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Su Micromega leggo: Hobsbawm, perchè riscoprire l’eredità del marxismo, di Maria Borio
Il volume miscellaneo di Hobsbawm non si pone, però, come un’apologia acritica del pensiero di Marx e dei suoi discendenti: quando l’autore parla di “riscoprire l’eredità del marxismo” fa riferimento alla necessità di recuperare alcune costanti concettuali di un pensiero che ha legato indissolubilmente la politica e la storia, la politica e la realtà. Lontano da qualsiasi tipo di storicismo, Hobsbawm evidenzia la storicità della filosofia marxista e del materialismo che la contraddistingue: la politica non è mai solo ideologia, l’ideologia non esiste davvero senza un riferimento alla realtà; la politica dovrebbe essere, quindi, ideologia applicata alla realtà e la politica dovrebbe avere il compito di fare la storia.
Nell’epoca del postmodernismo, che ha determinato un cambiamento drastico dei valori e degli assetti nella società occidentale, il principio materialistico si è andato via via assottigliando fino ad essere annullato: la fiction ha sopravanzato il reale. La politica è stata trasformata in una fiction di poteri; la società ha smantellato la coscienza di se stessa (che, secondo l’analisi di Hobsbawm, era riuscita a conquistare attraversando i conflitti tra le forze opposte del “secolo breve”, esemplate - nell’ambito marxista - dal binomio capitalismo-comunismo: cfr. E. H., Il secolo breve, 1994) perché regolata dai parametri della fiction. ... leggi tutto su
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Eric Hobsbawm: lettera ad Antonio Gramsci
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