giudizio non è personale ma raccolto qua e là tra le persone che, come dice Pino, hanno bisogno di trovarsi a proprio agio nel luogo dove spesso recarsi, perchè bello, gradevole e, perchè no, anche elegante. 

Nella foto seguente due allestimenti nel palazzo del Principe dei ragazzi del palazzo MG.

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