Leggo spesso gli articoli di Pinuccio Massari che con la sua penna caustica sovente travolge come panzer ogni superficiale manifestazione di ingegno (!?) della gravinese progenie. Non posso esimermi dal segnalarvi l’ultima sua fatica proponendovi l’incipit di un suo articolo recente:
Si da il caso che la nostra città ami sempre dividersi. E’ il suo sport preferito. Tra pensatori onesti ed intellettuali coraggiosi, tra persone in buona fede e senza altri scopi disonesti e gente spudorata e senza scrupoli, che mercanteggia tutto, anche gli affetti più cari, ci siamo ritrovati, nel corso di questi anni, a dover condividere e subire divisioni di gruppi musicali, teatrali, folcloristici, calcistici, storici. Egoismi, personalismi, protagonismi? Tutto e di più. Tralasciando questi aspetti, nella casistica dei doppioni, rientra, forse per una generosa ignoranza, il caso che stiamo per raccontarvi. Un caso emblematico, forse unico e raro nella storia della toponomastica cittadina, ma crediamo di una qualsiasi altra che riguarda altre città o paesi sperduti del mondo. … Circa una decina d’anni fa, appena rimbalzò all’attenzione di alcuni cosiddetti storici locali la figura di Teresa Orsini … ci fu la intitolazione di una strada cittadina … nei pressi di via Guardialto … Come se ciò non bastasse e, forse, per un altro cosiddetto storico locale, sempre pronto ad essere solo il protagonista di se stesso … ci fu la voglia di chiedere e pretendere che alla persona di Teresa Orsini fosse dedicata la parte del prolungamento della circonvallazione …
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Caro Pinuccio nell’epoca dei navigatori satellitari, come dici tu, è effettivamente un grave errore , ma siamo in buona copagnia eccoti alcuni link che portano ad alcune storie che avvalorano le tue perplessità tra queste anche la notissima Amsterdam dalle ‘allegre’ vie
et cetera Ad abundantiam
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